Ogni anno escono migliaia di giochi e produzioni milionarie che puntano ad una grafica realistica, una trama coinvolgente e personaggi curati sotto ogni aspetto, tanto fisico e quanto psicologico. Ma ci sono titoli che invece mettono tutto questo da parte e mirano al divertimento puro e al ritmo frenetico: Nidhogg 2 è uno di questi. Uscito ad agosto 2017, dopo quasi dodici mesi è arrivato anche su Xbox One. Trattandosi di un gioco 2D in pixel, soffermarsi sui particolari grafici è superfluo, quindi nel corso della nostra recensione parleremo soprattutto di cosa è possibile fare in quello che potrebbe essere definito un picchiaduro arcade.
Nidhogg 2 è molto semplice, almeno a livello di gameplay: bisogna arrivare fin alla “base” nemica, uccidendo il proprio avversario più volte, avanzando poco alla volta di schermata in schermata. Le sole azioni possibili in-game sono muoversi a destra/sinistra, abbassarsi, saltare, attaccare e lanciare l’arma: nonostante si possa fare “poco”, si tratta di un prodotto estremamente folle e divertente, per niente frustrante, perché morire in maniera rocambolesca è forse la parte che gli utenti apprezzano di più. C’è la possibilità di giocare contro il computer in una battaglia a tempo, che consiste nel battere l’AI in tutti i livelli, ma la realtà è che sfidare un amico è l’esperienza di gioco ottimale per il player.
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Si muore tantissime volte ma non c’è un limite di vite.
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Dopo aver personalizzato il proprio combattente (si può modificare veramente tanto) sarete pronti per giocare. Ogni livello ha sette schermate e la centrale è quella di partenza, in cui si comincia alla pari. Per vincere bisogna arrivare a quella che può essere definita la “base“ avversaria, che come premio prevede l’essere sbranato da un gigantesco verme rosa: ve lo avevamo detto nei paragrafi precedenti che è qualcosa di folle! Si muore tantissime volte ma non c’è un limite di vite: si continua fino a che non si arriva all’ultima schermata. Di conseguenza più la partita è equilibrata, più dura, più si ride. Ad ogni respawn si impugna un’arma random, che può essere spada o pugnale, utili quando la distanza è minima, o un arco, per gli attacchi da lontano. In ogni caso, tutto può essere lanciato contro il nemico, anche se si rischia di rimanere indifesi: in questa evenienza, si può passare al pestaggio a mani nude, con pugni e calci.
Per uccidere l’avversario non conta tanto l’arma quanto la prontezza di riflessi. La spada ad esempio può essere tenuta all’altezza della testa, del petto o della gamba: per eliminare il nemico bisogna colpire dov’è scoperto in quell’istante. Si tratta dunque di difesa e contrattacco, finché uno dei due ha la meglio. A causa della natura degli oggetti sopraccitati, c’è un certo squilibrio, ma tutto è parificato dalla casualità del respawn, che ci fa tornare in vita sempre con qualcosa di diverso in mano: nel caso l’arma non ci piaccia, possiamo prenderne una fra quelle rimaste a terra dopo che uno dei due è morto.
Nidhogg 2 non è certo un titolo da GOTY, ma può dire la sua per quel che riguarda il multiplayer, soprattutto per le risate che si possono fare in compagnia. Intrattiene molto, e si può giocare con gli amici per ore, senza stancarsi. L’unico vero difetto è che a volte si possano creare delle situazioni di stallo, in cui appena si raggiunge il proprio avversario, appostato magari in un tunnel con arco e frecce, si viene uccisi immediatamente, causando rallentamenti al ritmo di gioco: tutto ciò però non intacca troppo la giocabilità del titolo, visto che per vincere bisogna avanzare, rendendo tattiche del genere inutili dopo pochi minuti. Anche se graficamente è un 2D in pixel, quel che conta sono le azioni in-game: malgrado si possa fare relativamente poco, il livello di sfida è sempre elevato, ma, come dicevamo poc’anzi, non è il tipo di prodotto che va provato in solitudine. Chiamate qualcuno, collegatevi online e battetevi con persone, non con il computer: questa è la vera essenza di Nidhogg 2!