Recensione The Elder Scrolls Online: Summerset

Approdare sui lidi di Summerset รจ, a primo impatto, incredibile. Per chi come me รจ cresciuto a pane e The Elder Scrolls raggiungere questa terra significa entrare nella culla dei nostri sogni: da qui, infatti, nasce tutta la civiltร  di Nirn.ย The Elder Scrolls Online, ormai giunto al terzo anno di vita, ci porta nella terra degli Elfi Alti (dopo la digressione dedicata a Morrowind) nel tentativo di convincerci che non รจ oro tutto quello che luccica, e Summerset non รจ il paradiso che ci aspettiamo.

Il secondo DLC dedicato alle regioni del Mundus, infatti, ci porta nel pieno di una lotta razziale. Appena giunti a Summerset noteremo che la situazione non รจ delle migliori: le costanti migrazioni verso la culla della civiltร  hanno inasprito i rapporti tra autoctoni e immigrati, portando in risultato lotte civili e xenofobia diffusa. Perfino noi (che abbiamo deciso di continuare insieme al nostro Elfo dei Boschi usato anche nella versione base) saremo oggetto di insulti razziali e frecciatine rivolte al nostro stato di “ospiti non voluti”. Tutto questo ha guidato il paese in uno stato precario, del quale dovremo farci puntualmente carico e risolvere i diverbi tra le due parti. L’avventura principale, che abbiamo completato in scioltezza in circa 8 ore, ci porterร  a visitare ogni angolo della regione grazie a pretesti sempre ben costruiti. La narrazione scorre piacevole, senza forzature nรฉ ingegnosi artifici, che ci permetteranno di scavare nelle profonditร  di una regione che soffre principalmente sรฉ stessa, mentre seppellisce la situazione sotto un “via lo straniero”. Le side-quest, leggermente meno numerose rispetto all’espansione precedente, sono tuttavia approfondite e appaganti, toccando picchi di piacevolezza narrativa alle volte piรน alti delle missioni principali. Purtroppo, parallelamente alla componente razziale su cui si basano diverse missioni principali e side-quest, la struttura online del titolo non ci permette di approfondire appieno la situazione della regione, che in fin dei conti risulta un mero contenitore di avvenimenti e un via vai di razze differenti. Ebbene sรฌ, sarebbe stato meglio affrontare tale situazione in un ambiente single player, dove le narrazione sarebbe stata veicolata in modo tale da non stridere con milioni di giocatori che scelgono di affrontare l’avventura ognuna con il proprio personaggio.

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Tutta la regione รจ ben caratterizzata, mostrando una rinnovata pletora di flora e fauna quando non siamo in cittร , mentre le alte guglie dei palazzi elfici lambiscono le nuvole durante i passaggi cittadini.

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Tecnicamente il titolo non ha nulla da offrire di diverso rispetto alla versione base del gioco. Bethesda, in realtร , non ci prova neanche, riproponendo in toto il sistema giร  visto in azione a Cyrodiil e Morrowind e lasciando il ruolo di “fixer” alle patch minori costantemente rilasciate. Tutte le forze sono state concentrate nella parte narrativa e artistica, tant’รจ che tutte le cittร  di Summerset si rivelano pullulanti di vita, cariche di NPC e estremamente vivaci nelle routine gestite dall’AI. Stilisticamente il titolo raggiunge il massimo picco mai visto sulla versione Online della saga, superando anche la precedente espansione. Tutta la regione รจ ben caratterizzata, mostrando una rinnovata pletora di flora e fauna quando non siamo in cittร , mentre le alte guglie dei palazzi elfici lambiscono le nuvole durante i passaggi cittadini. Tutto, comunque, richiama alla magia elfica piรน classica: dai colori brillanti del bosco ai vestiti degli NPC, ogni cosa ci riconduce all’ideale dell’elfo fantasy in salsa Bethesda. Di contro, gli NPC principali con cui avremo a che fare non convincono, riducendosi un po’ troppo a stereotipi, senza mai veramente brillare per profonditร .

La direzione artistica di The Elder Scrolls: Summerset tocca il picco piรน alto della versione online.

The Elder Scrolls Online: Summerset ci presenta (in un momento estremamente azzeccato) una lotta razziale e le piaghe di una regione che la soffre. Purtroppo, perรฒ, la scelta di legare una narrazione sociale ad una struttura di gioco completamente online non paga, lasciando l’amaro in bocca di un’occasione sprecata. Sia ben chiaro, il titolo affronta al meglio delle proprie possibilitร  la tematica, eppure vederla in un ambiente online si rischia di non darle il giusto spazio. Tutto sommato i contenuti offerti dal DLC sono sufficienti ad impegnarci ancora un 15 ore complessive, quanto basta per farci sognare ancora un po’ sui dolci lidi della terra di Tamriel, nell’attesa di conoscere dove ci porterร  il prossimo capitolo canonico della serie.

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