Recensione Mega Man 11

Con Mega Man 11, Capcom è riuscita finalmente a donare nuova linfa vitale ad una di quelle IP che sembrava ormai essere caduta nel dimenticatoio. Erano ben 8 anni che la serie non riceveva un nuovo titolo, e dopo l’abbandono da parte del creatore della serie, Keiji Inafune, Capcom si è probabilmente sentita spaesata. Dopo il flop di Mighty No. 9, titolo concepito dallo stesso Inafune come seguito spirituale di Mega Man, la compagnia si è decisa a rimettere mano al progetto. E dopo una lunga attesa, eccoci qua, abbiamo davanti a noi un Mega Man in piena regola, capace di coadiuvare innovazione e tradizione in un mix letteralmente letale: andiamo a scoprirlo insieme.

Iniziamo col dire che il gioco non fa della trama il suo punto forte, scelta dettata probabilmente dal budget limitato. Il titolo si limita a narrare la storia tramite poche illustrazioni e qualche dialogo in game. Come in tutti i capitoli della serie principale, abbiamo 8 boss da affrontare più alcune sfide finali. La novità principale di questo episodio è racchiusa, tuttavia, in quello che viene chiamato Double Gear, un sistema che vi permetterà di potenziare i colpi di Mega Man e di rallentare il tempo intorno a lui. Purtroppo per voi, questa sorta di power-up ha una durata limitata e tenerlo attivo per troppo tempo causerà, infatti, un surriscaldamento del robottino blu, costringendovi ad attendere alcuni secondi prima di poterlo usare di nuovo. Inoltre il Double Gear, così come tutti gli altri potenziamenti, è legato ad una barra di energia, che andrà ricaricata tramite alcuni particolari pick up.

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Le partite multigiocatore vi proietteranno insieme ad altri tre giocatori in frenetiche battaglie 4 vs 4.

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Alla sconfitta di ogni boss corrisponde un power up, e il vostro eroe sarà così in grado di assorbire il potere di ognuno degli 8 robot master. Una volta battuto Bounce Man, per esempio, sarete in grado di sparare in giro per il livello dei non troppo soffici palloncini rosa, mentre in seguito alla sconfitta di Tundra Man potrete scatenare sugli avversari dei veri e propri turbini. A metà di ogni livello incontrerete, solitamente, anche un mini-boss. Questi ultimi risultano essere spesso molto più rognosi rispetto a quelli di fine livello avendo dei pattern piuttosto particolari.

Mega Man 11
I mini-boss sono piuttosto pericolosi.

A differenza dei precedenti capitoli della serie è possibile scegliere tra 4 livelli di difficoltà. Bisogna ammettere che il gioco risulta essere, anche a difficoltà normale, tutt’altro che semplice. Chi vi scrive ha avuto non pochi problemi a finirlo persino al livello di sfida facile, che dona qualche vita extra, riduce leggermente il danno inflitto dai colpi nemici e regala qualche checkpoint in più. In  Mega Man 11 sono presenti anche una modalità per principianti e una per esperti, ma ci sentiamo di sconsigliarle entrambe: la prima risulta essere veramente troppo permissiva, visto che ci impedirà anche di cadere dai precipizi, mentre la seconda è un qualcosa di decisamente troppo frustrante anche per un giocatore più navigato. Inoltre arriverete probabilmente ad odiare alcuni livelli, in particolare quello di Bounce Man, in cui la casualità regna sovrana, grazie ad una gestione dei rimbalzi sui palloncini non proprio impeccabile.

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A differenza dei precedenti capitoli della serie è possibile scegliere tra 4 livelli di difficoltà.

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All’interno di ogni livello sono presenti inoltre dei collezionabili che potrete consumare per ripristinare la vostra energia vitale o la barra dedicata al Double Gear. Potrete, inoltre, scambiarli per alcuni particolari power up passivi che vi renderanno la vita un po’ più semplice. Per superare le varie avversità che vi si porranno davanti avrete a disposizione anche il fido cane robotico Rush, che potrete utilizzare per raggiungere facilmente altezze piuttosto elevate o per viaggiare in linea retta nell’aria grazie alla sua forma Jetpack.

Mega Man 11
Rush vi tornerà utile in alcune situazioni.

Dal punto di vista tecnico Mega Man 11 risulta godere di modelli poligonali ben fatti e apprezzabili sia dai fan di vecchia data che dai nuovi arrivati. Non si può dire lo stesso dei fondali, che risultano essere piuttosto distaccati dal protagonista e dai suoi avversari. Questo può portare, a volte, ad incomprensioni su quale muro sia effettivamente davanti a noi e quale sia sullo sfondo, un genere di dubbio che può costare facilmente una vita. La colonna sonora del titolo risulta essere piuttosto dimenticabile, ed è un peccato considerando le stupende soundtrack a cui la serie ci ha abituati. Vi segnaliamo la possibilità di poter impostare a proprio piacimento i tasti sul gamepad, una chicca che siamo sicuri sarà apprezzata da molti giocatori.

In fin dei conti questo Mega Man 11 riesce a risollevare a pieno la saga, donando nuovamente quel senso di sfida che spesso non è ricercato dai giochi odierni. I fan storici della serie avranno pane per i loro denti, mentre chi non ha mai provato un capitolo del robottino blu potrà facilmente prendere confidenza con le meccaniche di gioco grazie ai vari livelli di difficoltà.