Dopo aver fatto letteralmente fallire il suo precedente sviluppatore, torna sul mercato la serie gestionale Cities con il capitolo XXL, ennesima riedizione di un titolo che ormai รจ perseguitato dalla sfortuna! Ogni nuova installazione non รจ mai riuscita a cancellare del tutto i difetti delle versioni che la precedevano, sarร finalmente la volta buona?ย
Il genere di riferimento รจ quello dei City Builder, reso celebre dai vecchi Sim City tra gli anni 80 e 90 e dominato da serie come The Settlers, Tropico, Anno, Caesar o Pharaon. Dopo un periodo poco prolifico, i recenti CityVille e CastleVille, versioni semplificate disponibili per i social network, o semplici giochi online indipendenti ispirati alle tematiche gestionali, come Goodgame Empire, hanno riacceso l’interesse del grande pubblico per questa particolarissima e coinvolgente tipologia di giochi. Cities si รจ perรฒ distinto in questi ultimi anni per l’inarrivabile ed utopica megalomania dei suoi sviluppatori che sognavano milioni di giocatori interconnessi intenti a scambiarsi tra loro merci, costruzioni e cittadini, in un vero e proprio mondo virtuale 3D fatto di centinaia di cittร dannatamente simili a quelle reali. Ma si sa, l’ambizione estrema spesso non paga e il progetto รจ presto naufragato rovinosamente. Oggi abbiamo di fronte l’ultima versione del titolo che, ben lungi dall’essere un capitolo completamente nuovo, รจ di fatto un perfezionamento dei precedenti.
Cities XXL inizia quasi con una beffa, non mettendoci nei tradizionali panni del sindaco ma in quelli di un umile stagista che, per la prima volta nella sua vita, si trova ad avere a che fare con un grafico R-C-I. Di fatto, fin dal primo Sim City creato da Will Wright nel lontano 1989, questa tripartizione รจ la base fondante del gameplay stesso del genere, ovvero la suddivisione tra zone R (Residenziali), in cui abitano persone che devono anche lavorare e recarsi nelle zone C (Commerciali) per comprare i bisogni primari, che a sua volta vengono prodotti nelle ultime zone I (Industriali) in cui alcuni cittadini lavorano anche. Queste tipologie di zone, devono sempre avere una ragionevole distanza tra loro, e tutto si basa su un complesso gioco dโequilibrio tra le stesse, che sono soggette a dipendenza reciproca l’un l’altra. โCosa sarร mai questo dannato R-C-Iโ?? Pare chiedersi lo sfortunato praticante che si trova a dover gestire cittร complesse! La figura dello stagista รจ quasi emblematica, poichรฉ, essendo ormai passati parecchi anni dall’ultimo gioco piรน importante del settore, Sim City 4, in un decennio in cui la simulazione era relegata ai soli The Sims, sono oggi rimasti davvero pochi i sindaci esperti tra i giocatori. Tutto nasce dalle strade, prima unitร che, nello scomodo ruolo di stagisti inesperti, dovremo costruire, pianificando nella nostra mente come si evolverร la zona prima e il quartiere poi. Le tipologie di strade sono parecchie, e la loro grandezza va calcolata anche e soprattutto in vista di espansioni future. Il traffico รจ uno dei problemi che maggiormente affliggerร il nostro nucleo urbano. Come nella realtร , del resto. Ma una volta edificate strade e assegnati i lotti secondo il grafico R-C-I รจ tutta una questione di equilibrio e buona gestione.
Come ben insegna la storia umana quando parla di rivoluzione industriale, il corretto sviluppo di una cittร ruota tutto attorno alle industrie, zone dalle quali dipende la sopravvivenza delle altre due tipologie base. Man mano che la cittร cresce aumentano le tipologie di edifici disponibili, con un rapporto di propedeuticitร complesso. Solo una zona densamente popolosa potrร dotarsi di un ospedale, e solo un certo numero di abitanti permetterร di avere edifici di tipo culturale, come biblioteche, scuole di ogni ordine e grado o universitร . Da non sottovalutare poi la presenza degli impianti speciali dedicati al divertimento, come le stazioni sciistiche o gli stabilimenti balneari, che, da soli, rappresentano un contenuto aggiuntivo enorme capace di intrattenere per ore e ore. Questa feature, chiamata Modulo GEM era giร presente nella vecchia edizione e rappresenta un vero mini gioco appassionante da ricaricare infinite volte anche quando deciderete di mettere da parte il gioco principale. Il fiore all’occhiello di Cities XXL รจ perรฒ rappresentato dalla gestione delle aree verdi, illuminata e saggia, che permette di costruire cittร moderne ed ecologicamente compatibili e premia il giocatore attento all’ambiente e alla natura.
Ai livelli piรน avanzati bisognerร espandere i propri orizzonti e guardare oltre le mura. La microeconomia si mescola infatti con la macroeconomia e l’aspirante sindaco รจ costretto a interagire anche con flussi economici globali per procurarsi risorse esterne impossibili da produrre in proprio, come le forniture di idrocarburi come il metano o la semplice acqua, che vengono consumati in maniera superiore alla produzione interna. La componente trading รจ ben implementata con la possibilitร di commerciare le merci prodotte in eccedenza o importare quelle che servono, sempre tenendo d’occhio la pressione fiscale, s’intende!
Da MMO a Social City Builder, questa pare essere una delle direttive primarie nello sviluppo del titolo. Per quei (pochi) giocatori che hanno amato il multiplayer proposto dal titolo alle origini sarร una buona notizia che le funzionalitร legate all’online, di fatto, non sono state del tutto accantonate, ma solo sapientemente ridimensionate. E’ possibile creare infatti contenuti e condividerli con gli altri utenti tramite il servizio Steam Workshop. Oltre a questo bisogna riconoscere che lo sviluppatore, decisamente al passo coi tempi, ha messo su una community dedicata al gioco molto frequentata, sfruttando i due social network piรน noti, Facebook e Twitter, dove i giocatori si scambiano dritte per diventare costruttori sempre migliori. I canali ufficiali hanno un occhio di riguardo anche per i siti indipendenti creati dai fan di tutta Europa che vengono sempre segnalati, seguiti e supportati ufficialmente dallo sviluppatore. Molta cura quindi per un franchise che, purtroppo, non รจ mai stato fortunato.
Parecchio con cui divertirsi dunque, anche se le sorprese non sono mai troppe e il livello di sfida รจ decisamente settato verso il basso. Quello che salta subito all’occhio nel titolo francese รจ infatti una drastica diminuzione verso il basso della difficoltร del tutto. Rispetto ad altre serie celebri, Sim City su tutte, ma anche rispetto alle stesse installazioni precedenti del gioco in esame, tutto appare piรน semplice ed immediato. Quello che una volta era un genere per pochi, nei piani dello sviluppatore, dovrebbe diventare piรน accessibile anche per un pubblico meno esperto. La gestione del costante equilibrio tra zone residenziali, commerciali ed industriali, unito anche alla scelta di classe dei lavoratori, divisi in una scala da semplici manovali a tecnici ad alta specializzazione potrebbe sembrare complesso, ma di fatto รจ strutturato in maniera semplice ed intuitiva, proprio per permettere a chi non ha mai utilizzato un simulatore di cittร di controllare tutto con pochissimo allenamento. L’assoluta mancanza di disastri, marchio di fabbrica della serie, fa si che non ci siano mai emergenze troppo improvvise da gestire, sostituite con la semplice decadenza di una zona che, in mancanza di parametri di gestione corretti e diligenti, semplicemente smette di prosperare e diventa un territorio tetro ed abbandonato degno di Silent Hill. Se da una parte questo puรฒ essere un ottimo approccio per i neofiti del genere, dall’altro scontenta i costruttori incalliti ormai esperti di dinamiche gestionali di edificazione urbana. Un’arma a doppio taglio dunque. Spesso la modalitร costruttiva estetica prevale su quella funzionale, fattore che dovrebbe sopraggiungere solamente dopo centinaia di ore di allenamento e qui pronto per un approccio fin troppo precoce. Quasi un โCasual City Builderโ, verrebbe da pensare, se non fosse che il sottogenere รจ giร stato ideato, canonizzato e codificato da Zynga ormai cinque anni fa. E con un motore grafico parecchio inferiore, oltretutto.
Le estesissime mappe disponibili, una volta riempite di edifici e costruzioni di ogni tipo, storicamente, hanno sempre messo alla prova i pur potenti processori dei nostri computer che si ritrovavano a dover gestire una quantitร di dati davvero esosa. Per rimediare a tutto questo Focus Home Interactive ha deciso di permettere al titolo il supporto per i moderni multi core, novitร forse piรน interessante della nuova versione del gioco, che ora risulta molto piรน fluido anche in presenza di parecchi elementi tridimensionali da gestire. L’enormitร delle aree edificabili pare quasi una risposta al recente reboot di Sim City, che ha deluso parecchio i fan anche a causa degli spazi ristetti in cui si era costretti a muoversi. A questo si unisce una interfaccia completamente rivisitata che, per contro, รจ meno intuitiva di quella tradizionale e che richiede un po di tempo per essere assimilata in pieno. Purtroppo il problema di base รจ quello che il lavoro iniziale dell’edizione 2009 ha subito parecchi rimaneggiamenti, e si nota persino dai piccoli particolari come le scritte di tipo diverso nell’interfaccia stessa. E in tempi in cui Windows stesso ha deciso di nascondere il tasto Start, simbolo stesso del sistema operativo da sempre, era lecito aspettarsi una modifica del genere. Uno dei punti forti del gioco รจ quello di poter passare da infinitamente grande a infinitamente piccolo e passare dall’osservazione di spazi enormi a quella ravvicinata degli abitanti e dei particolari della loro vita. La feature di poter impersonare direttamente un singolo abitante รจ parecchio immersiva ed รจ uno dei punti forti della serie Cities. Il comparto tecnico รจ di discreta fattura con animazioni dei cittadini molto curate e gli stessi presentano una intelligenza artificiale ben studiata, come i nostri consiglieri, del resto.ย Alcuni giocatori forse storceranno il naso per la scelta di design di rappresentare gli abitanti della cittร in versione super deformed, che in effetti stona col resto della produzione, ma รจ comunque divertente.
La scelta puรฒ variare tra oltre sessanta scenari disponibili, ognuno con caratteristiche di terreno diverse, roccioso, pianeggiante, desertico e cosรฌ via. I modelli poligonali degli edifici di fatto sono gli stessi di sempre, ma c’รจ stato un piccolo lavoro di rifinitura degli stessi. Tra le opzioni disponibili anche quelle per scegliere il secolo di inizio di costruzione delle cittร e l’aspetto delle costruzioni, con ben 47 diversi tipi di stili architettonici, selezionabili tra i gusti europei, asiatici e statunitensi!
Interessante anche l’implementazione e la localizzazione dei livelli di inquinamento atmosferico ed acustico, fattori determinanti per la qualitร della vita dei nostri cittadini. Permangono perรฒ i problemi alla telecamera, la cui impostazione resta identica al precedente titolo della serie, con tanto di movimento a scatti degno di una fotocamera con lo zoom digitale di prima generazione. Non un difetto insormontabile, certo, ma in una riedizione del gioco sarebbe stato gradito un re-design delle funzioni della stessa. Passare dalla macrogestione alla visuale con gli occhi di un singolo cittadino dovrebbe essere una operazione piรน fluida e immediata, mentre si vede che il motore grafico fatica a star dietro alla nostra curiositร esplorativa se questa รจ troppo frequente.
Il vero problema รจ che trasformare un titolo originariamente concepito per l’online, in cui decine di giocatori gestivano contemporaneamente cittร in interconnessione tra loro, in un gioco ambizioso e fin troppo utopico, in una versione rigorosamente single player non รจ affatto semplice. Piuttosto che ricominciare da zero con un city builder del tutto nuovo appartenente al franchise, l’attuale sviluppatore ha deciso di proseguire sulla via del perfezionamento. Cities XXL altro non รจ che quello che il suo stesso nome anticipa, ovvero una sorta di โedizione enanchedโ dei vecchi XL e Platinum. Focus per incentivare all’acquisto anche chi possiede giร i titoli citati, offre un prezzo dimezzato per il passaggio al nuovo titolo, quasi fosse una vera e propria espansione. Un vero e proprio premio fedeltร , verrebbe da dire. In ultima analisi il Super Sized City Buider, come รจ chiamato dai suoi stessi creatori Cities XXL, non รจ affatto un cattivo titolo, poichรฉ รจ capace di regalare ore e ore di divertimento ai patiti del genere, ma ha il non proprio ignorabile problema di presentare novitร prossime allo zero rispetto al passato. A questo si unisce un motore 3D certo performante e migliorato, ma di fatto ormai datato, che incontra problemi di rallentamento quando le cittร raggiungono dimensioni molto grandi. Il gioco รจ dunque riservato solamente ai feticisti della costruzione cittadina. Quelli che devono avere a tutti i costi ogni titolo prodotto nel loro genere preferito che, per contro, negli ultimi tempi รจ come una mosca bianca. Un’occasione mancata dunque, per una simulazione che invece potrebbe ben rappresentare le produzioni europee in un genere ormai di nicchia.