Recensione Prey: Mooncrash

Dopo quasi un anno dall’uscita di Prey torniamo a parlare di questo particolare titolo prodotto e pubblicato da Arkane Studios e Bethesda. Proprio qualche giorno fa, durante l’E3 2018 di Los Angeles è stato annunciato il primo DLC del gioco. Stiamo parlando di Prey: Mooncrash. Vi lasciamo il trailer di lancio qui sotto.


https://www.youtube.com/watch?v=ySVBHI2OeAg

Prey ci ha portati in un mondo completamente sci-fi alla scoperto dello spazio. Nella nuova espansione è cambiata solo la location, ma il concetto di base di un mondo lontano dalla Terra è rimasto invariato. L’obiettivo di Prey: Mooncrash sarà la fuga da una stazione segreta costruita sulla Luna. La particolarità di questo contenuto aggiuntivo sarà la presenza di un elemento che ci permetterà di vivere ogni volta una situazione nuova, poiché il mondo di gioco sarà sempre creato in modo diverso ogni volta che si ricomincia la partita. Il motivo di questa meccanica risiede nella situazione in cui il nostro protagonista si trova. Vestiremo, infatti, i panni di un hacker di nome Peter, protagonista di una quest secondaria di Prey con un unico obiettivo: trovare cosa è successo alla misteriosa base segreta lunare della Transtar che da alcune settimane ha smesso di rispondere a ogni chiamata. Per far questo dovremo ricreare, attraverso una simulazione dell’ambiente lunare, gli avvenimenti che hanno portato alla fine delle trasmissioni dell’avamposto così da scoprire cosa è davvero avvenuto. Ogni volta che si ricomincerà la partita potremo vedere gli ultimi momenti di vita della stazione spaziale attraverso gli occhi di cinque personaggio diversi che erano presenti al momento della catastrofe. Il primo che ci verrà richiesto di far fuggire dalla base lunare è equipaggiato con la sempreverde chiave inglese, e poco altro e dovrà eludere i pericoli dell’ambiente circostante tramite una semplice navetta di evacuazione posta a non molta distanza dal punto d’inizio. Durante il percorso, comunque, sarà possibile reperire fucili, granate e strumenti che renderanno la passeggiata sul suolo lunare decisamente più abbordabile, facendo strage dei Typhon nascosti, come sempre, anche sotto le sembianze più impensabili e aprendoci la strada fino all’agognata via di fuga. Il DLC consiste nel ripetere più volte questo momento della storia, scoprendo ogni volta qualche elemento nuovo che potrà permettere di capire cosa è successo nella base spaziale. Immaginate Mooncrash come un puzzle: solo pochi tasselli saranno disponibili fin dall’inizio e sarà nostro compito trovare quelli mancanti, esplorando le nuove zone in una costante opera di ricerca e raccolta degli elementi essenziali.

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Il DLC sarà caratterizzato da meccaniche rougelike, ma le stesse sono risulteranno ma invasive, poiché coinvolgeranno solo gli oggetti che possono essere raccolti dal protagonista e non l’intero mondo di gioco. 

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La meccanica rougelike non sarà invasiva, poiché coinvolge solo gli oggetti che possono essere raccolti dal protagonista e non l’intero mondo di gioco. Potremo iniziare con un personaggio, fare un po’ di strada, raccogliere alcune armi o oggetti e quindi morire in un conflitto con un alieno. A quel punto, all’interno della medesima simulazione, potremo comandare un secondo personaggio, ripercorrere la medesima strada, rovistare nel cadavere del primo protagonista per raccogliere qualche oggetto e continuare la nostra indagine sfruttando magari le abilità diverse del nuovo avatar che ci ritroviamo a controllare. La pianificazione, la gestione delle risorse, la conoscenza delle mappe proposte e del proprio alter-ego saranno a dir poco fondamentali per portare a casa la pelle nelle varie situazioni che compongono l’esperienza di gioco; davvero un’ottima idea da parte del team di sviluppo che, ancora una volta, dimostra di essere tra i migliori in circolazione, anche con idee sostanzialmente abbastanza semplici. L’unica nota negativa, dal punto di vista tecnico, sono i tempi caricamento che, prima dell’inizio di ogni simulazione, vi porteranno via davvero troppi minuti, probabilmente per riuscire a fornire al giocatore l’intera mappa senza interruzioni tra le zone.

 

Stando alle parole di Bare, sarà necessario avere installato Prey per poter giocare al DLC, ma non sarà obbligatorio averlo giocato per potersi godere a pieno questa nuova esperienza. Le meccaniche di gameplay sono le stesse del primo capitolo e sarà presente la possibilità di dedicarsi al crafting e all’uccisione dei mostri che tanto ci hanno fatto emozionare. È complesso quantificare le ore di gioco necessarie a completare Mooncrash e raggiungere l’epilogo definitivo, considerata la sua parziale natura roguelike, ma probabilmente ci vorranno non meno di una dozzina. Ad accompagnare il DLC ci sarà una patch gratuita disponibile per tutti i possessori di Prey che implementerà, oltre a un buon numero di correzioni e ottimizzazioni, un livello di difficoltà estremo dove, oltre a incontrare nemici estremamente più pericolosi, potremo ferirci in modo permanente con conseguenze drammatiche. Magari può accadere ad esempio di romperci le ossa, oppure essere soggetti a un’emorragia e tutto questo ci obbligherà a medicarci sul campo di battaglia se non vorremo rimanere inabili o morire molto prima del previsto. Per tutti coloro che non avessero mai comprato questo titolo è stata annunciata una Deluxe Edition di Prey, che conterrà sia il gioco originale che la nuova espansione.

 

Prey: Mooncrash si presenta come un’ottima espansione della già eccellente esperienza offerta dal gioco base e ne trapianta l’acclamato gameplay in un contesto abbastanza differente in cui l’istinto di sopravvivenza, la conoscenza delle mappe, dei nemici e dei vari protagonisti saranno essenziali per portare a casa la vittoria. Vi ricordiamo che Prey: Mooncrash è già disponibile su PlayStation 4, Xbox One e PC. 

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