Dopo anni e anni di attesa, siamo riusciti a mettere le mani su Kingdom Hearts 3 durante il Gamescom 2018. Accompagnato dall’hashtag dedicato (KH3sharethemagic) e da un Keyblade di enormi dimensioni, nelle diverse postazioni è stato possibile provare una demo, scegliendo tra due ambientazioni differenti: Monte Olimpo e Toy Box. Pur con una stretta al cuore, abbiamo rinunciato ai dolci ricordi riguardanti Hercules, grande amico nei precedenti capitoli della saga, e ci siamo lanciati nel mondo di Toy Story, dove Woody e Buzz ci hanno accolto a braccia aperte…o quasi.
Nei quindici minuti circa di provato, di cui quasi la metà occupati da filmati in parte già visti nei mesi precedenti, abbiamo potuto dare uno sguardo da vicino a cosa c’è di nuovo in Kingdom Hearts 3, e ne siamo rimasti piacevolmente colpiti. Il combat system è a tutti gli effetti una versione notevolmente più profonda di quello assaggiato in Birth By Sleep 0.2, soprattutto con le trasformazioni del Keyblade che fanno letteralmente esplodere lo schermo, fortunatamente senza nessun effetto negativo sul frame rate. Salti i aria, rotolate e scatti sono all’ordine del giorno, nonché fondamentali per mantenere gli HP a un livello decente, ma il corretto utilizzo di colpi con il Keyblade, le magie e le trasformazioni semplificheranno non poco le cose a Sora. Proprio negli ultimi minuti, siamo stati in grado di entrare dentro i mech del mondo di Toy Story, e forse è questa la feature che ci ha deluso di più: purtroppo alternare pugni, proiettili e scatti rallenterà il ritmo di gioco.
Passando ai nemici incontrati, non possiamo che notare la presenza di Heartless simili a quelli già visti negli anni, che però sono risultati troppo poco aggressivi nei confronti di Sora e del resto del team. Forse sono state anche le dimensioni degli ambienti, nettamente superiori rispetto a qualsiasi altro capitolo, ma ci aspettiamo dei notevoli passi in avanti in tale ambito entro il day one, altrimenti potremmo ritrovarci un titolo con un livello di difficoltà assai bassa. I nuovi nemici, per fortuna, non sono mancati: gli heartless prenderanno spesso possesso di mech e utilizzeranno l’artiglieria pesante per mandarci KO. Anche qui non sarà difficile colpire a più non posso i robottoni e distruggerli in pochi secondi, sia con il proprio Keyblade che con un mech preso in prestito.
Parliamo ora degli ambienti che abbiamo visto durante la nostra prova. Il mondo di Toy Story ha due tipi di location: interne come la casa di Andy e il negozio di giocattoli ed esterne come il vicinato. Nelle prime sono stati ben definiti gli sfondi e, soprattutto, sfruttato l’arredamento, mentre nei secondi ci è sembrato di tornare nel passato, con spazi ampi e vuoti, oltre agli sfondi leggermente meno definiti. Non possiamo parlare di verticalità nelle macroaree, che avremmo certamente apprezzato, ma siamo abbastanza sicuri che diversi appigli e stratagemmi verranno implementati per custodire gli oggetti più rari e i collezionabili.
Tecnicamente parlando, soprattutto perché mancano ancora cinque mesi al rilascio definitivo, Kingdom Hearts 3 è davvero stupefacente: un frame rate stabile anche nelle fasi più concitate, un gameplay fluido al punto giusto e la totale assenza di compenetrazioni o bug grafici fanno sembrare il videogioco davvero pronto. Come al solito è presente Dearly Beloved, la traccia più caratteristica della saga sin dal menu principale, e i brani di sottofondo per le avventure di Sora sembrano ancora una volta di assoluta qualità.
Insomma, abbiamo visitato per qualche minuto il mondo di Toy Story e siamo rimasti piacevolmente impressionati. Kingdom Hearts 3 non sembra affatto un gioco che uscirà tra 5 mesi, bensì uno in dirittura d’arrivo: speriamo che anche gli altri mondi diano la stessa impressione. L’appuntamento è per il 29 gennaio, preparate il Keyblade e non mancate.