Anteprima Ghost of Tsushima

Il 2018 pare aver scatenato la passione per la cultura orientale. Se da una parte FromSoftware ha voluto discostarsi dal consueto setting dark-fantasy medievale, puntando a qualcosa di più vicino alla propria tradizione con Sekiro: Shadows Die Twice, da un’altra Team Ninja ha voluto far sentire la propria presenza con un brevissimo teaser di NiOh 2, la statunitense Sucker Punch Productions ha voluto invece spingersi oltre, toccando un tipo di narrazione e soprattutto ambientazione che finora non è mai stata nelle sue corde. Ghost of Tsushima, infatti, è da considerare una reale prova di coraggio che trasuda voglia di fare e di confrontarsi con le altre grandi realtà dell’ambiente videoludico. Il titolo, presentato brevemente con un trailer alla Paris Games Week 2017, era già riuscito ad attirare a sé molti sguardi incuriositi; del resto si trattava della stessa Sucker Punch che si era fregiata di serie quali Sly e Infamous. Cosa potrebbe mai succedere? Di certo la volontà di Ubisoft di concentrare il prossimo capitolo di Assassin’s Creed in Grecia ha aiutato a dare un po’ di respiro allo studio che, secondo noi, a giudicare dal video di gameplay di Ghost of Tsushima pervenutoci all’E3, ha già imboccato la giusta strada per realizzare qualcosa di veramente ispirato e memorabile.

Come premesso, il nuovo progetto di Sucker Punch ha deciso di allontanarsi dalle città industrializzate viste in Infamous per concentrarsi sul Giappone feudale. Parliamo, però, di un territorio devastato dalla lancinante piaga dell’invasione mongola che, nel 1274 stava già imperversando furiosa nell’isola di Tsushima. Impersonando Jin Sakai, uno degli ultimi guerrieri pronti costituire l’ultima linea di difesa, saremo tenuti a far ricorso a tutta la nostra abilità con la katana per difendere la patria. Certo, per essere un solo uomo contro un esercito, le tecniche della via del samurai non saranno sufficienti, ed è probabilmente qui che subentrerà la Way of the Ghost” (la Via del Fantasma) per non lasciarsi sopraffare da nessun avversario. La chiamata alle armi di un gruppo di alleati potrebbe giovare alla causa, ma non sarà affatto facile; tra questi veniamo presto a conoscenza di Masako, l’abile arciere che abbiamo visto nel video presentato all’E3, la cui fedeltà a Jin, però, decade nel momento in cui non le viene concesso di consumare la sua vendetta su un monaco che il samurai decide di proteggere, portando i due a duellare nel mentre che le forze nemiche sono in avvicinamento.

Invasione mongola: nono giorno. Il vento piega le fronde delle verdi e lussureggianti foreste e il nostro eroe si palesa con il suo destriero. Con lo sguardo preoccupato di chi sa già cosa troverà oltre a quella collina, s’incammina con passo deciso. Fumo, fiamme e desolazione. È già troppo tardi. Inserito all’interno di un’ambientazione variegata e realistica, tra il dolce contrasto dei fiori dorati e i cupi toni che sovrastano gran parte della scena, Jin richiama il suo cavallo e parte a tutta velocità verso chissà quale destinazione. La realizzazione grafica è senz’altro degna di plauso e regala un panorama di Tsushima caratterizzato da un cura dei dettagli che ha dell’incredibile. Quanto abbiamo visto sinora è renderizzato in tempo reale e, se pensiamo alla natura open world del titolo, all’alta qualità della modellazione poligonale e delle animazioni, non possiamo restare che ammirati dalla direzione artistica di Sucker Punch, che ha voluto rendere il Giappone quanto più vivo, pulsante e autentico.

La resa delle ambientazioni è un chiaro richiamo agli antichi dipinti giapponesi dell’epoca.

Jin è un maestro nell’arte della spada e su questa si baseranno la maggior parte degli scontri durante la sua missione per frenare la furia degli invasori. Da quanto si è visto finora, la modalità dei combattimenti si sposta prevalentemente verso un action fatto di colpi veloci e precisi, ma ponderato e strategico, che segue i pazienti ritmi di parate e contrattacchi. Il tempismo quindi sarà alla base di tutto per uscire indenni anche dalle lotte più difficoltose. Il combat system non pare nulla che non sia mai stato visto ancora, ma adempie perfettamente al suo compito: tra sanguinose esecuzioni e mutilazioni, il mood guerrigliero che permea l’intera vicenda si sente, eccome. Nel titolo saranno presenti persino delle sequenze stealth, che ci porteranno a saltare dall’ombra su un ignaro gruppo di nemici e scatenare una sorta di evento a rallentatore che ci permetterà di eseguire delle uccisioni in rapida successione, riportandoci alla memoria un po’ dell’indimenticabile vibe di Tenchu. Per riuscire al meglio in questo genere di azioni, avremo a disposizione un rampino per raggiungere i punti migliori per attuare i nostri agguati, donando così una maggiore verticalità a Ghost of Tsushima, che potrebbe essere sfruttata anche per delle esplorazioni un po’ più dinamiche.

Ghost of Tsushima
In questa scena si hanno le prime avvisaglie di un sistema di stance in combattimento, e ciò non potrebbe che rendere ancora più variegato un combat system già molto d’effetto.

Il video di gameplay mostrato alla conferenza Sony mostra qualcosa di tanto spettacolare quanto curioso: il duello tra Jin e Masako. Osservandoli con attenzione, pare che entrambi cambino più volte posizione, così come la presa sull’arma e lo stile di guardia. Un simile comportamento, più che dettato da qualche automatismo in game, lascia presagire un sistema di cambio di stance. Certo, i movimenti dei personaggi paiono talmente fluidi che è difficile rendersene conto con certezza ma la presenza di tale struttura non potrebbe che arricchire in maniera positiva il combat system. Come sempre vanno attese le conferme ufficiali di Sucker Punch che, eventualmente, ci illuminerà su quanto sarà approfondito questo aspetto.

Ghost of Tsushima, nonostante si sia mostrato ancora in minima parte, riesce già a lasciare a bocca aperta per la realizzazione grafica, ma soprattutto per una direzione artistica e una regia studiata in modo maniacale. La prova di Sucker Punch nel misurarsi con una cultura così tanto distante dalla propria pare già dare degli ottimi frutti, mostrando un Giappone feudale più vivo e autentico che mai. Il sistema di combattimento è molto promettente, anche se vanno chiariti ancora molti aspetti, e la componente stealth pare dosata ottimamente. Sicuramente la mancanza di una finestra di lancio ci lascia un po’ impazienti, ma almeno lo studio americano avrà tutto il tempo per definire tutti quei dettagli per dare un’identità definitiva, ancora più forte, a Ghost of Tsushima, che per il momento passa il test con ottimi voti.

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