Playground Games ha accettato la sfida: dopo l’incredibile Forza Horizon 3, ha voluto spingersi molto oltre. Quello, infatti, era un titolo che ha portato su un livello più elevato le capacità della console ammiraglia di Microsoft quasi due anni fa esatti. Ma come sarebbe stato possibile andare addirittura oltre quello già fatto, quando il terzo capitolo era di per se già un capolavoro tecnico? Playground Games e Turn10 hanno dato il massimo per proporre una nuova pietra miliare nel genere dei giochi di corsa sportiva. Il risultato è Forza Horizon 4, un’opera pronta a cambiare per sempre la serie esclusiva di Xbox One. L’ultima evoluzione del racing game può davvero far felici sia gli appassionati delle gare automobilistiche che i fan di vecchia data? Noi lo abbiamo prima provato durante la Gamescom 2018, davanti l’auto-copertina stessa, ovvero la McLaren Senna, ma soltanto adesso possiamo rispondervi a questa domanda nella nostra recensione di Forza Horizon 4 .
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Sin dall’annuncio delle stagioni dinamiche la nostra paura principale era che questa novità non avrebbe comportato un cambiamento drastico come Playground Games voleva intendere. Non avevamo chiaro in che modo la primavera e l’autunno sarebbero state diversificate, in quanto sono periodi simili sotto molti aspetti. L’estate e l’inverno, invece, sono già una l’opposto dell’altra e quindi sappiamo quali pericoli ci si porranno davanti. Provando con mano il titolo prima alla Gamescom di Colonia, e successivamente la versione completa, abbiamo potuto chiarire ogni nostra incertezza. Il principale fattore che caratterizza i quattro quadrimestri è, senza ombra di dubbio, quello visivo: ogni stagione può offrire un’esperienza e una qualità grafica che su Xbox One non avevamo visto neanche con il precedente Forza Horizon 3. Grazie alle tonalità sature l’estate, la primavera, l’autunno e l’inverno garantiscono costantemente spettacoli incredibili, che quasi ci costringono ad entrare nella modalità foto per riprendere i vari momenti della partita. Il colore dei petali dei fiori e delle foglie sugli alberi, le pozzanghere e gli acquazzoni, la neve e le pianure bianche sono solo degli esempi per spiegare cosa vi troverete davanti. I più esperti dei racing game, invece, vedranno nel cambio delle stagioni (che avverrà ogni sette giorni reali) un motivo per tenersi sempre allenati e concentrati sulla strada. Le tantissime sfide che riempiranno la mappa man mano che estenderemo il festival possono essere giocate in ogni periodo dell’anno, ciò significa che ci approcceremo in modi diversi sullo stesso tracciato. In inverno, ad esempio, avremo la neve che rallenterà l’auto e se guidiamo ad un livello più avanzato dovremo utilizzare delle ruote particolari per evitare che la macchina slitti eccessivamente. La stessa pista in estate sarà certamente più facile da gestire, portandoci a guidare un veicolo di classe più elevata che di conseguenza richiederà maggior attenzione sulle curve. Insomma, da un punto di vista più tecnico, l’assetto è un elemento essenziale per sfrecciare con il proprio mezzo senza troppi problemi. Ma per quanto il cambio di stagioni sia complesso e sicuramente da scoprire giocando, ci ha sorpresi l’assenza di un tutorial più esplicativo che spieghi tutte le novità. Siamo dell’opinione che l’utente medio non potrà mai apprezzare appieno l’importanza di questa aggiunta, in quanto l’approccio al titolo è molto più “arcade” e non competitivo. Per questo motivo, i più esperti troveranno nelle stagioni non soltanto un punto di non ritorno nella serie, ma soprattutto una ragione in più per mettersi alla prova.
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Parlando di gameplay puro, Forza Horizon 4 ha ereditato tutti gli elementi che sono stati maggiormente apprezzati nel suo predecessore.
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Parlando di gameplay puro, Forza Horizon 4 ha ereditato tutti gli elementi che sono stati maggiormente apprezzati nel suo predecessore. Difatti, l’obiettivo del giocatore resta lo stesso, ovvero completare le missioni per ottenere punti esperienza con cui livellare e aumentare la portata dell’Horizon Festival. Espandendo la propria base sbloccheremo nuove sfide, grazie alle quali cresceremo ancora più velocemente. C’è un modo inedito per progredire nel gioco: non abbiamo una vera e propria campagna, ma tanti eventi secondari che faranno parte della storia. Ad esempio, sfrecciare in gare su strada, cross country o sullo sterrato ed effettuare derapate, modificando l’assetto o molto altro, farà salire di livello l’analoga categoria nella sezione “Vita Horizon”. Quando questo avverrà, riceveremo come premio crediti, capi d’abbigliamento o addirittura veicoli. Potremo anche acquistare una nostra casa tutta nostra, che utilizzeremo allo stesso modo della base del festival, ovvero per cambiarci d’abito, scegliere un nuovo veicolo, gestire assetto o semplicemente per viaggiare rapidamente da un luogo all’altro.
Una grande novità sta in quello che Playground Games e Turn10 definiscono come “Mondo condiviso”, ma che nel gioco prende il nome di “Testa a testa”. Si tratta di un nuovo sistema molto simile all’Avventura Online di Forza Horizon 3, che consiste nel correre tra le strade inglesi con altri utenti. Potremo incontrarli in giro, gareggiare e anche chattare con loro attraverso una funzione di messaggistica rapida e immediata. Fortunatamente, questi non possono toccarci in nessun modo, evitando quindi quei giocatori fastidiosi che si divertono ad annoiarci e a distruggerci il veicolo. Ci sono tantissime altre modalità online, come ”Avventura veloce”, che ci permette di entrare rapidamente in una sessione di Gara, Arena o Vale Tutto; o anche Forzathon, che mette a disposizione di tutti delle sfide ogni stagione, giorno o anche ora, per vincere premi di ogni tipo. Siamo molto soddisfatti di come Playground Games e Turn10 Studios sono riusciti a gestire il comparto multiplayer, ora più chiaro e intuitivo, anche agli occhi dell’utente medio.
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Auto di classe S2 sono più preformanti di altre di classe A o B: per rendere l’idea, basti pensare una McLaren Senna a confronto con una Ford Focus RS.
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Potremo guidare più di 450 veicoli di decine di produttori diversi, come Lamborghini, Ferrari, Bugatti, Maserati o McLaren, per fare alcuni esempi. Queste sono contraddistinte prima di tutto dalle loro specifiche, come la velocità massima, l’accelerazione, il controllo, la partenza da fermi e la frenata; poi dalla classe che specifica la loro disponibilità per una determinata competizione. Infatti, il vantaggio di avere una suddivisione simile comporta un equilibrio perfetto nelle gare, portandole ad essere più o meno dinamiche. Auto di classe S2 sono più preformanti di altre di classe A o B: per rendere l’idea, basti pensare una McLaren Senna a confronto con una Ford Focus RS, o una Ferrari LaFerrari con una Renault Megane. La personalizzazione del veicolo, invece, è stata rivisitata notevolmente. Innanzitutto, la scelta dell’assetto è rimasta invariata, così come quella delle verniciature del telaio e la possibilità di scaricare design degli altri utenti o condividere i nostri. Il grande cambiamento sta nel sistema di skill: con i punti abilità potremo ottenere alcuni vantaggi direttamente dal menù dei potenziamenti, offrendoci bonus di molti tipi ma bloccati esclusivamente ai singoli mezzi. Questa modifica può risultare ottima per coloro che che utilizzano spesso lo stesso veicolo, mentre va a penalizzare i giocatori cui piace cambiare. In Forza Horizon 3, infatti, una volta sbloccata un’abilità questa poteva essere usata su tutte le macchine presenti, garantendo uno sforzo minore per gli utenti, mentre adesso si richiede molto più tempo. Non potevano mancare i gioielli dimenticati, ovvero auto d’epoca che possono essere trovate sperdute per le campagne inglesi, quando il nostro manager ci avvisa della loro presenza. Data la loro generale scarsa utilità, li consideriamo come una perfetta via di mezzo tra la possibilità di gareggiare in vecchio stile e un elemento da collezione per il nostro garage. Le aste, invece, permettono di acquistare e vendere macchine a prezzi vantaggiosi, anche se non sempre questa funzione appare chiara. Non è ancora stato creato un sistema di compravendita più dettagliato che mostra in tempo reale il valore che ha un veicolo in un determinato momento, nonché una precisa ora di chiusura delle offerte. Ci sono anche macchine in arrivo, con relativa data di uscita entro la quale non possono essere comprate nel salone.
Quella di poter personalizzare il nostro Drivatar era sicuramente una delle novità che più attendevamo. Purtroppo siamo tornati con i piedi a terra quando abbiamo scoperto che l’unica cosa che possiamo modificare sono i nostri vestiti e accessori, mentre le caratteristiche fisiche del guidatore rimangono invariate. Tuttavia, si tratta secondo noi di un punto di partenza, che potrebbe vedere una maggiore possibilità di scelta nel prossimo capitolo della serie.
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Una funzione inedita è quella che ci permette di creare il circuito dei nostri sogni scegliendo tutto, dalla tipologia di corsa alla classe delle auto, incluso addirittura il posizionamento dei checkpoint sulla mappa.
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La mappa di gioco e le varie icone hanno subito un forte cambiamento divenendo molto più rapide e comprensibili. Possiamo distinguere facilmente le diverse categorie di eventi e gare, i cui simboli sono adesso ognuno di colore differente sulla cartina. Inoltre, abbiamo la possibilità di correre su un tracciato nel modo in cui vogliamo: da soli o in cooperativa online contro la CPU, o anche in un semplice PvP. Una funzione inedita è quella che ci permette di creare il circuito dei nostri sogni scegliendo tutto, dalla tipologia di corsa alla classe delle auto, incluso addirittura il posizionamento dei checkpoint sulla mappa. Si tratta di un’aggiunta che non solo estenderà la longevità complessiva del titolo, ma darà l’occasione di sfidare i propri amici su un percorso modellato da noi stessi. Potremo decidere il poster per i nostri progetti, dare loro un nome e condividerlo con il resto del mondo, guadagnando poi dai voti ricevuti dai giocatori che lo affronteranno. Tornano anche le varie insegne nascoste tra gli alberi o dietro le case, divise ancora una volta in due principali categorie: quelle che ci fanno ottenere punti esperienza o crediti e quelle che ci consentono di avere uno sconto sui viaggi rapidi, che di base costano 10.000 CR.
Tuttavia, anche un titolo così apparentemente perfetto cela dei lievi difetti. Su Xbox One base abbiamo notato alcuni vistosi cali di frame rate che, fortunatamente, non si verificano troppo spesso. Oltre bug e glitch vari, ci è anche capitato di dover chiudere il gioco perché si bloccava nelle sequenze dei cambi di stagione. Sempre sulla prima Xbox One non sono mancati i frequenti lunghi caricamenti. Siamo dell’opinione che questi sono problemi che riguardano principalmente un modello più datato dell’ammiraglia di Microsoft. Su Xbox One X, infatti, possiamo addirittura scegliere tra la modalità “performance” e “quality”: la prima mantiene costanti i 60 fps, mentre la seconda si ferma ai 30 fps, ma raggiungendo il 4K nativo.
Forza Horizon 4 è, senza alcuna ombra di dubbio, uno dei migliori giochi di corse sul mercato ad oggi, capace di superare il già perfetto predecessore in ogni aspetto e di garantire all’utente un impatto visivo che non ha pari, anche sulla Xbox One base. Dire che si tratta di una meraviglia tecnica sarebbe sottovalutare ampiamente il vero valore dell’opera, la quale mostra le incredibili capacità di Playground Games e Turn10 Studios. La produzione, insomma, riesce ad eccellere in tutto, dal gameplay alla qualità grafica, fino ad arrivare addirittura al sonoro. Sia gli utenti più legati all’accentuato elemento arcade che quelli più “puristi”, appassionati della competizione, resteranno molto soddisfatti da questo capitolo della serie. I possessori di una Xbox One, ma soprattutto quelli che hanno una Xbox One X, non possono assolutamente perdere l’occasione di mettere le mani sul volante della McLaren Senna e sfrecciare tra le spettacolari e colorate campagne inglesi.
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