Tante volte ci siamo ritrovati a parlare della miriade di aspetti che compongono un buon videogioco e spesso l’IA (acronimo di intelligenza artificiale) รจ uno dei fattori che maggiormente influisce sul suo successo. Senza fare “spiegoni”, potremmo dire che l’IA all’interno di un videogioco, puรฒ identificare sia qualcosa che imita il comportamento umano, sia qualcosa che agisce solo in modo razionale,ย autonoma o meno. Inoltre parliamo di IA anche in merito al comportamento di tutto ciรฒ che interagisce direttamente con il videogiocatore.
Per gli sviluppatori รจ sempre difficile creare una perfetta intelligenza artificiale dato il gran numero di algoritmi di cui essa necessita (che sono ovviamente cresciuti insieme allo sviluppo dei videogiochi) e sulla base dei quali รจ programmata, ma se diamo una sbirciatina in giro per il mondo dell’industria tecnologica, le aziende che si concentrano sulla ricerca scientifica stanno facendo passi da gigante in questo settore specifico.
Da un recente articolo apparso sulla rivista Forbes on-line, si ha notizia dello sviluppo di un’intelligenza artificiale creata in base alla mappa cognitiva umana. La Open Cog Foundation,ย fondata da Ben Goertzel, scrittore americano e ricercatore nel campo dell’intelligenza artificiale, รจ la fondazione senza scopo di lucro che si sta occupando del progetto Open Cog, il cui obiettivo รจ creare un software di architettura cognitiva in grado di riprodurre autonomamente il comportamento reale di un essere umano e che prende il nome di Artificial General Intelligence (o Strong AI).ย Il progetto ha ricevuto molti finanziamenti, tra cui di certo va citato quello diย Jeffrey Esptein, uno di maggiori finanziatori e filantropi della ricerca scientifica e tecnologica americani, che pare aver contribuito con ben 200 milioni di dollari donati a tutta la comunitร scientifica d’America.
Per poter creare un’intelligenza artificiale in grado di supportare quante piรน variabili possibili del comportamento umano, il progetto Open Cog prevede la creazione dell’AtomSpace, un’interfaccia di manipolazione e conservazione dei centri di conoscenza, composto da centinaia di “atomi” che fanno riferimento a tre categorie: oggetti, azioni e sentimenti. Ogni qual volta un algoritmo, chiamato MindAgents, collega un componente di una categoria ad un altro di un’altra categoria (ad esempio l’oggetto sedia all’azione di sedersi) allora si verrร a creare un collegamento che entrerร nella memoria associativa incorporata nell’IA. Questi collegamenti sono soggetti perรฒ a tanti fattori, tra cui il tempo: se non verranno utilizzati finiranno per decadere proprio come succede a noi quando per tanto tempo non utilizziamo un determinato oggetto e non ricordiamo piรน come farlo una volta ritrovato.
Una feature davvero unica รจ l’utilizzo di un algoritmo chiamato di “sinergia cognitiva” che permette l’utilizzo di piรน algoritmi contemporaneamente, seguendo la teoria secondo la quale le funzioni della mente umana seguono e utilizzano piรน di un fattore simultaneamente.ย Tutto questo renderร il comportamento dell’IA molto piรน legato al contesto e all’interazione con il videogiocatore e sempre piรน vicino a quelle che sarebbero le azioni di un vero essere umano, che non segue solo un collegamento logico, ma anche uno dettato dalle emozioni. Da qui il “soprannome” del software, Emotional.
L’Emotional software non รจ stato ancora commercializzato ma molte aziende stanno chiedendo il suo rilascio agli sviluppatori, tanto cheย ha giร avuto un utilizzo sul settore della robotica, dove aziende come la Hanson Robotics di David Hanson, hanno deciso di incorporarlo in modo da portare ad un livello avanzato il modo in cui funzionano i robot umanoidi e le modalitร di interazione con le persone.ย Lungi dall’essere la copia della mente umana, il software รจ totalmente open source e si presta dunque a continue modifiche e miglioramenti.
Se un’intelligenza artificiale di questo tipo sarร mai implementata nel mondo dei videogiochi non ci รจ dato saperlo, di certo per la realtร virtuale sarebbe una risorsa davvero unica: se come abbiamo visto in Star Citizen, l’idea di Chris Roberts รจ quella di avere un mondo dove il “collegamento” tra le persone รจ uno dei fattori principali allora un’intelligenza artificiale che s’interfacci con noi in maniera “realisticamente umana” riuscirebbe a portare l’esperienza della VR e quella di Oculus Rift ad un livello davvero inimmaginabile fino a qualche anno fa.
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