Per numerosi individui condurre unโesistenza semplice costruita attorno a poche, salde certezze – come lโamore della famiglia o le soddisfazioni lavorative – rappresenta il massimo a cui si possa aspirare, lโobiettivo tanto agognato e desiderato, la motivazione capace di ripagare i sacrifici di una vita intera; per alcuni, invece, tutto ciรฒ non simboleggia altro che una realtร monotona, apatica, incolore, sostanzialmente priva di significato e prospettive, dovendo ricercare altrove quelle emozioni e sensazioni che possano consentirgli di percepire quel salvifico senso di meraviglia e stupore in grado di farli sentire vivi. Con ogni probabilitร , la piรน celebre eroina dei videogiochi moderni – nientepopodimeno che Lara Croft – appartiene inequivocabilmente alla seconda categoria: fredda, cinica, priva quasi totalmente di affetti e contraddistinta da uno spasmodico desiderio interiore di sete di conoscenza, di scoperta dellโignoto, di ricerca dellโimpossibile. Un istinto sostanzialmente inarrestabile e insaziabile, malgrado abbia, quasi per un soffio, perso la migliore amica di una vita per rincorrere leggende e miti della regina Himiko, nonostante abbia piรน volte posto in circostanze precarie il fidato compagno Jonah alla ricerca della leggendaria Sorgente Divina. Una vera ossessione, in grado di accecare anche la mente piรน brillante e lungimirante: perchรฉ quello che realmente conta รจ nutrire inesorabilmente quel demone celato nei recessi piรน reconditi del proprio inconscio, affinchรฉ possa concedere, anche per pochi istanti, un minuscolo senso di appagamento essenziale per risanare quelle cicatrici indelebili. Ma Lara รจ stata sempre cosรฌ? Questa รจ la domanda a cui Square Enix, Crystal Dynamics ed Eidos Montrรฉal (per la prima volta alle redini del progetto) – mediante lโodierna trilogia di reboot dedicati alle origini dellโesploratrice – hanno voluto rispondere in questi anni, costruendo un articolato percorso che permettesse di giustificare la personalitร della Croft, e che culminasse proprio – almeno nelle premesse – con un capitolo oscuro, perfettamente in linea con la personalitร della protagonista, capace di concludere le vicende iniziate piรน di cinque anni fa. Shadow of the Tomb Raider avrร mantenuto le aspettative? Scopriamolo insieme.
Divenuto ormai un must per il brand, il viaggio della nostra avventuriera inizierร con una sequenza ansiogena e al cardiopalma: in volo per raggiungere le selvagge e incontaminate lande peruviane, una tempesta improvvisa e misteriosa danneggerร irreparabilmente il mezzo, il quale inizierร a perdere quota velocemente fino a lacerarsi in due tronconi: poi il buio, ad anticipare un classico, quanto efficace, flashback. Questa volta, infatti, Laraย – sempre accompagnata dal suo fidato amico Jonahย – raggiungerร le lussureggianti location messicane, con lo scopo di recuperare un antico manufatto Maya, un pugnale per la precisione, il quale, in caso venisse unito ad un altro artefatto mistico, potrebbe permettere all’uomo di vivere lโelettrizzante euforia di “giocare a fare Dio”, avendo lโincredibile opportunitร di ricreare il mondo. Lo snodo narrativo decisivo, perรฒ, avverrร nel preciso istante in cui la nostra eroina deciderร di prelevare quell’oggetto tanto prezioso quanto inquietante: malgrado, infatti, il suo sesto senso le dica di evitare, la ragazza non potrร esimersi dal soddisfare quell’istinto impulsivo e precipitoso che la caratterizza; peccato che tutto ciรฒ attiverร una recondita maledizione, capace di provocare maremoti, terremoti, eruzioni vulcaniche e qualsiasi altro tipo di disastro naturale. Ed ecco quindi, attraverso una scelta narrativa davvero riuscita, che per la prima volta sarร la protagonista (e quindi il giocatore) lโantagonista della vicenda, il pericolo da cui difendersi, avendo lโobbligo di riparare agli errori commessi per cercare di allontanare un senso di colpa dilaniante e logorante, in grado di far luce sulla reale personalitร di Lara.
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La ragazza impaurita e vittima degli eventi caratteristica del primo capitolo lascerร il posto ad unโassassina pronta a tutto pur di portare a termine lโobiettivo prefissato.
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Difatti, la ragazza impaurita e vittima degli eventi caratteristica del primo capitolo lascerร il posto ad unโassassina pronta a tutto pur di portare a termine lโobiettivo prefissato, anche se dovesse bagnarsi del sangue dei corpi di un intero plotone di soldati specializzati, anche se dovesse sfidare lโingegno delle antiche popolazioni pre-colombiane in prove capaci di condurre alla morte al primo, minuscolo errore: insomma, unโevoluzione coerente e assolutamente naturale costruita nel corso della trilogia, che finalmente raggiungerร il suo climax finale proprio in questo capitolo. La maturazione della protagonista non sarร evidenziata esclusivamente dall’intelaiatura narrativa, altresรฌ da una rinnovata regia, perfettamente in grado di enfatizzare i momenti decisivi della trama e di fornire lustro alle vicende presentate. Certo, oggettivamente parlando, malgrado le premesse particolarmente avvincenti, non ci troveremo dinnanzi ad una storia stupefacente o lontanamente in grado di segnarvi nel profondo, apparendo infatti – pensando sempre all’incipit – una mezza occasione persa, ma non per questo risulterร comunque poco godibile: grazie alla presenza di atmosfere perfettamente in grado di trasmettere al giocatore il fascino esotico di foreste incontaminate colme di segreti e ad una narrativa nascosta eccezionalmente edificata – composta da richiami all’immaginario della mitologia Maya e Inca e da storie di esploratori che hanno calcato il suolo di quelle location secoli prima – il percorso che traghetterร il giocatore alla conclusione della produzione apparirร suggestivo e coinvolgente, anche se, probabilmente, non per tutti.
Un poโ (alla lontana) come accade in Dark Souls, tante delle sottotrame presenti in Shadow of the Tomb Raider richiederanno uno sforzo esplorativo all’utente non banale, come รจ giusto che sia – in fin dei conti – in un Action Adventure, avendo lโobbligo morale di controllare ogni singolo anfratto, ogni possibile relitto, alla ricerca di note, reliquie, tombe nascoste e molto altro ancora. Nulla vieterร , ovviamente, al player di proseguire spedito per le missioni principali, completando la campagna in circa una decina dโore, ma ciรฒ risulterebbe la perfetta esemplificazione del concetto di un titolo goduto a metร , perchรฉ quello che lโultimo capitolo della trilogia vuole trasmettere, forse anche piรน dei predecessori, รจ un forte richiamo allo studio, alla perlustrazione e all’approfondimento tipico di un ricercatore, di un archeologo, di quegli individui che dedicano lโintera vita alla scoperta. Nel caso in cui lโutente decida di assolvere tutti gli incarichi propinati dal titolo, lโammontare di ore spendibili per completare Shadow of the Tomb Raider come minimo raddoppieranno, soddisfacendo in pieno le aspettative. Le secondarie inoltre – seppur non realizzate in quantitร eccessive – sapranno far luce su aspetti celati dei nuclei cittadini che incontreremo, permettendo al fruitore di comprendere appieno il contesto generale offerto. Certo, il piรน delle volte si tratterร di dirigerci dal punto A al punto B, ma rappresenteranno comunque un buon motivo di distrazione dal percorso principale.
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Il gameplay diย Shadow of the Tomb Raider risulterร essere estremamente connesso con la giocabilitร dei predecessori, anche se la stessa รจ stata impreziosita da aggiunte di valore.
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Passando al gameplay, fin dai primi trailer rilasciati un aspetto emergeva in maniera veemente: il legame troppo evidente con i predecessori, una sorta di cordone ombelicale che vincolasse eccessivamente Shadow of the Tomb Raider a ciรฒ che รจ stato. Possiamo affermare subito con assoluta certezza che quella sensazione รจ rimasta vivida in noi, anche se notevolmente mitigata da aggiunte particolarmente interessanti e gustose per quanto comunque collaterali. Nel nuovo capitolo della saga, infatti, lo stealth attuato dalla nostra beniamina apparirร nettamente piรน stratificato, avendo lโopportunitร – ad esempio – di cospargersi il corpo di fango per mimetizzarsi meglio con il territorio e potendo, tra lโaltro, sfruttare in maniera piรน pronunciata lโambiente strusciando sulle pareti ricoperte di fogliame per sferrare attacchi mortali a sorpresa. Oltre a ciรฒ, con immenso stupore, la giovane ragazza potrร utilizzare il favore dellโaltezza arrampicandosi sugli alberi, avendo lโoccasione sia di impiccare i nemici con una corda nascondendoli tra i rami che di sfruttare la rinnovata verticalitร per uccidere silenziosamente gli avversari con lโaiuto del fidato arco. Senza contare la possibilitร di allucinare i contendenti impiegando un prezioso veleno che spingerร i membri della Trinitร ad uccidersi a vicenda: insomma, tutte implementazioni di spessore, capaci di impreziosire un gameplay giร di per sรฉ piuttosto vario e diversificato, se non fosse per lโintelligenza artificiale, totalmente da dimenticare a difficoltร “intermedio”.
In modalitร furtiva i nemici ci noteranno con estrema difficoltร , e grazie ai miracoli dellโistinto di sopravvivenza sapremo sempre quali oppositori, se uccisi, non provocheranno la reazione dei compagni โ grazie ad un alone di colore arancione โ e quali invece avvieranno lโassalto di massa avversario – mediante un alone di colore rosso -. Una semplificazione non da poco, seppur opzionale: la produzione, lungimirante in questo, offrirร la possibilitร di settare autonomamente il diverso grado di sfida, potendo selezionare โ in maniera indipendente โ una differente complessitร degli scontri, dellโesplorazione e degli enigmi, andando perfettamente incontro alle esigenze di ogni giocatore. Malgrado ciรฒ, rimane comunque il fatto che qualcosa in piรน in questo senso si sarebbe potuto fare, garantendo cosรฌ unโesperienza equilibrata a chiunque. Discorso diverso riguarda il comportamento degli assalitori nel caso in cui si agisse sfruttando lโarsenale al completo della Croft, impiegando quindi pistole, fucili dโassalto e shotgun: in questo contesto, infatti, gli oppositori appariranno decisamente piรน aggressivi, attuando strategie di aggiramento di discreta fattura e impensierendovi non poco: certo, con qualche bel colpo andato a segno, potranno comunque essere abbattuti facilmente, ma lo stesso discorso varrร anche per la bella avventuriera, per questo con difficoltร avremo lโopportunitร di trasformarci in una versione di Rambo in gonnella. Anche perchรฉ, diciamolo chiaramente, il sistema di shooting non risulterร essere particolarmente accurato, testimoniando una certa discrepanza tra la cura posta nei confronti degli assalti silenti e quelli in campo aperto. Non a caso avremo lโopportunitร di usufruire dei servigi di miscele di erbe in grado di perfezionare la percezione dellโambiente – enfatizzando nemici e animali – di incrementare la capacitร di accusare i colpi e di rallentare brevemente il tempo: tutto ciรฒ addolcirร notevolmente le asprezze del gunplay, offrendo unโazione piรน fluida.
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La struttura del titolo รจ rimasta pressochรฉ invariata: ogni azione che conseguiremo nel mondo di gioco fornirร dei punti esperienza, i quali consentiranno di ottenere dei punti abilitร da spendere in tre rami di uno skill tree davvero ben concepito e costruito.
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Per quel concerne la struttura del titolo, essa รจ rimasta pressochรฉ invariata: ogni azione che conseguiremo nel mondo di gioco, come le uccisioni, la raccolta degli oggetti e lโesplorazione di tombe e cripte, fornirร dei punti esperienza, i quali consentiranno di ottenere dei punti abilitร da spendere in tre rami di uno skill tree davvero ben concepito e costruito, suddiviso in: Esploratrice, Guerriera e Saccheggiatrice. La prima diramazione vi garantirร lo sviluppo delle vostre abilitร sensoriali e percettive, la seconda perfezionerร le capacitร assassine della protagonista e lโultima le sue proprietร stealth. Oltre a consentire una crescita progressiva di Lara, lโalbero apparirร cosรฌ ben variegato da costringervi ad impiegare abilitร miste per riuscire completamente nelle vostre scorribande nei territori incontaminati Maya, instillandovi costantemente il desiderio di accumulare XP per comprendere cosa la Croft potrร imparare di nuovo. Il crafting inoltre avrร , come nei predecessori, un ruolo rilevante, ma questa volta non soltanto per potenziare le armi o creare munizioni speciali di fortuna, bensรฌ anche per fabbricare indumenti dotati di abilitร passive particolarmente utili nell’economiaย di gioco. Qualche esempio? Capacitร di mimetizzazione superiore, quantitร maggiori di oggetti legati alla costruzione, effetti percettivi prolungati e tanto altro ancora, in grado di soddisfare non soltanto il gusto estetico ma anche quello legato alla giocabilitร . Gli abiti, tra le altre cose, potranno essere equipaggiati in maniera separata – indossando magari il pezzo superiore di un set completamente slegato da uno connesso alla parte inferiore del corpo โ avendo cosรฌ la libertร di creare il mix piรน consono alle proprie esigenze.
Un grande plauso va poi obbligatoriamente compiuto agli stupendi enigmi ambientali posti non soltanto durante lโavventura principale, ma anche nelle splendide tombe concepite dalla software house: tutti appariranno ben ideati ed eccezionalmente strutturati, simboleggiando delle sfide avvincenti, mai frustranti e soprattutto di difficoltร crescente, in modo tale da fornire all’utente il giusto tempo per familiarizzare con la formula di gioco. Come nei capitoli precedenti, anche in Shadow of the Tomb Raider le tombe saranno opzionali, ma sarebbe un peccato madornale non immergersi in luoghi cosรฌ suggestivi: per incitarne il completamento gli sviluppatori hanno ben deciso di impreziosirle mediante la concessione di abilitร uniche extra, le quali potranno essere ottenute esclusivamente raggiungendo la stele posta alla fine del percorso. Uno stratagemma semplice ed efficace, fondamentale per consentire alla produzione di trasmettere con forza lโessenza e lo spirito del franchise, da sempre edificato attorno all’esplorazione e alla scoperta. Nella produzione, come accennavamo poc’anzi, sono state implementate le cripte, le quali rappresenteranno delle specie di sepolcri in miniatura in cui dovremo trovare dei forzieri occulti capaci di sbloccare vestiari rari e preziosi: una chicca davvero succulente. Insomma, รจ chiaro e lampante come il titolo offra il meglio di sรฉ quando asseconda perfettamente lโanimo tombarolo della protagonista: perdersi nei meandri degli ambienti di gioco alla ricerca di segreti perduti vi fornirร delle sensazioni uniche, in grado, addirittura, di oscurare lโimportante lavoro narrativo profuso dalla software house.
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Per ciรฒ che riguarda la componente artistica, sinceramente, ci troviamo di fronte ad uno dei prodotti meglio riusciti e confezionati di questa generazione.
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Per ciรฒ che riguarda la componente artistica, sinceramente, ci troviamo di fronte ad uno dei prodotti meglio riusciti e confezionati di questa generazione, capace di offrire panorami mozzafiato e sloga mascella come pochi fino ad ora: difatti le location, seppur piรน contenute rispetto all’ampiezza dei luoghi di Rise, sapranno offrire un qualcosa in piรน, lasciandovi piรน volte a bocca aperta nel contemplare lโincantevole fascino della natura incontaminata. Grotte frastagliate sotterranee, templi seducenti nascosti, cittร maestose cinte da colline e paesaggi brulli: tutto questo offrirร Shadow of the Tomb Raider, il quale, tra lโaltro, riuscirร a proporre quanto detto mediante un dettaglio grafico davvero sbalorditivo, costruito attorno ad una mole poligonale pronunciata ed a una qualitร dellโilluminazione eccezionale. Eccetto piccoli cali di frame rate e qualche minuta imperfezione, ci troviamo di fronte ad uno dei migliori comparti tecnici dellโattuale generazione, escludendo, chiaramente, i titoli esclusivi. Anche il doppiaggio apparirร di buona fattura, seppur la controparte inglese risulterร piรน curata e coinvolgente.
Shadow of the Tomb Raider simboleggia, senza troppi giri di parole, il miglior capitolo della trilogia dei reboot sotto tutti i punti di vista, in grado non soltanto di perfezionare una formula di gioco rodata e ampiamente apprezzata, bensรฌ anche di adornarla mediante aggiunte di valore davvero convincenti, riuscendo persino a proporre enigmi ambientali e tombe intriganti e sempre capaci di stimolare lโinventiva del giocatore. La trama, poi, saprร offrire degli spunti interessanti e particolarmente suggestivi, malgrado, a nostro modo di vedere, sarebbero potuti esser sfruttati meglio, fornendo sia una chiave di lettura conclusiva piรน incisiva che propinando un villain piรน sfaccettato e caratterizzato. Inoltre, รจ inutile negarlo, malgrado – come poc’anzi affermato – implementazioni di valore, la giocabilitร di base rimarrร saldamente ancorata a quella dei predecessori, e dopo ben due capitoli, un nuovo team al lavoro sul progetto e cinque anni di distanza dal primo episodio qualcosa in piรน era lecito attendersi. Fortunatamente ciรฒ verrร ampiamente mitigato dalla presenza di una direzione artistica semplicemente splendida, un comparto tecnico, al netto di piccole incertezze, di qualitร e unโambientazione lussureggiante da cartolina. Semplicemente un titolo da non perdere per i fan della saga e un Action Adventure che saprร colpire gli appassionati del genere, e poi, neanche a dirlo, Lara รจ sempre Lara.
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