Negli anni ‘90 opere come Doom, Quake ed Unreal Tournament, hanno introdotto un genere di sparatutto più frenetico e veloce, subito apprezzatissimo dai giocatori di tutto il mondo. Da allora, tanti altri hanno cercato di emulare quella sensazione, ma stavolta vi parleremo di Mothergunship, il nuovo titolo di Grip Digital e Terrible Posture Games che riprova a proporre un gameplay improntato sulla rapidità dei riflessi e sulla massiccia presenza di proiettili che riempiranno continuamente il campo visivo dell’utente. Vediamo insieme di cosa si tratta e, soprattutto, se è riuscito nell’intento di catturare gli appassionati di vecchia data e coloro che si approcciano per la prima volta a questo genere. 

Quando Terrible Posture Games ha lanciato sul mercato Tower of Guns nel 2014, ci siamo ritrovati davanti una sorta di rogue-like in prima persona in cui l’obiettivo era proseguire nei vari livelli schivando centinaia di proiettili ed eliminando robot. Complessivamente, questo è quello che succede anche in Mothergunship, ma il team ha deciso di spingersi molto in avanti. Ha migliorato la qualità grafica, rendendola più realistica e visivamente piacevole; ha aggiunto una vera e propria trama, semplice e non troppo complicata; ha introdotto i potenziamenti del personaggio e la possibilità di creare armi a nostro piacimento. C’è anche una base operativa che funziona da hub per accedere all’armeria, al poligono di tiro, alle missioni principali e secondarie, e ad altre zone meno importanti. Insomma, le novità sono presenti e ci sono piaciute perché rappresentano un buon passo avanti rispetto al predecessore. Abbiamo apprezzato gli ambienti, vari e differenti l’uno dall’altro per luci, colori e strutture, e lo stile di esplorazione che permette ai giocatori di muoversi e scegliere liberamente in quale stanza procedere. Le aree, inoltre, possono anche essere delle sfide per ottenere punti bonus la cui difficoltà varia a seconda dell’obiettivo.

[su_quote]

Ma attenzione, perché non sempre costruire un fucile gigante può essere un fattore positivo.

[/su_quote]

Sicuramente l’elemento che più lo distingue da Tower of Guns e dagli altri titoli come questo, è proprio la possibilità di utilizzare componenti di vario tipo per costruire fucili e pistole di dimensioni e forme quasi illimitate. Durante le missioni possiamo trovare dei negozi dove acquisteremo diversi materiali che andranno poi uniti tra di loro per formare un’arma. Usando un connettore, abbiamo a disposizione delle fessure dove incastreremo fucili, mitragliatrici, laser, lanciamissili e tantissime altre, oppure oggetti che consentono di attaccare altre canne, arrivando a creare strumenti sproporzionati e dall’enorme potenza di fuoco. È stato divertente e ci ha fatto passare molto tempo la funzione di poter gestire la forma di queste come vogliamo, purché disponiamo dei giusti elementi per farlo, ovviamente. Ma attenzione, perché non sempre costruire un fucile gigante può essere un fattore positivo. Non c’è un contatore di munizioni, come nei classici sparatutto, ma due barre (una per braccio) che si esauriscono se spariamo troppo a lungo. Per fare un esempio, immaginiamo di avere un arma composta da due pistole: la barra si sarebbe scaricata dopo molto e ci avrebbe consentito di attaccare il nemico senza dover aspettare che questa si debba ricaricare. Se invece avessimo cinque o anche dieci fucili, l’indicatore arriverebbe a zero in pochissimi secondi, lasciandoci a secco e, quindi, indifesi. Per questi motivi, è importante scendere sul campo di battaglia pronti ad ogni evenienza, portando con noi gli elementi con cui siamo più confidenti e che meglio si adattano alla tipologia di nemici. A questo scopo, c’è il poligono virtuale dove possiamo sbizzarrirci e passare del tempo a scoprire le varie armi. 

Come un rogue-like che si rispetti, c’è la possibilità di potenziare il proprio personaggio, migliorando le sue capacità offensive e difensive. Quando completiamo una missione, principale o secondaria che sia, acquisiamo esperienza che vale come valuta per sbloccare dei punti. Questi vanno utilizzati nella nostra base per intensificare l’efficacia delle funzioni fondamentali del nostro mech: possiamo aumentare il numero di salti multipli, la velocità di spostamento e di ricarica della barra delle armi, ridurre il rinculo e tante altre cose che ci aiuteranno a non morire subito. Siamo rimasti sorpresi dalla grande scelta di potenziamenti, sicuramente molto più varia rispetto altri titoli simili, che a volte si limitano soltanto ad estendere la difesa o l’indicatore della vita. 

[su_quote]

Non nascondiamo di aver avuto la tentazione di chiudere l’applicazione, spegnere la console ed imprecare contro il gioco.

[/su_quote]

I difetti, però, sono tanti e vanno in diretta contrapposizione ai principali pregi di Mothergunship. La possibilità di creare armi di ogni tipo e quindi la grande potenza di fuoco, danno come risultato uno schermo interamente invaso da missili e proiettili. In alcune occasioni abbiamo riscontrato pesantissimi cali di frame che hanno portato l’enorme confusione generale a distruggere completamente l’esperienza di gioco, passando dal divertimento di sparare e schivare velocemente, ad essere sconfitti perché non riusciamo a capire dove spostarci per non farci colpire. Inoltre, ogni volta che si muore durante una missione, perdiamo tutti i componenti delle armi che abbiamo usato nel corso della stessa. Per quanto sia un modo giusto per “punire” gli utenti meno attenti, spesso rendere eccessivamente frustrante il gameplay e non nascondiamo di aver avuto la tentazione di chiudere l’applicazione, spegnere la console ed imprecare contro il gioco. 

Mothergunship, però, è un titolo interessante ed ambizioso sotto molti punti di vista. Ha cercato di riprendere la frenesia del suo predecessore, Tower of Guns, per unirla alla velocità dei combattimenti di Doom e Quake, ma la confusione che ne ha conseguito ha rovinato esageratamente l’esperienza. Tuttavia, non possiamo nascondere che abbiamo apprezzato il poter costruire armi enormi e di forme diverse. Il giocatore medio si ritroverà inizialmente spiazzato dalla grande quantità di componenti, ma dopo qualche ora passata a creare fucili che sparano laser, missili, razzi e quant’altro, scenderà sul campo di battaglia pronto a far esplodere robot ma soprattutto per divertirsi. Ricordiamo ai lettori che Mothergunship sarà disponibile dal 17 luglio su PlayStation 4, Xbox One e PC, acquistabile anche in forma fisica a partire dal 21 agosto 2018.