Call of Duty: Black Ops 4 e la rivoluzione targata Treyarch


Call of Duty è uno dei brand più longevi e importanti che il medium videoludico possegga, capace, in un’epoca in cui sparatutto fu sinonimo di PC, di disgregare tutti i preconcetti del tempo propinando una miscela vincente di elementi peculiari e caratteristici, in grado, nel giro di qualche capitolo, di segnare un punto di svolta per il genere. Difatti, la presenza di una campagna single player cinematografica, la quale strizzava pesantemente l’occhio ai war movie, e l’implementazione di un comparto multiplayer sostanzialmente unico per il periodo rappresentarono le chiavi di volta per il successo, concretizzatosi in un monopolio degli FPS per molti anni, fino, insomma, alla nascita di Battlefield, unico, vero franchise a saper contrastare l’egemonia del pargolo di Activision. Nella storia recente, però, l’anno di una nuova rinascita per la saga avvenne con il lancio di Call of Duty: Black Ops, il quale perfezionò una modalità, già vista in World at War, che da lì a poco avrebbe simboleggiato un altro marchio di fabbrica per la serie: zombie. Divertente, frenetica e sanguinolenta, l’opzione di gioco seppe conquistare completamente i player di tutti il mondo, i quali rimasero folgorati da quanto proposto da Treyarch, capace di portare elementi innovativi in un momento di ristagno produttivo. Non è un caso, infatti, che con questa quarta iterazione sia toccato proprio alla software house americana l’arduo onere di reinventare nuovamente il brand, di annientare completamente il tratto distintivo del franchise (la campagna single player) per proporre qualcosa che si indirizzasse maggiormente agli standard attuali, e che rispondesse alle moderne esigenze dei giocatori odierni: possiamo, difatti, tranquillamente affermare che lo studio californiano è il team più talentuoso dei tre in possesso di Activision, e, con tutta probabilità, esclusivamente loro avrebbero potuto sobbarcarsi un simile incarico. Scopriamo insieme cosa Call of Duty: Black Ops 4 offrirà agli appassionati, non disdegnando anche opinioni personali su ciò che è stato rivelato.


[su_heading size=”30″ margin=”5″]Il Multiplayer[/su_heading]

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https://www.youtube.com/watch?v=4tDKD9Au_oY

Impossibile iniziare la nostra analisi su Call of Duty: Black Ops 4 senza citare sin da subito il multiplayer; ovviamente, l’online è da sempre l’elemento focale dell’esperienza di CoD, e anche quest’anno Treyarch ha sì deciso di continuare a perseguire il concetto di futurismo avviato con il lontano secondo capitolo, ma ha optato per l’eliminazione dei due elementi che maggiormente fecero discutere la fan base: i doppi salti attraverso il jetpack e la corsa sulle pareti. Insomma, si giocherà ben saldi al terreno, ma ovviamente, per non demolire completamente la mobilità, avremo l’opportunità di sfruttare rampini in grado di velocizzare l’arrivo in uno specifico punto, oppure scivolate particolarmente pronunciate. A questo, dovremo aggiungere il ritorno degli specialisti, introdotti per la prima volta in Call of Duty: Black Ops 3, i quali garantiranno la possibilità di usufruire di vantaggi strategici unici in battaglia, potendo indirizzare le sorti degli scontri se sapientemente attivati. Dal trailer abbiamo notato diversi soldati dalle skill uniche, come l’esplosione a seguito di un salto (la quale ricorda molto da vicino Ruin del terzo capitolo), la presenza di una pistola in grado di uccidere con un colpo (anche qui, apparente riproposizione di Seraph), uno scudo gigante posizionabile sul terreno di battaglia e una sorta di bomba infuocata ad area perfetta per eliminare i nemici anche se coperti dietro un riparo. In più, in base a ciò che è stato rivelato dai developer, la salute sarà aumentata considerevolmente rispetto agli scorsi episodi, raggiungendo i 150 HP, e il giocatore dovrà ricaricarla manualmente, data la scomparsa del ripristino automatico.

Stando a quanto visto, poi, l’attenzione e la cura poste nei confronti della realizzazione delle armi risulterà decisamente superiore rispetto al passato, grazie all’implementazione di un sistema rinnovato di rinculo delle armi, introdotto con lo scopo di fornire un feedback degli strumenti di morte ancora più realistico e ricercato, e la caratterizzazione delle stesse mediante abilità e accessori unici. Sicuramente, questi appena citati sono tutti elementi molto interessanti e succosi, ma, osservando con attenzione il gameplay pubblicato, la giocabilità risulta particolarmente affine a quanto proposto con Black Ops 3; certo, l’interfaccia e le stesse armi appaiono completamente diverse, ma il quadro generale ricorda fin troppo da vicino ciò che abbiamo potuto assaporare in passato. Anche la riproposizione pressoché identica di alcuni specialisti fa storcere un po’ il naso, in quanto, dopo ben tre anni di sviluppo, un rinnovamento completo crediamo debba essere più che doveroso oltre che necessario. Non dimentichiamoci che la produzione sarà sprovvista della campagna in giocatore singolo, pertanto ogni elemento presente, almeno dal nostro punto di vista, dovrà realmente rappresentare qualcosa di unico e inedito, altrimenti l’eliminazione di una componente così importante dell’offerta dei Call of Duty sarà del tutto vana. Malgrado ciò, i singoli specialisti, esattamente come avviene in Overwatch o Rainbow Six Siege, possederanno un approfondimento narrativo, in modo tale da fornire al giocatore un riferimento per comprendere il carattere e il passato dei beniamini forniti. Sicuramente una scelta giusta e azzeccata, anche se crediamo che, oggettivamente, ben pochi andranno a scoprire i segreti dei combattenti utilizzabili in battaglia, o comunque non molti ne saranno attratti.

[su_heading size=”30″ margin=”5″]Blackout[/su_heading]

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Probabilmente, la più grande novità presente in Call of Duty: Black Ops 4 risulterà proprio la tanto discussa modalità Battle Royale, chiamata Blackout, la quale catapulterà i player nella mappa più grande mai realizzata in un Call of Duty, e apparirà come la summa di tutti i capitoli della serie fino ad ora rilasciati. Infatti, in un ambiente addirittura cento volte un classico terreno di scontro presente nel multiplayer, i giocatori avranno l’opportunità di utilizzare tutti gli equipaggiamenti, personaggi, serie di uccisioni e chi più ne ha più ne metta dei CoD pubblicati nel corso degli anni, risultando, appunto, come un grande mix di ciò che è stato ed è il franchise. Inoltre, si potranno guidare velivoli, corazzati terresti, mezzi sottomarini, costruire team vincenti, formare trappole e molto altro ancora. Nonostante un forte scetticismo che ci pervade fin dai primi rumor che annunciavano la presenza dell’opzione di gioco, ammettiamo che attualmente rappresenta l’elemento più stuzzicante, insieme a Zombies, presente nel nuovo Black Ops 4, in quanto la possibilità di poter vivere una simile esperienza con l’adrenalina, la personalizzazione, gli elementi peculiari presenti esclusivamente nel brand di Call of Duty fornisce quella spinta e interesse necessario ad approcciarsi ad una feature così distante, almeno in teoria, dall’ossatura originaria del pargolo di Activision. Purtroppo non sono state rivelate altre informazioni o stralci di gameplay, per questo dovremo attendere con tutta probabilità l’E3 per carpire qualche indicazione più significativa.

[su_heading size=”30″ margin=”5″]Zombies[/su_heading]

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I maggiori sforzi produttivi, infine, sembrano esser stati indirizzati proprio nella modalità Zombies, la quale ha stupito con la presenza addirittura di ben tre setting completamente differenti, a testimonianza dell’enorme lavoro compiuto da Treyarch sull’opzione di gioco inizialmente nata quasi per caso, e successivamente divenuta un tratto imprescindibile per la saga, adottata anche dagli altri team in possesso da Activision. Il cast dei personaggi è stato completamente rinnovato, ed ora avremo la possibilità di vivere le gesta di quattro inediti protagonisti in tre diverse campagne sin dal lancio: la prima, intitolata IX, trasporterà il giocatore in una sorta di arena romana nella quale dovrà affrontare orde di zombie, la seconda, chiamata Blood of the Dead, è chiaramente il rifacimento/stravolgimento della celeberrima Mob of the Dead apprezzatissima dagli utenti di Black Ops 2, e, infine, Voyage of Despair, inedita location navale infestata da zombie a seguito di uno strano sortilegio. Insomma, parecchia carne al fuoco, che sicuramente farà felici gli amanti della modalità, i quali avranno pane per i loro denti sin da subito. Rispetto al passato, comunque, pur con qualche analogia, l’elemento fantastico insito in Zombies sembra intensificato a dismisura, probabilmente con l’intento di riuscire a diversificare in maniera consistente le tre ambientazioni: un tocco di steampunk, una spruzzata di fantascienza e un pizzico di fantasy ed ecco che otterrete il mix dell’inideto Zombies di Call of Duty: Black Ops 4.

In conclusione, Call of Duty: Black Ops 4 tenta in tutti i modi di rivoluzionare i paradigmi della saga, compiendo l’arduo passo, che in molti pronosticarono, circa l’eliminazione della campagna single player e rivolgendo tutte le proprie attenzioni sulla componente multigiocatore, introducendo ben tre location Zombies fin dal lancio e implementando la modalità Battle Royale, chiamata Blackout. Quello che sorge, però, spontaneo chiedersi è: “ce n’era davvero bisogno? Un brand importante come Call of Duty, solitamente protagonista del cambiamento, vero capostipite delle innovazioni, reale promotore di elementi innovativi, doveva veramente inchinarsi al trend del momento invece di crearlo? Non sarebbe stato, forse, meglio costruire da zero qualcosa di stupefacente invece che semplicemente assecondare la moda del momento? Noi crediamo di sì, ma non per questo la produzione deve essere giudicata frettolosamente prima di essere testata con cura; senza ombra di dubbio, però, a essere biasimata è l’apparente incapacità di distinguersi dalla massa, la cieca volontà di accomodarsi su feature dal successo scontato. Ovviamente non stiamo affermando che sia scorretto o sbagliato sotto il profilo commerciale, ma da una grande software house e team di sviluppo come Activision e Treyarch è lecito aspettarsi di più.

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