World of Warcraft e Oculus Rift

Tutti conoscono World of Warcraft, uno dei MMORPG di maggior successo di tutti i tempi.

World Of Warcraft-Logo

Nato nel 2004 inizialmente come spinoff dell’RTS Warcraft, World of Warcraft ha decisamente superato il suo predecessore in termini di fama, utenza e rilevanza nel panorama economico, culturale e storico del mondo dei videogiochi. Milioni di giocatori viaggiano ogni giorno nelle lande di World of Warcraft, che periodicamente offrono nuove sfide, nuovi contenuti, per non menzionare le innumerevoli espansioni che nel corso degli anni hanno ampliato l’esperienza di gioco, fornendo anche agli utenti più “stagionati” nuovi stimoli per navigare i paesaggi fantasy dello sterminato mondo online della Blizzard.

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In altre occasioni abbiamo avuto modo di notare come Oculus Rift, tra le altre cose, abbia in sé il potenziale di arricchire ulteriormente gli universi dei MMORPG. In uno dei nostri primi articoli abbiamo proprio individuato tra i motivi che fanno ben sperare nel successo di Oculus Rift la possibilità di rivoluzionare il gaming online. Abbiamo anche riportato come Second Life, mondo virtuale ormai ombra di ciò che era ai tempi del suo successo, abbia in programma di rilanciarsi grazie al supporto a Oculus Rift, ma ci sono anche MMORPG attualmente in sviluppo, come Realms of Goldesia, appositamente pensati per funzionare con la periferica di realtà virtuale di Oculus VR. Tutto ciò prelude a scenari come quelli descritti nel famoso anime Sword Art Online, ambientato proprio all’interno di un MMORPG.

Dopotutto, uno dei concetti chiave dei MMORPG è l’immervisità, la capacità di trascinare il giocatore in uno spazio altro, fargli vivere una vita al di fuori e al di là di quella quotidiana; Oculus Rift, dal canto suo, è l’immersività fatta device, con la sua capacità di riempire tutto il campo visivo del giocatore delle immagini dei mondi virtuali che egli va ad esplorare.

Immaginate dunque World of Warcraft vissuto con Oculus Rift.

Fatto? Bene, e adesso godetevi i due video a seguire!

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L’unica cosa che poco convince di questo connubio tra Oculus Rift e World of Warcraft (e per estensione gli altri MMORPG) nasce da una considerazione di Bolter&Gruisiniana memoria: laddove Oculus Rift predilige l’immediatezza, l’interfaccia trasparente, l’assenza di layers tra giocatore e mondo di gioco, World of Warcraft e affini sono invece l’apoteosi dell’ipermediazione, con le loro interfacce sature di icone, riquadri, comandi, statistiche ovunque sullo schermo, una mole di informazioni e dati che si interpone tra l’utente e l’ambiente virtuale. Quali soluzioni per colmare il divario? Sarà Oculus Rift a dimostrarsi capace di gestire anche ambienti ipermediati, o al contrario il visore di realtà virtuale darà una scossa al mondo dei MMORPG, spingendo gli sviluppatori a ripensare le dinamiche e le estetiche di questa categoria di giochi, creando nuove alternative alle loro caotiche e in un certo senso invasive interfacce?

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