1) Supporterà smartphone e tablet
Mentre la console war infiamma come sempre e il mercato si satura di offerta di hardware tra nuovi sistemi e console fissi e handheld, il mobile gaming continua ad espandersi, e il CEO di Oculus VR Brendan Iribe si è detto molto più interessato ad eventuali futuri innesti tra Oculus Rift e smartphone, piuttosto che limitarsi alle console. Oculus VR potrebbe dare una spinta rivoluzionaria al mercato, capace di attuare una convergenza comunicativa totale, e comunicare con un’altra persona, condividendo una stanza virtuale completamente immersiva, potrebbe non essere più pura fantascienza
2) Potrà essere usato per migliorare il nostro mondo
Al di là dell’impatto che Oculus Rift avrà sul mondo dei videogiochi, sono ipotizzabili diverse altre applicazioni di questa tecnologia in campi disparati, che vanno dalle simulazioni per addestramento alla possibilità del turismo virtuale. Pensiamo anche alle applicazioni in ambito sanitario. Da anni i videogiochi vengono usati per esempio per curare delle fobie, ma immaginate la potenza di questi esperimenti se potessero essere fruiti attraverso un visore in grado di garantire un’immersione pressoché totale.
3) Darà un nuovo senso al concetto di immersività
La visuale in prima persona nei videogiochi ha avuto il merito di catapultare il giocatore all’interno dei mondi virtuali, immergendolo nel pieno dell’azione e favorendo un senso di immediatezza e di presenza. Oculus Rift porterà tutto ciò alle estreme conseguenze, superando la limitatezza del normale schermo e coinvolgendo ancora di più il giocatore. Molti videogiochi hanno tentato fino ad adesso di creare esperienze coinvolgenti, dal punto di vista del design e della storia (pensiamo a Journey o Heavy Rain), ma la possibilità di sperimentarli in prima persona darà un senso completamente nuovo a queste sperimentazioni.
4) C’è John Carmack, il creatore di DOOM
Co-fondatore di id Software, Carmack si è unito a Oculus VR poco meno di un mese fa. Padre di pietre miliari come Wolfenstein 3D, DOOM e Quake, l’ingresso di Carmack nell’azienda è garanzia di qualità e motivo di ottime aspettative. Carmack non solo è un geniale ideatore di videogiochi, ma prima ancora di tutto questo è un geniale programmatore. Il suo know-how è tale che, possiamo immaginarlo, l’apporto in Oculus VR sarà senza dubbio sostanziale. Carmack, con Doom, ha già dato inizio una volta ad una vera e propria rivoluzione del gaming. Dunque, è una delle persone più indicate per cambiare il volto del videogioco. Di nuovo.
5) Ci permetterà di giocare online come mai prima d’ora
Sword Art Online, uno degli anime più di successo degli ultimi tempi, raccontava una storia ambientata all’interno di un gioco online, dove i giocatori erano completamente immersi grazie alla realtà virtuale. Oculus Rift permetterà simili scenari di totale immersione, e sarà possibile giocare in mondi virtuali con persone da tutto il mondo e viverli con i propri occhi, immedesimandosi proprio come se tutto quello che si vede esistesse davvero. Combattimenti, intrighi e persino storie d’amore potranno essere vissute nella comodità del proprio salotto. Immaginate di giocare a Final Fantasy XIV o con il nuovissimo EverQuest Next indossando il visore!
6) Non causerà nausea o mal di testa
Ricordate i primi sparatutto in prima persona? Non capitava di rado di soffrire di nausea durante o dopo sessioni di gioco prolungate, causate dalla percezione di non corrispondenza tra il movimento percepito visivamente e quello percepito dal sistema vestibolare. Ebbene, il team di sviluppo di Oculus Rift sta impiegando tutti i suoi sforzi per eliminare qualsiasi sensazione di disagio fisico in questo senso, sperimentando soluzioni che potrebbero essere applicate anche al gaming tradizionale.
7) Realizzerà i nostri peggiori incubi… o i nostri sogni più selvaggi
Fino ad adesso, molti videogiochi hanno provato a creare delle ambientazioni in grado di comunicare sensazioni di angoscia o, in caso opposti, di piacere. Tutto questo però è sempre stato limitato dalla presenza dello schermo, oggettivamente una parete tra il gioco e il cervello del giocatore. Ora, al contrario, Oculus Rift permetterà di abbattere tale barriera. Per il motivo sopra indicato, diversi generi potranno beneficiare di una rinascita, dal survival horror alle simulazioni erotiche. E chissà: forse Oculus Rift permetterà addirittura la nascita di nuovi generi.
8) Bel design
Le polemiche sul design della Xbox One, scherzosamente paragonata ad un VCR, sono ben note, a riconferma che, per quanto l’aspetto esteriore di una console sia in ultima analisi marginale, l’occhio vuole la sua parte. Oculus Rift, con il suo design futuristico, ha saputo ben interpretare le aspettative di tutta una generazione il cui immaginario è stato dominato dalle promesse della realtà virtuale. Ma non si parla soltanto di pura estetica: il progetto Oculus Rift, forte di una grande razionalità, punta a minimizzare l’hardware in modo da permettergli di essere il più leggero possibile e non gravare sulla testa degli utenti, soprattutto alla luce di un’esposizione prolunga.
9) Sarà l’avvento della realtà virtuale
Proprio questo è il motivo definitivo per cui Oculus Rift avrà successo. La realtà virtuale, concetto tanto vagheggiato in tempi in cui si usavano termini futuristicheggianti come “cyberspazio“, è rimasto finora una promessa non mantenuta, un’ipotesi teorica, un’utopia. Ne parlano tantissimi romanzi, come il celebre Neuromante di William Gibson, manifesto della letteratura cyberpunk, o il film eXistenZ di David Cronenberg. Oculus Rift concretizzerà finalmente le nostre fantasie e ci porterà in un’era che fino a qualche anno fa avremmo semplicemente definito come irraggiungibile.
10) Non abbiamo ancora visto tutto
Per essere una tecnologia che non ha ancora una diffusione commerciale, Oculus Rift ha dimostrato finora di avere un potenziale incredibile. Il margine di crescita per questo progetto è difficilmente quantificabile, ma ci sono tutti gli elementi per aspettarsi che Oculus Rift diventerà una tecnologia dominante nel mondo dell’intrattenimento videoludico e della tecnologia in generale. Insomma, per dirla come direbbero gli inglesi, the best is yet to come.