Recensione Laser League

In un panorama videoludico che sta mettendo delle radici sempre più profonde nella nascente eSports, Laser League non poteva scegliere un periodo migliore per farsi strada. Ambientato nel 2150, l’opera vuole renderci partecipe del nuovo affascinante sport futuristico padrone in tutto il mondo. La produzione è un sorta d’incrocio tra un laser game e uno dei giochi riprodotti nel mondo di Tron, unendo il tutto in modo divertente. Abbiamo avuto modo di provare la versione PlayStation 4 e ci sentiamo di dire che a primo impatto la ricetta funziona senza ulteriori ingredienti, ma andiamo con ordine. L’opera, nella sua struttura genetica, garantisce una totale predisposizione all’elemento sfida, unico e solo obbiettivo del gioco. Ma il tratto di maggiore rilevanza, sicuramente, è la scommessa che Roll7 e 505 Games hanno accettato, optando per questo design. Lo sport futuristico, infatti, sfrutta come elementi chiave il riflesso e l’uso di pericolosi laser colorati, che si mischiano ad un neon di stampo cinematografico. 

Ma qual è l’obbiettivo finale di questo sport? La sfida consiste in uno scontro 2v2 o 3v3, in cui l’ultimo giocatore a rimanere in piedi garantisce un punto alla sua squadra. Non è tuttavia uno sport prettamente fisico come si potrebbe pensare, visto che la posizione e la direzione dei laser sono l’arma più potente da usare contro lo sfidante. I fasci luminosi saranno infatti generati da alcuni punti sparsi per l’arena, e avranno un andamento diverso in base alla tipologia di scenario in cui ci troviamo. Ci spieghiamo meglio: essendoci 4 stadi diversi in tutta la produzione, che garantiscono 19 campi da duello diversi, la vera abilità dell’utente sarà quella di ricordare i punti di spawn dei vari laser e come dovrà muoversi per evitarli. È premiata, difatti, la continuità e il costante allenamento all’interno delle ambientazioni di gioco, che ci garantirà una maggiore confidenza con l’approccio da usare in esse.

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A differenza di molti blasonati sport, forma mentis e mnemonicità sono le armi migliori contro il nostro avversario.

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Per rendere tutto più interessante Roll7, e quindi Laser League, adotta il tanto amato utilizzo di sei classi con abilità uniche all’interno del titolo; questo non solo fornisce quel pizzico di brio in più alla sfida, ma getta le basi per strategie puramente tattiche e determinanti ai fini del risultato. Ognuna di esse possiede una sua caratteristica peculiare che può essere sfruttata per ingaggiare in duello gli avversari o in modo più lungimirante. Ad esempio la classe Lama, che utilizza come abilità una sorta di spada laser per eliminare l’avversario, avrà una strategia completamente diversa dal Ladro, che sfrutta invece i fasci luminosi avversari ritorcendoli contro di loro. Spesso, utilizzando quest’ultima opzione di gioco, ci siamo accorti che non serve per forza un approccio aggressivo nell’arena, ma basta scegliere i propri movimenti con cura. Questo perché la profonda conoscenza del campo e delle abilità da sfruttare, talvolta, può essere sufficiente per confondere il nostro avversario.

Laser dopo laser gli sfidanti sono chiamati a sopravvivere in arene costruite nelle maniere più disparate.

A differenza dei rinomati competitori del settore eSports, Laser Laugue perde un po’ sul piano immersivo a causa della scarsa personalizzazione. Ormai da anni il panorama videoludico è saturo di eroi o personaggi carismatici, che da soli riescono ad essere il marchio di fabbrica del titolo stesso. Confidiamo dunque in un successivo aggiornamento che possa fornire il carattere necessario all’opera per essere ricordata. Con l’evoluzione del titolo, siamo convinti che anche l’aspetto abilità potrebbe mutare, così da ampliare la scelta di classi e, di conseguenza, i piani strategici da adottare. D’altro canto non si sente la mancanza di una vera e propria campagna, in quanto il gioco punta tutto sul aspetto puramente competitivo, sia con amici comodamente sul divano, sia online.

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Una delle opere più interessanti del panorama indie attuale, da apprezzare per efficacia ed immediatezza.

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Laser League riesce ad essere sia un passatempo che una mera competizione, stimolando così le varie fasce d’utenza. Grazie ai comandi facili da imparare e agli ostacoli intuibili sin da subito, il titolo entusiasma presto e sprona ad affinare le proprie abilità. L’arena buia, illuminata da soli neon, crea un’atmosfera frenetica, puntando i riflettori solo su ciò che accade sul campo di sfida. Per quanto riguarda il sistema di ricerca partite bisogna dire che siamo ancora agli inizi e ci sono alcune imperfezioni. Prima tra tutte l’utilizzo di intelligenze artificiali (I.A.) che si vanno ad inserire al posto di giocatori mancanti online. L’idea di per sé è buona, poiché accelera il processo di inizio partita, ma spesso questi “rimpiazzi” commettono azioni goffe ed imprevedibili, sbilanciando le abilità del singolo team.

Siamo quindi di fronte ad un’opera con un immenso potenziale, in grado di regalare momenti di puro intrattenimento, alternati a scenari eSports inediti. Tirando le somme, bisogna dire che Laser League mantiene sempre chiara la sua identità competitiva, essendo allo stesso tempo capace di spiccare per creatività. La strada che ha deciso di percorrere 505 Games è ambiziosa, ma rispettabile, poiché laddove si riesce a tirare fuori così tanto da un prodotto così semplice, si ha già vinto. Anche i più nostalgici troveranno sicuramente di che gioire in queste arene colorate, che ricordano molto i sempreverdi successi del passato e gli ambienti indimenticabili da sola giochi.

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