Secondo un’intervista rilasciata a IGN, che rivela diversi aspetti dello sviluppo di Red Dead Redemption 2, il titolo, agli albori, prevedeva alcuni contenuti generati proceduralmente. “Provammo a mettere in pratica alcune idee riguardanti le missioni procedurali con i membri della gang. Ci rendemmo però conto che era impossibile raggiungere i giusti livelli di complessità e connessione con i giocatori tipici dei nostri standard”, confessa Rob Nelson, capo di Rockstar North. “L’intelligenza artificiale si è evoluta incredibilmente rispetto al passato, ma vogliamo che i membri della gang abbiano personalità e comportamenti ben definiti, sia in quelle missioni che al di fuori di esse, in modo che i giocatori possano avere l’impressione che siano persone reali”. Per garantire, quindi, gli alti livelli di qualità per cui già è nota, Rockstar ha preferito occuparsi personalmente di ogni singolo aspetto dell’esperienza, in particolar modo delle variabili delle missioni, piuttosto che farle generare proceduralmente e lasciare il resto nelle mani del giocatore.
In una demo mostrata alla stampa nei giorni scorsi, quindi, è presente una rapina che poteva il cui esito è deciso in base all’approccio seguito dai giocatori. A seconda della conclusione, il coinvolgimento delle forze dell’ordine è dettato dalla volontà degli sviluppatori. A tal proposito, è sorto spontaneo un quesito. Sarebbe possibile per un giocatore, se lo volesse, appiccare un incendio su larga scala, in grado di modificare l’ambiente circostante? Il responso del team è stato negativo: “Sarebbe stato bello, ma no. Non sarebbe pratico. Potrete bruciare e distruggere alcune strutture, ma l’incendio di un’intera foresta cambierebbe la mappa al punto che anche il feeling con il mondo di gioco e ciò che c’è dentro verrebbe modificato”. Vi ricordiamo che Red Dead Redemption 2 sarà disponibile su PlayStation 4 e Xbox One dal prossimo 26 ottobre.
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