Ormai è cosa certa che anche Sony stia lavorando su un Head Mounted Display in casa propria. Da un articolo comparso su roadtovr.com, sappiamo che nei “sotterranei” della casa nipponica è presente una sorta di brevetto che correggerebbe le distorisioni dell’RGB, cioè della distorsione causata dai colori all’interno del campo di visione dell’immagine.
Uno dei motivi per cui Oculus Rift è così economico rispetto agli altri HMD presenti sul mercato è il fatto che utilizza modelli ottici incredibilmente semplici. Solo le lenti separano i nostri occhi dall’immagine e la tecnologia utilizzata rende le immagini create non deformate e il risultato è un’immagine unica e definita. Il brevetto di Sony si fonda sul miglioramento della distorsione delle immagini proiettate: il metodo comprende la correzione indipendente per ognuno dei tre canali di colore RGB. Andando nello specifico, l’HMD si compone di un pannello e di due lenti, in particolare il verificarsi di disuniformità cromatica e della degradazione dell’esecuzione dell’applicazione (che varia a seconda delle specifiche tecniche del processore utilizzato) possono essere eluse dal miglioramento della qualità dell’immagine.
La cosa interessante del brevetto, che potete consultare qui, è che Sony pone la visuale grandangolare come la cosa ideale per un HMD e per la resa “del sentimento” all’interno di un mondo in realtà virtuale. Il fraintendimento che c’è stato allo scorso Tokyo Game Show, durante il quale Sony avrebbe dovuto annunciare il proprio visore per la VR e invece ha presentato un semplice visore 3D, è dovuto anche alla pubblicazione dello stesso brevetto e al fatto che la campagna marketing della casa nipponica sia stata quantomeno equivoca.
Che sia una strategia di mercato di Sony? Quello che leggiamo nelle pagine pubblicate è che questa volta si tratterebbe davvero di un device per la realtà virtuale, di conseguenza non ci resta che aspettare i prossimi passi dell’azienda e capire l’entità dell’attacco al visore Oculus Rift.