[Gamescom2018] Provato Total War: Three Kingdoms

Stavolta The Creative Assembly ci ha davvero visto giusto: la Cina nell’inizio del 200 d.c. è davvero un ottimo periodo storico dove ambientare il nuovissimo Total War: Three Kingdoms, da cui prende anche il nome. Infatti, durante quest’era oscura per il territorio asiatico, l’intera regione era divisa in tanti piccoli territori governati da altrettanti imperatori che lucravano e intendevano espandersi proprio tramite la guerra. Il titolo stesso prende spunto da quest’epoca, che inizia con la fondazione del Regno Wei: proprio qui comincia la storia di Total War: Three Kingdoms.

Ed è con una citazione tratta dal famosissimo “Il romanzo dei Tre Regni” di Luo Guanzhong, che si apre il filmato iniziale, opera da cui il titolo SEGA si ispira quasi completamente. Scopriamo che la storia comincia subito dopo l’insurrezione dei Turbanti Gialli attorno al 190 d.c. e durante la supremazia dell’imperatore Dong Zhuo, pronto a sfruttare un importante principe per espandere il suo dominio. Ci sono tantissimi personaggi noti dell’era dei Tre Regni, come il figlio adottivo di Dong Zhuo, Lu Bu; i tre fratelli Guan YuZhang Fei, Liu Bei Cao Cao anch’egli pronto a combattere la tirannia.

Quale spettacolo migliore della Cina, per ambientare il nuovo Total War?

Conclusa l’introduzione, siamo passati subito al gameplay puro, su un campo di battaglia dove due fratelli devono farsi strada fino all’uscita della mappa perché sono stati appena accerchiati da un esercito nemico. Avremo ben cinque tipologie di soldati: la cavalleria, gli spadaccini, gli arcieri, i lancieri e una via di mezzo tra questi ultimi due. L’unico modo per cercare di sconfiggere l’avversario è di sfruttare i punti di forza e debolezza delle varie unità, perché un’arma sarà più o meno forte contro un’altra. Mentre nella prima partita non siamo stati capaci di difenderci, a causa di problematiche che scopriremo più avanti, nella seconda abbiamo avuto abbastanza ingegno non solo per evitare di perdere truppe, ma anche per portare alla fuga l’esercito nemico. Infatti, ci è piaciuto molto come i soldati reagiscono alla situazione e all’ambiente, ad esempio demoralizzandosi nel caso in cui il comandante non riesca a gestire la battaglia nel migliore dei modi, ma anche davanti al pericolo imminente. Un dettaglio interessante è che se ci troviamo su un’altura e attacchiamo un nemico più in basso rispetto a noi, eserciteremo un danno maggiore. Tuttavia, la pazienza è tutto e se ci lasciamo prendere dal panico non riusciremo a vincere nessuna guerra: dobbiamo essere capaci di non metterci mai in una situazione di svantaggio, la quale potrebbe significare la nostra sconfitta.

Solo l’astuzia e la pazienza sono i nostri alleati sul campo di battaglia.

Il vero, grande problema di Total War: Three Kingdoms è sicuramente il sistema di gestione della visuale, che ci è parso esageratamente macchinoso e difficile da controllare. Certo, premendo il tasto “Tab” possiamo passare ad una vista dall’alto e arginare il problema, ma per osservare i movimenti e gli scontri da vicino, dovremo perdere molto tempo a provare tutti i tasti della tastiera. A conti fatti, ci sono circa nove pulsanti da premere per spostarci sul campo e a noi è sembrato davvero eccessivo. Speriamo che sia presente un’opzione, in futuro, che possa risolvere questa scomodità, perché l’unico modo per non perdere tempo è effettivamente fermarlo con un apposito comando sullo schermo. Potremo scegliere se rallentare o velocizzare l’azione, in modo da ottenere più minuti per pensare ad una strategia o per concludere rapidamente uno scontro.

Le animazioni, le luci e gli effetti contribuiscono a rendere l’esperienza visivamente fantastica.

La qualità grafica del titolo è davvero ottima: i riflessi dell’acqua, il fruscio delle foglie ma anche le fiamme che divampano aiutano Total War: Three Kingdoms a divenire molto più apprezzabile anche visivamente. Ma le animazioni dei personaggi sono state sicuramente l’aspetto che ci è piaciuto di più in quanto decisamente realistiche, specialmente per quelle dei capitani. Osservare i due comandanti nemici lottare corpo a corpo tra le fiamme e uno spettacolo di luci e riflessi è certamente un’occasione che tutti i fan della serie non possono perdersi.

Si tratta di un’opera che gli appassionati della saga, ma specialmente degli strategici in tempo reale, apprezzeranno moltissimo. La Cina nel periodo storico dei Tre Regni è sicuramente l’ambientazione migliore su cui The Creative Assembly poteva puntare e noi non vediamo l’ora di scoprire in che modo il pubblico accoglierà il gioco, quando verrà rilasciato durante la primavera del 2019. Magari si potrà migliorare il sistema di gestione della visuale, ma oltre questo non abbiamo riconosciuto ulteriori problematiche. Ci sentiamo in dovere di consigliare il titolo soprattutto a chi sa di poterlo apprezzare, mentre per coloro che si stanno approcciando a questo genere per la prima volta, confidiamo che potrebbero trovarsi inizialmente spaesati ma, dopo alcuni minuti ci si comincia ad abituare a Total War: Three Kingdoms.

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