Bethesda, lo sappiamo bene, solitamente tenta in tutti i modi di proteggere e salvaguardare i propri franchise, anche quando essi non riescono a soddisfare completamente le aspettative del publisher in termini di vendite. Questo perché la software house americana, quando compie l’importante decisione di immettere sul mercato un’inedita IP, è sempre conscia dei valori tecnici e produttivi dei titoli in suo possesso, e l’abbandono totale del progetto non trasmetterebbe altro che una lapalissiana testimonianza di fallimento. RAGE è proprio l’esempio lampante del modus operandi appena descritto: il primo capitolo, rilasciato circa otto anni fa, ottenne sì un grande consenso della critica, la quale lo elogiò abbondantemente per via della presenza di un sistema di shooting divertente e immediato, della grande varietà della campagna principale (dovuta anche alla possibilità di utilizzare in qualsiasi momento veicoli di fortuna per percorre grandi distanze o semplicemente compiere stragi di individui) e di una trama tutto sommato godibile, ma ebbe anche un riscontro non altrettanto positivo da parte del pubblico, che lo bocciò completamente lasciandolo sullo scaffale. A sorpresa, però, poco prima dell’E3 un leak confermò l’esistenza di un sequel, il quale sarebbe stato creato da due team eccezionali: id Software (DOOM, Quake), maestri nel concepimento di shooter profondi e complessi, e Avalanche Studios (Just Cause, Mad Max), uno dei migliori studi di sviluppo nella costruzione e realizzazione di open world vivi e dinamici. Grazie all’invito propinatoci da Bethesda, alla Gamescom 2018 abbiamo avuto l’opportunità di testare approfonditamente RAGE 2, il quale ci è parso semplicemente fuori di testa, incredibilmente convulso ed eccezionalmente rivoluzionario per le sorti del franchise.
La prova da noi effettuata era focalizzata esclusivamente sul gameplay, il quale è stato completamente ridisegnato da zero rispetto a quanto prodotto con il primo capitolo. La parola d’ordine che potremmo utilizzare per descrivere brevemente il nuovo pargolo di Bethesda è, senza ombra di dubbio, “dinamicità”, in quanto tutte le principali migliorie apportate a RAGE 2 riguardano proprio la mobilità del personaggio, il quale risulterà nettamente più sgusciante e rapido che in passato. Difatti, grazie a degli speciali poteri misteriosamente innestati nel proprio patrimonio genetico, il protagonista potrà effettuare dei poderosi scatti in tutte le direzioni, avendo così l’opportunità di affrontare folti gruppi di nemici agendo in maniera decisamente più efficace. Questa implementazione, per quanto banale se vogliamo, cambierà significativamente il feedback degli scontri, i quali appariranno frenetici, ansiogeni e al cardiopalma, concedendo al giocatore l’inebriante sensazione di possedere uno strapotere assoluto rispetto agli antagonisti. Oltre a questo, l’utente, in base alla prova effettuata, avrà l’occasione di sfruttare i servigi offensivi di altre due abilità “sovrannaturali”: lo Shatter e lo Slam. La prima consentirà di lanciare una potente onda d’urto capace di spazzare via nemici e proiettili, particolarmente utile in caso ci si trovi a vis-à-vis con un singolo avversario piuttosto che con un fitto manipolo di uomini, data l’estensione non molto pronunciata della propagazione dell’onda; la seconda, invece, soprattutto se abbinata ad un salto da una zona sopraelevata, consentirà al player di lanciarsi a terrà realizzando una straordinaria esplosione in grado di disintegrare chiunque si trovi nei dintorni.
A tutto ciò, poi, dovremo aggiungere anche l’Overdrive: una speciale modalità “rabbia” (è proprio il caso di dirlo) in cui il protagonista potrà usufruire di velocità, potenza d’attacco e devastazione dei poteri in maniera nettamente superiore, avendo così la facoltà di sbarazzarsi agevolmente di folti gruppi di avversari. Questo upgrade momentaneo potrà essere attivato esclusivamente incrementando una speciale barra dedicata, la quale verrà riempita sconfiggendo i nemici e sopravvivendo agli assalti dei contendenti. Certo, un dubbio testando l’eccezionale tasso di distruzione del potenziamento è storto lecito: non sarà forse un pochino sbilanciata? Perché effettivamente esso garantirà un aumento talmente tanto elevato delle capacità del protagonista che potrebbe rischiare di ledere il livello di sfida proposto dalla produzione. Sicuramente è troppo presto per valutare le reali conseguenze della modalità nel gioco finale, ma allo stato attuale, per quanto divertente sia, ci è sembrata leggermente fuori scala, anche e soprattutto per la differenza abissale che separa le skill del giocatore dal potenziale bellico dei nemici, i quali appariranno abbondantemente inferiori e dannatamente fragili; probabilmente quello su cui punteranno gli sviluppatori sarà la grande quantità di avversari presenti nelle aree piuttosto che le loro capacità offensive, ma ciò potrà essere definitivamente accertato esclusivamente attraverso una prova più corposa.
Parlando, inoltre, del sistema di shooting, esso ci è sembrato convincente, svecchiato rispetto al passato e in grado di fornire all’utente ottime sensazioni. Le stesse armi, difatti, seppur solamente due nella demo da noi testata (un fucile d’assalto e uno shotgun), risulteranno ben costruite e congegnate, capaci di svolgere il loro lavoro egregiamente. Particolarmente interessante, oltre che strategicamente vincente, poi, è risultato essere il Winghstick: nientepopodimeno che il famoso accessorio roteante presente anche in RAGE, questa volta però inserito in forma evoluta e potenziata. Difatti, il boomerang intelligente, una volta agganciato un nemico, sarà in grado di seguirlo anche quando nascosto dietro un riparo, consentendo al player di sconfiggere gli avversari sfruttando le traiettorie più disparate. Malgrado ciò, non abbiamo avuto l’opportunità di comprendere assolutamente nulla della vastità e profondità dell’open world, del sistema di personalizzazione del personaggio, del crafting e delle scorribande in auto, in quanto la versione di prova disponibile nel booth di Bethesda ci ha consentito esclusivamente di approcciarci ai conflitti a fuoco: un vero peccato, perché la curiosità di comprendere le novità sulla gestione del mondo aperto era elevatissima. Tecnicamente, infine, il gioco ci è apparso solido, granitico nel frame rate e dotato di un colpo d’occhio generale di pregevole fattura, segno che i lavori procedono spediti e al meglio.
In conclusione, RAGE 2 ha confermato in toto quanto di buono assaporato con i trailer fino ad ora rilasciati, convincendo completamente tanto sotto il rinnovato profilo delle abilità del protagonista, varie ed efficaci, quanto per quel che concerne il gunplay, il quale è apparso febbrile, frizzante ed aggressivo, in grado di coinvolgere il fruitore in scontri dinamici e sempre appaganti. Molti dubbi ancora permangono sulla struttura generale del titolo, ma quanto visto nella demo lascia ben sperare per l’ottima riuscita del progetto.
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