Malgrado anni di onorata carriera nel panorama videoludico, conditi da produzioni di grande valore come Tenchu e Armored Core, giusto per citarne alcune, รจ innegabile che FromSoftware stia vivendo negli ultimi anni una seconda giovinezza, rilasciando sul mercato produzioni memorabili e dai valori tecnici e artistici senza paragoni. Non a caso, dall’uscita di Dark Souls in poi, l’attenzione nei confronti della casa di sviluppo nipponica รจ divenuta sempre piรน ansiogena e pressante, e proprio per questo il team giapponese ha cercato di alzare costantemente l’asticella, di evolversi senza snaturarsi, di trasformarsi rimanendo sรฉ stessa, con il chiaro obiettivo, ogni volta, di stupire e lasciare a bocca aperta il pubblico. Successe con il passaggio da Demon’s a Dark Souls, con il lascito spirituale dell’Anima Oscura al mondo virulento e brutale di Bloodborne, e accadrร , quasi certamente, anche mediante la transizione dalle lande di Yarnham afflitte e consumate da un virus dilagante ai territori orientali innevati di Sekiro:ย Shadows Die Twice, il quale ha saputo stregarci come pochi titoli prima d’ora erano riusciti a fare. Pur non essendo un seguito diretto, e appartenendo, anzi, ad un genere totalmente opposto, il nuovo pargolo di FromSoftware cela l’ambizioso obiettivo di migliorare ogni singolo limite presente nei prodotti rilasciati fino ad ora, propinando ai player un gameplay davvero stupefacente e innovativo. E possiamo anticiparvelo subito: ce l’ha fatta.
Grazie ad una prova di ben 45 minuti avvenuta sul suolo tedesco, abbiamo finalmente potuto assaporare tutte le peculiaritร diย Sekiro: Shadows Die Twice, comprendendo a fondo l’essenza dell’inedito titolo targato FromSoftware: annientare ogni certezza degli appassionati dei Souls, disgregare a colpi di katana tutte le esperienze provate in anni di scorribande a Lordran, Lotric o Yarnham, smaterializzare istantaneamente ogni singola skill sviluppata nel tempo. Difatti, pad alla mano, saranno fin da subito lampanti le abissali differenze insite nel gameplay, completamente ricostruito da zero per fornire agli utenti qualcosa di totalmente inedito. Il primo elemento che immediatamente ha attirato la nostra attenzione รจ ovviamente l’utilizzo del rampino: il level design, come immaginiamo saprete, รจ fin dagli albori un chiodo fisso della software house nipponica, la quale ha sempre concepito e poi propinato mappe estremamente tortuose e articolate (tutte interconnesse, tra l’altro, fra di loro), ma questa volta ci troviamo di fronte ad un potenziale innalzamento del livello di complessitร . Pur non essendo utilizzabile a piacimento, dovendo confinare l’impiego del rampino esclusivamente nei punti collocati dai developer, la tridimensionalitร delle location stupisce completamente, concedendo al giocatore una libertร mai vista prima.
Grazie al rinnovato level design non dovremo preoccuparci di esplorare soltanto le zone sottostanti, ma anche quelle sopraelevate, considerando per giunta, ovviamente, tutti gli anfratti che richiederanno un balzo decisamente piรน corposo di un semplice salto: tutto ciรฒ si tradurrร in una febbrile ricerca ai percorsi nascosti, ai segreti celati e agli oggetti unici, i quali sapranno ripagare lo sforzo compiuto. L’eccezionale mobilitร del personaggio, perรฒ, non si limiterร al “semplice” uso del rampino, ma consentirร finalmente al playerย di saltare, aggrapparsi alle pareti e di strisciare su di esse, aprendo a dinamiche di gameplay mai calcate prima dalla software house. Possiamo confermavi con certezza che, dopo qualche minuto fondamentale per familiarizzare con il ristrutturato sistema di movimento, il tutto funzionerร alla grande, lasciandovi sensazioni estremamente positive.
L’altra affascinante novitร innestata nell’ossatura della giocabilitร della produzione risulterร essere la modalitร stealth, inconcepibile concettualmente per gli appassionati dei Souls, ma incredibilmente strutturata, bilanciata e ovviamente implementata nella formula del titolo. Difatti, la possibilitร di effettuare uccisioni silenziose non lascerร mai la sensazione di potervi sbarazzare facilmente di un gruppo di nemici, in quanto, tanto l’intelligenza artificiale ben congegnata degli avversari quanto il posizionamento piuttosto furbo dei contendenti, non vi consentirร minimamente di compiere dei veri e propri genocidi, con lo scopo di non sottrarre il focus dell’attenzione sul combattimento corpo a corpo. Spingendo un apposito tasto, inoltre, avremo l’opportunitร di accovacciarci, potendo sgattaiolare agilmente tra il fogliame presente nelle varie ambientazioni; lockando i contendenti, e posizionandovi alle loro spalle o in posizione sopraelevate, potrete compiere delle spettacolari finisher silenti, le quali vi garantiranno un poderoso vantaggio strategico. Insomma, un’aggiunta davvero succulente, capace di rendere gli assalti ancora piรน vari e diversificati.
L’aspetto piรน stupefacente posseduto da Sekiro: Shadows Die Twice, perรฒ, riguarderร il combat system, il quale รจ stato completamente rivoluzionato rispetto a quanto assaporato con i Souls: infatti, in stile Bloodborne, il player non avrร nessuna possibilitร di parare gli attacchi nemici usufruendo delle proprietร difensive di uno scudo, ma dovrร necessariamente deflettere il colpo sfruttando la katana posseduta dal protagonista. Ciรฒ apparirร fondamentale per due ragioni principali: non subire danni dai fendenti avversari e non permettere l’incremento della barra dello stordimento. Essa, infatti, si caricherร ad ogni colpo percepito, instillando nel giocatore, oltre all’ansiogeno terrore di soccombere sotto le percosse ostili, anche la paura di rimanere inerme alla mercรฉ dei contendenti. Una feature particolarmente subdola, ma che saprร regalare anche tante gioie e soddisfazioni: lo stesso trattamento sarร ovviamente riservato anche per gli esseri orripilanti che popoleranno l’ecosistema del gioco, incitando l’utente a non soffermarsi mai eccessivamente in tattiche difensive e spingendolo, invece, ad assalire ferocemente ogni forma di vita. Una volta riempita completamente, difatti, il nemico rimarrร frastornato, e il protagonista potrร eseguire una stangata devastante, capace di sottrarre gran parte dei punti vita degli avversari. Ciรฒ renderร gli scontri cruenti, brutali, sanguinolenti e dannatamente soddisfacenti, riuscendo nell’impresa di costruire battaglie ancora piรน frenetiche di quanto non fossero giร quelle in Bloodborne.
L’ultima gigantesca innovazione implementata nel titolo sarร la possibilitร di usufruire dei servigi bellici degli accessori innestati nel braccio meccanico del personaggio principale, perfetti nel diversificare ancor di piรน le battaglie corpo a corpo. Nella prova da noi effettuata essi erano essenzialmente tre: un’ascia in grado di sfondare le difese nemiche e di aumentare molto velocemente la barra dello stordimento, un lanciafiamme capace di infliggere danni elementali agli avversari e degli shuriken da lanciare a distanza, esattamente come i coltelli da lancio presenti in Dark Souls. Avendo l’opportunitร di cambiare istantaneamente l’accessorio da impiegare negli scontri, appare lapalissiana l’intenzione degli sviluppatori di consentire ai giocatori un utilizzo eterogeneo dei componenti a disposizione, con l’obiettivo di rendere gli scontri sempre unici e convulsi. Insomma, una scelta assolutamente azzeccata e, soprattutto, ben congegnata, in grado di sopperire tranquillamente alla mancanza di armamentari vasti e variegati come quelli dei Souls, data la recente conferma dell’assenza di ulteriori strumenti di morte oltre la fidata katana.
Per quel che concerne le boss fight, inoltre, esse ci sono parse complesse, articolate e particolarmente ostiche, capaci di impensierire anche i player piรน esperti. Difatti, sia i moveset difficilmente leggibili e contenibili che gli attacchi lesti e dinamici dei bestioni affrontati hanno saputo offrire sfide ricche di suspance, richiedendo uno sforzo importante al giocatore tanto sotto il profilo della concentrazione quanto dei riflessi. Nella produzione, poi, saranno presenti anche gli ormai iconici falรฒ, questa volta sotto forma di santuari, i quali ripristineranno le fiasche curative e consentiranno il respawn dei nemici, oltre a fungere da checkpoint. Impossibile non citare anche la meccanica della resurrezione, la quale, se sfruttata adeguatamente, garantirร all’utente un’occasione piรน unica che rara: colpire di soppiatto i contendenti ignari della nostra posizione. A prima vista, effettivamente,ย potrebbe apparire come una facilitazione esagerata, un aiuto incredibile in grado di abbattere completamente il livello di difficoltร : niente di piรน sbagliato, in quanto tutto ciรฒ รจ stato perfettamente bilanciato da una superiore aggressivitร dei mostri, i quali sfrutteranno amabilmente tutte le potenzialitร di cui dispongono. Tecnicamente, infine, nonostante manchino addirittura sette mesi alla release ufficiale, il gioco ha sfoggiato un sorprendente dettaglio estetico, oltre che un frame rate granitico anche nelle fasi piรน concitate. Artisticamente parlando, poi, i lussureggianti paesaggi innevati, uniti allo splendido design del Giappone feudale, sapranno restituire un feedback visivo davvero superbo, confermando lo straordinario talento della software house nipponica nella valorizzazione grafica attraverso la realizzazione di scenari unici e peculiari.
In conclusione,ย Sekiro: Shadows Die Twice simboleggia, senza ombra di dubbio, il potenziale titolo perfetto di FromSoftware, finalmente privo di inutili limitazioni sotto il profilo del game design (come l’impossibilitร di saltare, nascondersi o accovacciarsi), ornato da meccaniche innovative e suggestive per la sagaย e contraddistinto da un sistema di combattimento feroce, efferato e aggressivo, capace di coinvolgere completamente il giocatore in un vortice di emozioni mai provate prima.