Il sistema PEGI si estende anche al mobile

Il mobile è, da diversi anni, uno dei mercati videoludici più importanti. Va da sé, quindi, che ci sia bisogno anche per questi giochi di un sistema di classificazione dei contenuti. Dal prossimo mese, la situazione è destinata a cambiare, decisamente in meglio.

PEGI e Google hanno infatti annunciato che tutte le app presenti nel Google Play Store saranno classificate secondo il sistema di classificazione PEGI. L’introduzione del PEGI anche su questo marketplace digitale fa parte di un’iniziativa più ampia, chiamata International Age Rating Coalition. L’IARC ha sviluppato infatti un aggregatore, che userà le icone dei sistemi di classificazione accreditati in diverse parti del mondo. Oltre a PEGI (Europa), sarà incluso quindi anche ESRB (Nord America), ClassInd (Brasile), lSK (Germania) e Classification Board (Australia).

In questo modo, PEGI si espande al mobile attraverso un nuovo sistema di rating globale, che permetterà agli utenti di indirizzare i propri acquisti in maniera responsabile e sicura, rispettosa di tutte le fasce d’età. IARC è disponibile anche nel Marketplace di Mozilla Firefox, e il suo arrivo è atteso anche sugli altri principali store online, Nintendo eShop, PlayStation Store e Microsoft Xbox Live.

D’ora in poi, quindi, per pubblicare contenuti su Google Play Store sarà necessario utilizzare la procedura IARC, priva di alcun costo e dichiaratamente progettata per essere facile e veloce. L’obiettivo di IARC è far sì che i consumatori, e soprattutto i genitori, possano conoscere il rating dei contenuti su qualunque piattaforma si trovino. Ecco la dichiarazione ufficiale di Dirk Bosmans, Communication Manager di PEGI

Il mercato dei giochi digitali e delle app per mobile è letteralmente esploso in tutto il globo. Con un singolo click, gli sviluppatori possono pubblicare i loro giochi e le loro applicazioni sugli store digitali raggiungendo un pubblico mondiale. Queste realtà hanno creato delle sfide culturali e regolatorie che richiedono una soluzione innovativa come IARC per dare la possibilità agli sviluppatori e agli store online di fornire ai consumatori un’indicazione affidabile e consistente dal punto di vista legale sull’età appropriata per lo scaricamento di un gioco o di una app. È incoraggiante che gli store abbiano compreso chiaramente i benefici di questa iniziativa rivoluzionaria.

Considerando che le fasce d’utenza più giovani sono a contatto fin dalla tenera età con i dispositivi mobile, questa non può che essere una buona notizia.

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