Recensione Cultist Simulator

L’adorazione per gli Dei Antichi รจ una tendenza che ha radici profonde e che non si ferma alla sola narrativa di H.P. Lovecraft. In tempi successivi sono stati sviluppati diversi giochi da tavolo, gdr e card game che riprendevano i medesimi temi, rielaborandoli in un universo coerente in grado di creare momenti ludici sempre differenti, capaci poi di sdoganare ulteriormente le oscure tematiche dello scrittore statunitense. Follia, ossessione, sanguinosi riti e orribili abomini, questi e molte altre erano le caratteristiche essenziali di Arkham Horror e Eldtrich Horror, ma anche di tanteย produzioni videoludicheย che hanno preso lo stesso corso. Tali avventure ruolistiche, perรฒ, di solito, vedono i giocatori impersonare investigatori intenti a risolvere arcani misteri, spesso imbattendosi nei fanatici di qualche culto intenti a risvegliare chissร  quale divinitร  dormiente. Cosa succederebbe se, per una volta, la situazione venisse ribaltata dal punto di vista dei cattivi? Cultist Simulator s’inserisce in questo esatto frangente, ibridando tutti gli elementi sopracitati in una produzione fuori dal comune, tanto che il suo stesso creatore, Alexis Kennedy (Fallen London, Sunless Sea), ha voluto definirlo “roguelike narrative card game”. Il primo progetto di Weather Factory ci permetterร , quindi, di narrare la nostra personalissima storia all’interno di un mistico viaggio verso la conoscenza delle arti invisibili.

In Cultist Simulator impersoneremo un individuo piuttosto anonimo che in realtร  porta avanti una doppia vita. รˆ difficile delineare una vera e propria trama, dal momento che questa sarร  costruita sulle combinazioni di carte che decideremo di effettuare, addentrandoci in un’ambientazione che riprende il gusto degli anni Venti. Puoi essere un irrecuperabile stacanovista che non prende mai una pausa dal lavoro, un appassionato lettore e studioso di antichi e polverosi tomi, un patito di fitness e perfino un frequentatore di locali poco raccomandabili. Qualsiasi sia la tua occupazione principale, nulla dovrร  distoglierti dal compito piรน importante: fondare un culto, con il sostegno dei tuoi adepti, al fine di eseguire rituali in grado di risvegliare esseri che, forse, sarebbe meglio lasciare indisturbati. Certo, queste rappresentano solo alcune delle numerosissime alternative in cui si potrร  imbattere il giocatore nel corso della partita, che si ritroverร  perlopiรน invischiato in affari loschi. Quindi, senza inoltrarci ulteriormente in questo ambito, lasciamo a voi il piacere di scoprire, tentativo dopo tentativo, dove vi porterร  la vostra bramosia di potere e conoscenza.ย Come giร  accennato in precedenza, Cultist Simulator รจ un card game del tutto atipico. La totale mancanza di un tutorial di gioco per introdurre le meccaniche piรน basilari lascia a un primo impatto parecchio perplessi e spaesati, ed รจ proprio su queste sensazioni che l’autore fa leva, cercando di portare il giocatore in una dimensione in cui รจ convinto di avere ben poco sotto il suo controllo. Il senso di disorientamento, spesso, farร  spazio all’ansia e a una buona dose di frustrazione, ma vi possiamo assicurare che, dopo un buon numero di tentativi, inizierete vedere tutto con maggior chiarezza. Anche in questo caso รจ arduo stilare una lista dettagliata di tutte le interazioni possibili nel corso di una partita, ci limiteremo, quindi, ad esporvi alcuni fondamenti che vi permetteranno di avvicinarvi con cautela alla produzione, senza levarvi la soddisfazione di portare a casa una vittoria autonomamente.

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In Cultist Simulator รจ difficile delineare una vera e propria trama, dal momento che questa sarร  costruita sulle combinazioni di carte che decideremo di effettuare.

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Innanzitutto, il software si sviluppa interamente su un tavolo su cui poter disporre tutte le carte in nostro possesso, per poi risistemarle a nostro piacimento. L’organizzazione della plancia, che spetta a noi soltanto, sarร  fondamentale per progredire in maniera fruttuosa. Tale aspetto, per certi versi, puรฒ quasi apparire come una metafora della vita del nostro alter ego virtuale: un approccio confusionario porterร  a momenti di caos e a diverse occasioni perse, anche per distrazione, ma anche a un ritmo piรน serrato ed estenuante. L’ordine aiuterร  a raggiungere i propri scopi con maggior facilitร , ma svelerร  piuttosto in fretta uno dei piรน grossi limiti dei giochi di questo tipo. Nonostante le centinaia di combinazioni, infatti, ripetere reiteratamente gli stessi pattern noti romperร  un po’ della magia che rende Cultist Simulator anche un sim game dalle molteplici sfaccettature. All’inizio della prima partita avremo a disposizione un’unica azione, Lavorare. Il nostro aspirante cultista avrร  un umile impiego come portantino d’ospedale, rappresentato da una carta che, fatta interagire con l’azione corrispondente, produrrร  Soldi e altre risorse utili per il sostentamento, ma soprattutto porterร  alla creazione di nuove azioni che andranno a comporre la nostra storia. Lavorare, Sognare, Studiare, Esplorare e Parlare sono le piรน comuni e ognuna di esse, in combinazione con le risorse (Salute, Soldi, Ragione, Passione e tante altre), reagirร , sรฌ, in maniera predeterminata, ma comunque seguendo l’influenza di una randomizzazione che porterร  sempre a dubitare sull’esito positivo delle proprie scelte. Per andare avanti ci verranno richiesti degli sforzi esponenziali in termini di risorse e per questo non sarร  insolito, soprattutto se non avremo fatto i conti con la loro corretta gestione, di destinare il nostro cultista a un lento declino e alla sua conseguente morte. Ogni carta puรฒ svolgere un solo compito alla volta, attenendosi a una determinata tempistica scandita da un timer che va, solitamente, dai 10 ai 60 secondi. Per far sรฌ che il nostro culto possa prendere piede dovremo organizzarci attenendoci a queste tempistiche con precisione certosina, facendo anche ricorso ai tre tasti “pausa”, “normale” e “avanti veloce” che semplificheranno in parte l’obiettivo. Per ogni strada intrapresa nella scelta del culto, che farร  riferimento ad antiche tradizioni apprese studiando strani tomi in lingue arcaiche, viene richiesto un impegno sempre maggiore nello studio e nell’accumulo di risorse, fino al raggiungimento di uno dei finali occulti previsti, per nulla scontati se pensiamoย quanto sia semplice il rischio di un game over. Alla morte del nostro protagonista ci verrร  proposto di continuare una nuova partita scegliendo una particolare discendenza che, di fatto, non cambia le dinamiche classiche ma garantisce nuove risorse di partenza in grado di variegare l’esperienza complessiva del gioco. Dura la vita del cultista, vero?

Cultist Simulator
Sarร  necessario un ordine maniacale per non perdere di vista pezzi fondamentali per procedere nella storia.

Artisticamente parlando, Cultist Simulator รจ una piccola perla. Lo stile grafico delle carte presenta una tecnica tanto particolare quanto curata, ma soprattutto efficace nel rappresentare l’oscuro contesto tipico della narrativa lovecraftiana. Persino le musiche, pur essendo un po’ ripetitive, riescono perfettamente a far immedesimare il giocatore, ricreando un’atmosfera piรน che azzeccata. Dal punto di vista tecnico non c’รจ molto da dire. Realizzato con Unity, il titolo non presenta particolari complessitร  e riesce a filare con espedienti di game design piuttosto efficienti. Tutti questi elementi collaborano armonicamente, riuscendo a veicolare in modo significativo la funzione narrativa. Al momento della nostra prova non sono stati riscontrati bug di sorta e il gioco continua a girare molto fluidamente.

Cultist Simulator รจ un’opera molto complessa nonostante la sostanziale semplicitร  del suo gameplay. La sua difficoltร  generale non la rende adatta a un pubblico vasto, tanto che farร  desistere molti dopo pochi tentativi, mentre altri piรน caparbi, invece, continueranno a sbatterci la testa ossessionati per ore indefinite. Il punto di forza del titolo รจ senz’altro la narrazione veicolata dalle carte, che presentano testi contenenti svariati riferimenti al soprannaturale e al mondo dell’occulto, come alle inquietanti riflessioni sull’essenza della natura umana. Differentemente dalla narrativa di H.P Lovecraft, che promuoveva degli eroi avvezzi allo spirito di sacrificio e pronti a rifiutare le mostruositร , la creazione di Alexis Kennedy vuole ribaltare la visuale in favore di personaggi grotteschi, accecati dal desiderio di potere e la bramosia di dominare oscuri saperi, ed รจ proprio grazie a questo elemento che riesce a distinguersi nettamente da altre produzioni appartenenti allo stesso filone.

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