Recensione WWE 2K19

Come ogni anno, la WWE ci propone la sua edizione videoludica affidandosi al lavoro dei ragazzi di Yuke’s. Se lo scorso episodio non è stato esente da critiche, di cui molte riguardanti una scarsa dedizione alle animazioni e, soprattutto, una modalità storia non proprio entusiasmante, quest’anno gli sviluppatori pare si siano voluti focalizzare proprio su questi disapprovi tentando di proporre un prodotto migliore. Ma come sarà WWE 2K19? Scopriamolo insieme con la nostra recensione.

Se lo scorso anno molti utenti si erano lamentati di un’interfaccia del menù forse un po’ troppo confusionaria, questa volta i ragazzi di Yuke’s hanno deciso di optare per una versione più moderna e accattivante: sarà infatti possibile osservare, su uno sfondo bianco, tutte le modalità presenti nel titolo il tutto accompagnato da alcune affascinanti animazioni dei wrestler presenti nel titolo. Il roster, inoltre, si presenta come uno dei più completi presenti da quando la saga è nata: con ben 228 superstar suddivise tra presente e passato (di cui però alcune sbloccabili solo utilizzando dei particolari crediti). Purtroppo, l’unica nota dolente, riguarda l’assenza di due lottatori di fama mondiale, come Ronda Rousey e Rey Mysterio, disponibili in esclusiva a quella fascia d’utenza che ha effettuato il preordine del gioco.

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Nella modalità showcase, la storia sarà raccontata da Daniel Bryan che ci accompagnerà durante tutte le sue fasi più importanti della carriera.

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Tra le modalità più interessanti, come da tradizione, troviamo la Showcase (intitolata nella localizzazione italiana come “presentazione”) con l’edizione dedicata quest’anno all’incredibile carriera di Daniel Bryan. Durante il tragitto il giocatore si troverà ad affrontare le fasi più importanti della carriera del wrestler statunitense, arrivato da una grande esperienza maturata nelle indie fino a diventare un professionista, nonché campione del mondo, nei ring della WWE. La storia sarà raccontata da alcuni video commentati della stessa superstar che ci accompagnerà durante tutte le sue fasi salienti della carriera, compresa quella più dolorosa riguardante il suo ritiro a causa di un terribile infortunio, salvo poi ripresentarsi qualche anno dopo (grazie al lavoro dei medici) nei tempi recenti.

Daniel Bryan affronta Triple H dell’Authority in uno dei match più significativi della sua carriera per il titolo di campione del mondo WWE.

Tuttavia, per riuscire a sbloccare completamente la storia, non basterà semplicemente vincere i match ma bisognerà invece attenersi ad i fatti reali seguendo una serie di obiettivi che ci verranno imposti, come danneggiare l’avversario, fare determinate prese o eseguire colpi frontali. Discorso completamente differente per quanto riguarda la modalità carriera. Se nel precedente capitolo fu una delle più criticate a causa di molti problemi tecnici, tra cui delle animazioni curate malamente oltre ad una storia non proprio affascinante, Yuke’s quest’anno ha deciso di modificare completamente l’assetto narrativo rendendo dunque lo storytelling più interessante.

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Nella modalità carriera prenderemo i panni di una superstar che dovrà esordire in WWE.

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Questa volta prenderemo i panni di un giovane wrestler molto determinato che lotta in una federazione in decadenza. L’obiettivo del ragazzo sarà quello di approdare in WWE e dopo aver ottenuto un provino, mostrare alla società e a i suoi dirigenti, tra cui Triple H, il suo valore. La narrativa di per sé rimane convincente, grazie soprattutto alla feature del doppiaggio e ad alcuni dialoghi ben strutturati. Interessante anche il sistema aggiunto che servirà per far crescere le caratteristiche del nostro personaggio. Tra le novità del titolo, è presente una modalità intitolata “Torri” in cui il giocatore, utilizzando uno specifico wrestler, dovrà tentare di resistere a una serie di match consecutivi (solitamente 5) contro dei temibili avversari, il tutto facendo attenzione a non subire eccessivi danni, pena una probabile sconfitta e conseguente sfida annullata.

AJ Styles (uomo copertina del gioco e campione del mondo WWE) si appresta a salire sul ring per un match.

Come di consueto, nel titolo, è presente anche un vasto repertorio editor per la creazione: esso è valido sia per i personaggi che per le mosse sul ring o per le entrate e consentirà al giocatore di sbizzarrire la propria fantasia facendogli fare tutto ciò che meglio desidera con la possibilità anche di condividere i personaggi con la community online. Presente anche la modalità WWE Universe (che non si distacca particolarmente dalle precedenti con la gestione degli show settimanali/pay per view), oltre alle classiche sfide in multiplayer sia in locale che online affrontando qualsiasi tipologia di match si desideri: da quelli in singolo 1vs1, fino ad arrivare ai tag team o alle stipulazioni speciali come gli Hell in a Cell o il Royal Rumble. Ogni vittoria, a seconda della durata delle performance che si farà, decreterà un punteggio che regalerà dei crediti utili per poter sbloccare alcuni personaggi non previsti nel roster originale: leggende del calibro di Eddie Guerrero, Edge, Randy “Macho Man” Savage e molti altri.

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I payback sono delle azioni bonus aggiuntive in grado di poter ribaltare completamente una potenziale situazione di pericolo.

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Una volta avviato il gioco verranno regalati in automatico 30.000 crediti. Tuttavia, dal nostro punto di vista, sarebbe stato meglio abolire un sistema di microtransazioni per poter sbloccare gli altri wrestler presenti nel titolo trattandosi comunque di un titolo sportivo e simulativo. Purtroppo, alcuni difetti della serie, continuano ad essere radicati anche in questo nuovo capitolo: la simulazione, croce e delizia del titolo, non sempre porterà risultati positivi a causa di un’esperienza che si baserà principalmente sul tempismo nel sapere applicare i “reversal”, ovvero le cosiddette “contromosse”. Se si fallirà, il giocatore si troverà costantemente costretto a rimanere al tappeto (spesso per lunghi tempi d’attesa) attendendo una mossa fatta dal computer per potersi riprendere sperando che essa non possa essere un fatale pin che possa equivalere ad un’immeritata sconfitta. Note di merito vanno invece ai “paybackdelle azioni bonus aggiunte quest’anno in grado di poter ribaltare completamente una potenziale situazione di pericolo grazie a delle caratteristiche non previste come i recuperi istantanei o delle finisher.

I ragazzi di Yuke’s, dunque, hanno svolto sicuramente un ottimo lavoro aggiungendo alcune interessanti modalità come lo Showcase, una carriera dallo storytelling interessante e le nuove sfide “torri”, tuttavia alcune scelte particolari come l’estrema cura effettuata dagli sviluppatori per i dettagli simulativi a sfavore di un’esperienza più arcade continuano a limitare un prodotto che potrebbe benissimo confermarsi come uno dei migliori per quanto riguarda questa disciplina.

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