Dopo averlo provato per ben due volte negli scorsi anni, finalmente siamo riusciti a recensire All-Star Fruit Racing, sviluppato dagli italiani di 3DClouds, azienda che si occupa di videogame, ma non solo. È un titolo di corse con protagonista la frutta, che è ovunque: kart, personaggi e ambientazioni. Abbiamo avuto l’opportunità di giocarlo su Nintendo Switch, e le nostre sensazioni sono contrastanti: vi spiegheremo i motivi nei paragrafi successivi. Di sicuro quando si fa un prodotto del genere i franchise storici non sono dei competitor, visto il gran numero di vendite, però ogni feature di All-Star Fruit Racing viene inevitabilmente paragonata ad essi.
Il titolo è semplice da descrivere: è un classico gioco di kart, dove la frutta permea ogni elemento. Vetture, piloti e power-up: il tema è sempre e solo quello. C’è ovviamente una sezione di corse, in cui bisogna appunto essere i più veloci, e una un po’ più strategica, che consiste nel raccogliere frutti e usarli a proprio piacimento. Nonostante siano caratteristiche già abbondantemente viste in (quasi) tutti i prodotti di questo tipo, All-Star Fruit Racing punta maggiormente su due elementi. Oltre ai bonus, di cui parleremo più tardi, c’è la derapata, che è fondamentale per vincere, non tanto per il fatto che permette di prendere le curve a velocità più alte, quanto l’accelerazione successiva: attenzione però a non abusarne troppo, perché una volta arrivati al limite, le ruote vanno fatte raffreddare qualche secondo. I tracciati sono abbastanza chiari e costruiti in modo da agevolare questa meccanica, lasciando al giocatore un’ampia libertà di scelta sul quando e come derapare.
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Già a cominciare dalle schermate di caricamento possiamo leggere alcune curiosità a tema.
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La frutta è ovviamente il componente principale e, già a cominciare dalle schermate di caricamento, possiamo leggere alcune curiosità a tema: “l’arancia è un incrocio fra pomelo e mandarino”, “la pesca viene coltivata da oltre 5 millenni” o che “in un anno mangiamo abbastanza banane da poter costruire una strada per Marte (e viceversa)”. Nel corso dei tracciati possiamo raccogliere vari frutti, che riempiono ognuno dei quattro serbatoi presenti su ogni kart. A questi se ne aggiunge uno speciale, la banana, che agisce su tutti contemporaneamente. Le modalità di gara permette di scegliere se combinare a piacimento tutto quello che troviamo sul tracciato, per ottenere un potere, o se invece affidarsi al caso, puntando sulle casse col punto interrogativo.
I kart di All-Star Fruit Racing sono incredibilmente personalizzabili ed è possibile crearsi una vettura in base alle proprie preferenze, soprattutto per quel che riguarda i colori. Si possono modificare anche alcuni dettagli ma, oltre a notarsi poco, non portano miglioramenti nelle prestazioni: rimane però la soddisfazione di poter rendere la macchina il più possibile attinente al tipo di frutta che scegliamo. Nel caso del cocomero, scelto dal sottoscritto, la livrea è verde a pois neri, come i tipici semini, mentre le ruote sono rosse, ma le possibilità di modificare la macchina sono tantissime. Oltre ai componenti, nel corso del gioco si potranno sbloccare anche ulteriori personaggi.
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Il font usato non è il massimo della chiarezza in tv, figuratevi quando lo abbiamo fra le mani.
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L’unica vera pecca, a nostro modo di vedere, è l’interfaccia che, sopratutto su Switch, è molto più evidente. Il font usato non è il massimo della chiarezza in tv, figuratevi quando lo abbiamo fra le mani e lo dobbiamo leggere dal tablet. A questo si va ad aggiungere anche il menù: quando abbiamo due opzioni, non si capisce cosa stiamo selezionando perché quando abbiamo il cursore su una di esse, non diventa più grande ma anzi, si rimpicciolisce e spunta una foglia vicino, quasi del tutto impercettibile. Tutto ciò mi ha portato più volte a riavviare la gara quando pensavo di aver scelto di tornare alla schermata iniziale.
Nel complesso All-Star Fruit Racing è un buon titolo, che prende spunto dai giochi di kart più famosi (Mario Kart o Crash Team Racing), tenendo le meccaniche di base ma modificando tutto il resto. Non è perfetto, ma quello che conta di più è che si tratta di un prodotto divertente che, seppur non ispirato a un franchise già esistente, è coinvolgente. Ci sentiamo di promuovere il team di sviluppo che ha creato quest’opera, innanzitutto per il coraggio di entrare in un campo dove i competitor sono marchi storici ma, soprattutto, perché, a parte qualche piccola pecca che non influenza troppo il gameplay, la qualità è ben chiara una volta acceso lo Switch.
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