Prima di Oculus Rift: i 5 migliori film sulla realtà virtuale

Il cinema ha sempre sfruttato il fascinoso tema della realtà virtuale. La credibilità e l’originalità con cui autori più o meno famosi hanno dato il loro contribuito a costruire un immaginario collettivo su questa particolare tecnologia, è stata altalenante negli anni.Oggi, Oculus Rift si propone di modificare per sempre questo immaginario, mettendo il suo “punto e a capo” concreto sulla questione, ma nel frattempo continuiamo il nostro viaggio nella storia del cinema. Qualche settimana fa vi abbiamo raccontato quali, secondo noi, fossero i peggiori film sulla realtà virtuale, questa volta invece vi proponiamo le 5 pellicole che per meriti artistici o tecnologici hanno cambiato per sempre il concetto di realtà virtuale.

5) Dark City  (Alex Proyas, 1998)

Dark_City

Buttata così, parlare di Dark City in questo contesto sembra un azzardo, ma come si poteva non citare l’unico film sul tema che è riuscito a rendere credibile la presenza degli alieni in un contesto come questo? Per chi non lo avesse visto, immaginate Matrix con gli alieni al posto delle macchine, un budget ristretto al posto dei fiumi di soldi messi a disposizione dei Wachowski ex Bros., e il gioco è fatto. Non per infierire sui fan di Neo&Co ma, giusto per consolidare la sua posizione in classifica, è necessario ricordare che molte scenografie e set di Dark City sono stati riutilizzati, senza modifiche, per girare il primo Matrix.

4) Tron (Steven Lisberger, 1982)

Tron light cycle

La folle gara in moto di Tron è un pezzo non trascurabile della memoria dei ragazzini, e non solo, degli anni ’80. Ancora oggi molti di noi sognano di poter inforcare la light cycle e sfrecciare su percorsi con curve angolari a tutta velocità. Dubito che si potrà fare altrettanto tra 10 anni ripensando a Tron Legacy! Tron, quello originale, trasuda amore per la tecnologia e per le sue mirabolanti lucine colorate, da tutti i pori. La fantasia e la cura con cui è stata progettata la realtà virtuale in questa pellicola ha segnato profondamente tutto quello che è venuto dopo e, se si tiene in considerazione il fatto che è stato indubbiamente uno dei primi film, se non il primo sull’argomento, sembra ovvia la sua presenza in questa classifica. La domanda è: perché non al primo posto?

La risposta è ovvia! Il podio, senza ombra di dubbio, va all’anno 1999: nel giro di 12 mesi sono usciti tre film, assolutamente diversi tra loro, ma indubbiamente di grandissima qualità.

3) Il Tredicesimo Piano (Josef Rusnak, 1999)

tredicesimo piano

Dire che Il Tredicesimo Piano è un film sulla realtà virtuale è riduttivo. Il Tredicesimo Piano è uno STUPENDO film sulla realtà virtuale, in cui per la prima volta la tecnologia viene completamente calata in un contesto reale e resa assolutamente credibile. La trama potrebbe essere quella di un poliziesco dalle tinte dark, in cui un famoso programmatore viene assassinato e tocca a un affascinante poliziotto rude e dal passato tormentato scoprire la verità sul tragico omicidio. Fin qui tutto normale, un bel film come un altro. Ma cosa accadrebbe se l’indizio più importante fosse nascosto nella nuova tecnologia di realtà virtuale che il programmatore stava testando in segreto?

2) Matrix (Lana e Andy Wachowski, 1999)

Matrix 1999

Questo film non ha proprio necessità di essere presentato. I Wachowski hanno preso tutto quello che c’era stato fino a quel momento, l’hanno messo in un frullatore e ne hanno tirato fuori il miglior collage che si potesse mai realizzare: c’è azione, c’è amore, c’è sacrificio, ci sono le tutine aderenti in latex (che quelle non guastano mai e sono sempre un bel vedere). Non esiste persona al mondo che non abbia desiderato almeno una volta nella vita apprendere le cose come fa Neo in Matrix: infili un dispositivo USB nel cervello, scarichi il programma e sei pronto a pilotare un aereo da combattimento. Il sogno proibito di ogni geek che si rispetti.

1) ExistenZ (David Cronenberg, 1999)

ExisteZ_ A

Senza esitazione alcuna, il primo posto è tutto per il game pod di Allegra Geller. “Devi partecipare al gioco per scoprire perché partecipi al gioco”- recita la tagline – ma soprattutto “se” stai effettivamente partecipando al gioco – aggiungiamo noi. ExistenZ dipinge una realtà virtuale che ha molto di reale e poco di virtuale: il gioco di per se non ha nulla di diverso dal mondo fisico, e questo porta il giocatore/spettatore a concludere che non c’è differenza tra il gioco e la realtà, tranne per il non trascurabile particolare che nel gioco non puoi morire. In tutti i casi, io non rischierei la vita se non fossi assolutamente certa della realtà in cui la mia coscienza sta operando. Voi giochereste?
ExistenZ non è un film, è una previsione per il futuro.

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