Un grave lutto per il mondo della letteratura e dei videogiochi, ci ha lasciati all’età di 66 anni lo scrittore Terry Pratchett. L’autore è noto al grande pubblico per i libri fantasy di Discworld, opera più celebre tra le oltre 70 scritte dal brillante scrittore inglese. Lo ha portato via l’Alzheimer, malattia con cui lottava da oltre dieci anni.
Molto amato dai lettori per la sua poetica che mescola umorismo e fantasy, Terry ha iniziato a sognare le stelle grazie ad un piccolo telescopio che gli è stato regalato dai genitori alla tenera età di dieci anni. Proprio da quel piccolo apparecchio è nata l’idea base di Discworld. Un’opera letteraria unica capace di mescolare sapientemente spunti tratti da Tolkien e Shakespeare, con un umorismo di fondo che rasenta la parodia colta. Nonostante la malattia Terry era attualmente al lavoro sul quarantesimo volume della saga, rimasto inedito. Ben trentanove dunque i libri della serie, a cui si uniscono parecchie trasposizioni, film TV, fumetti, rappresentazioni teatrali e persino audiolibri, editi dalla BBC, tra i più venduti in assoluto in terra britannica, secondi solo a quelli del Doctor Who. Non mancano poi, ovviamente, videogiochi.
Le opere videoludiche tratte dai romanzi hanno avuto una importanza fondamentale per il genere delle avventure grafiche, dove le avventure del divertente personaggio di Scuotivento, mago fallito ma pieno di buona volontà , hanno trovato parecchia fortuna, a partire dal 1995, anno in cui è stato pubblicato il videogioco ufficiale tratto dalla serie Discworld. Il primo titolo è stato sviluppato per piattaforme PC DOS, Mac, PlayStation e Saturn e pubblicato dalla leggendaria casa inglese Psygnosis. Il titolo ha avuto ben due seguiti, entrambi acclamati da pubblico e critica, Discworld II: Mortality Bytes! dell’anno successivo e il cupo Discworld Noir, del 1999.
Pochi sanno però che, già nel lontano 1986, dai libri di Discworld era stata tratta una bizzarra avventura grafico-testuale per Amstrad CPC, Spectrum e C64, The Colour of Magic, omonima del primo libro della saga, basata sul celebre motore The Quill ed edita da Piranha Software, assolutamente da riscoprire! Il CPC, tra l’altro, è stato proprio il computer su cui Terry ha scritto la maggior parte dei libri di Discworld e a cui era più legato affettivamente.
L’annuncio è stato dato in maniera moderna, attraverso l’account Twitter ufficiale dell’autore. Ci mancherai Terry, grazie alle tue opere hai fatto sognare milioni di persone in tutto il mondo.