[Gamescom2018] Anteprima Stellaris: Console Edition

Il mondo dei giochi strategici non è mai stato facile. Apprezzato perlopiù da una nicchia ristretta di appassionati, e circondata da un comparto di titoli spesso uguali l’uni con gli altri (brutte copie incluse), è sempre stato complicato riuscirsi ad inserire in un mercato tanto saturo, dove la formula sempre gradita dagli acquirenti non è mai stata sostituita né rinnovata. Fantasy, storici, sci-fi: le caratterizzazioni sono molteplici, così come i prodotti di quella categoria che ci sono giunti nel corso degli anni. Laddove pareva non esserci alcuno spiraglio che aprisse anche al più piccolo dei cambiamenti, i ragazzi di Paradox Development Studio han saputo giostrarsi, grazie anche all’esperienza maturata sul genere (Europa Universalis, Hearts of Iron, Crusader Kings), per dare vita a un vasto progetto in grado di raccogliere tutti quegli elementi distintivi degli strategici più navigati, portando avanti l’idea di grand strategy game, già nota a coloro famigliari con i wargames. Partendo, quindi, dalla più classica ambientazione fantascientifica, composta di viaggi intergalattici, colonie e razze aliene, troviamo Stellaris, un titolo che non solo si fa effige di un tipo di gioco nuovo, ma che è anche la dettagliata narrazione dell’espansione di una civiltà nello spazio.


In Stellaris nulla è lasciato al caso: sebbene l’imponente e più che completo editor proposto possa impressionare non poco i neofiti, il giocatore capirà sin dai primi istanti che soltanto tramite il suo volere e le sue capacità decisionali è possibile cambiare il corso della storia. Dopo aver scelto se giocare da soli o in multiplayer, si passa alla genesi vera e propria della nostra civiltà, scegliendo dapprima una tra le otto razze a disposizione, per poi passare a una serie di parametri decisivi per la caratterizzazione, molti dei quali influenzeranno innanzitutto la modalità con cui il nostro popolo si rapporterà con altre forme di vita all’interno del cosmo. Adottando una delle tante ideologie proposte, quindi, potremmo passare dall’essere una società che ammette la scienza quale suo unico credo, al diventare una dittatura schiavista con manie di conquista. I tratti sfruttabili sono molteplici, ognuno segnato da bonus e malus, il cui bilanciamento nel corso della partita starà soltanto all’abilità del giocatore. Avremo a che fare con la scelta della morfologia del pianeta madre, la tecnologia a nostra disposizione, l’emblema della nostra nazione e i suoi colori, e molto altro ancora. Infine, indicata l’ampiezza dell’universo di gioco, selezionando il numero di stelle da cui è composto, così come quanti popoli potremo potenzialmente incontrare durante la nostra esperienza, avrà finalmente inizio il gioco. La cura per i dettagli, quindi, assume un ruolo fondamentale nel titolo, dal momento che l’intento primario degli sviluppatori è quello di permettere a chiunque di intraprendere partite sempre diverse tra loro, rendendo ogni singola storia unica e inimitabile.

Stellaris

Il lancio di Stellaris su PC risale al 2016, quando Paradox decise di mettere per un po’ da parte la ricostruzione storica in favore di un concept e un setting futuristico. Le differenze rispetto ai precedenti titoli di maggior successo della casa svedese, a livello di gameplay, sono pressoché minimali, tant’è che la formula già nota degli RTS più in voga ma rivista attraverso il minuzioso lavoro degli sviluppatori, ha garantito a Stellaris un successo su larga scala a tutti gli appassionati del genere che, come probabilmente vi è noto, ha consolidato la sua popolarità, appunto, su PC. Paradox, quindi, ha portato il concetto di gioco di strategia su un altro livello, rivisitando il grand strategy game, caratterizzato da una profondità e un’accuratezza che è raro constatare altrove. L’ottima accoglienza del pubblico, che ha reso possibile questo esperimento, ha fatto sì che Paradox potesse spingersi oltre, proponendo, per la prima volta, un grand strategy game su console: Stellaris, infatti, sarà il primo del suo tipo ad approdare su PlayStation 4 e Xbox One

Stellaris

Stellaris: Console Edition non è solo un modo per espandere la popolarità degli RTS su larga scala, avvicinando gli utenti console a un genere che è sempre stato perlopiù eletto dal popolo PC, ma è anche una prova di enorme coraggio, oltre che un esperimento oltremodo rischioso. Il valore del titolo è oramai già noto ai più, e l’impegno degli sviluppatori per dare la luce a una versione console efficace si può notare innanzitutto dalla trasposizione dell’interfaccia e dei controlli, una volta pensati per mouse e tastiera, ora riadattati per il joystick. Il gameplay, come ci ha assicurato il team durante il nostro incontro al Gamescom 2018, è rimasto invariato e ha mantenuto la sua profonda strategia, così come le numerose e variegate razze aliene, lo storytelling emergente e le galassie generate proceduralmente. Durante la dimostrazione, il porting pareva piuttosto fluido ed è riuscito a mantenere egregiamente delle interfacce intuitive così come i comandi per interagirci. Al momento non è ancora stata resa nota la data d’uscita di Stellaris: Console Edition, ma è prevista entro la fine dell’anno su PlayStation 4 e Xbox One. Se siete rimasti affascinati dalle dinamiche che vi abbiamo accennato del titolo, vi invitiamo a visionare la recensione che la nostra redazione ha curato per la release su PC.

La dimostrazione di Stellaris: Console Edition su PlayStation 4 è stata, senza ombra di dubbio, notevole. Il gioco pare non aver subito alcun maltrattamento né downgrade, come di solito viene riservato ai titoli soggetti a porting. L’unico dubbio che, purtroppo, sorge spontaneo, riguarda il pubblico a cui vuole rivolgersi. Gli utenti console, generalmente, non sono avvezzi a questo genere fortemente strategico, e lo dimostra il triste dimenticatoio subìto da molti altri giochi similari. In ogni caso, speriamo ugualmente che l’ottimismo di Paradox riesca a influenzare in modo positivo lo zoccolo duro dell’utenza console, risanando la chiusura mentali che alcuni, spesso, esibiscono quasi come un trofeo.

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