Recensione Turmoil: The Heat is On

Il mercato videoludico indie ci offre migliaia di scelte di generi che differiscono l’uno dall’altro in qualità e quantità di contenuti e che spesso passano inosservati, oscurati dai grandi titoli di tripla A. Turmoil, sviluppato da Gamious, è un gioco non solo interessante, ma anche sorprendente per svariati aspetti, che vanno dallo stile artistico e le musiche, alle dinamiche di gameplay. Abbiamo davanti un titolo basato su meccaniche tanto semplici quanto intuitive che offrono molta soddisfazione e un grande senso di tranquillità. A valorizzare questa sensazione è la colonna sonora, calma e pacata, che accompagna il giocatore a scegliere ponderatamente quali strumenti utilizzare e come spendere i propri guadagni. Inoltre, la grafica non solo è esemplare, si sposa anche alla perfezione con la musica e le immagini rappresentate.

Le meccaniche di gioco sono familiari e accessibili a chiunque: l’obiettivo è guadagnare quanto più possibile con il petrolio. Per fare questo, avremo bisogno di uomini, macchine e tanti cavalli. I primi dovranno cercare l’oro nero, gli utensili lo estrarranno e gli animali lo trasporteranno in strutture dove potremo liquidarlo in somme più o meno alte. L’unica nostra forma di ricavo sta proprio nella vendita di ciò che otterremo trivellando la terra, con lo scopo di ottenere attrezzature migliori e, quindi, scavare in maggior quantità e con più efficienza, tenendo sottocchio i prezzi, che variano di giorno in giorno. Le due aziende acquirenti si trovano ai lati dello schermo ed è importante spedire le carrozze con il combustibile in quella che, in quel preciso momento, compra ad un costo più elevato. Tra una partita e l’altra, poi, avremo l’occasione di potenziare i carri, aumentare la capienza dei tubi e dei silos, velocizzare i cavalli e così via, in modo da poter fatturare sempre di più. Spesso il tutorial potrebbe risultare poco descrittivo, visto che a volte non spiega dinamiche importanti che vanno a penalizzare l’utente in alcuni momenti del gioco: ad esempio, non viene specificato che, se le macchine che estraggono petrolio non vengono svuotate per troppo tempo, questo fuoriesce, provocando perdite di denaro, che andrà scalato dal guadagno finale. Un dettaglio che determina un danno molto lieve, ma che va comunque a togliere fondi che sarebbero stati spesi in un upgrade dell’attrezzature.

Avremo subito ben 200.000 dollari da spendere in upgrade vari, per poter iniziare la partita nel migliore dei modi.

Il DLC The Heat is On si mostra quasi come un titolo a sé stante, che eredita dall’originale le meccaniche e i personaggi principali. Scelto il nostro alter ego, verremo spediti in una nuova città con una mappa dei terreni strutturalmente diversa da quella vista nella precedente campagna. Avremo subito ben 200.000 dollari da spendere in upgrade, per poter iniziare la partita nel migliore dei modi, soprattutto se si ha già una certa familiarità con i vari strumenti e i loro aggiornamenti. Ci troveremo davanti i classici terreni, formati in modo diverso rispetto la modalità classica, ma con lo stesso scopo. Una volta deciso su quale area effettueremo l’estrazione, la partita inizia. Il dettaglio principale che salta subito all’occhio di chi ha già una conoscenza del titolo, è la presenza di condotti, posti sotto ogni azienda acquirente. Un ruolo di primaria importanza viene data proprio al gas, su cui si basano le novità di The Heat is On: questo può far addirittura duplicare il prezzo di vendita del petrolio.

Completando le partite velocemente si ottiene un bonus di mille dollari.

La domanda sorge spontanea: era davvero necessario fare un DLC basato sul gas? Si! Con The Heat is On, Gamious è riuscita a dare nuova vita al gestionale, grazie a strutture completamente nuove che richiedono un maggiore impegno da parte degli utenti. Nella campagna classica, infatti, possiamo prepararci alla partita in una piccola città dove è possibile potenziare dispositivi come le tubature o le carrozze, in dei piccoli negozi. Ad esempio, si può aumentare la capacità degli impianti, velocizzare i cavalli o aggiungere ramificazioni per estrarre petrolio in maggior quantità La nuova città, oltre a quelle già viste, introduce tre nuove botteghe. La loro utilità però si diversifica molto da quella degli edifici già presenti nella storia principale. Troveremo il Capanno, dove avremo la possibilità di potenziare i tubi per renderli più agevoli in terreni in cui è presente il magma, un nuovo ostacolo che può danneggiarli. Il Saloon invece dà l’opportunità al giocatore di gareggiare con personaggi diversi in una partita a carte, sfidando la sorte per vincere una discreta somma di denaro. L’ultima, Sottoterra, è una ditta specializzata nella lavorazione e scambio dei materiali rari che possiamo trovare durante le partite. Queste tre strutture, per quanto sia facoltativo il loro utilizzo, possono aiutare molto l’utente durante le sessioni, che potrebbe incappare in aree di magma o in difficoltà nel gestire le tubature di gas con quelle d’oro nero.

Viene anche data la possibilità di commerciare in esclusiva a una determinata ditta, mantenendo costi più o meno fissi.

Il principale punto di forza risulta essere proprio la necessità di una più elevata attenzione da parte del giocatore nel saper distribuire al maggior prezzo, sfruttando al momento giusto la disponibilità di gas sottoterra e di non far coincidere i tubi dello stesso con il petrolio. In questo modo il ritmo del gioco aumenta drasticamente, rendendo più facile e veloce il guadagno: sta agli utenti sfruttare correttamente i condotti di gas e l’estrazione dell’oro nero. Viene anche data la possibilità di commerciare in esclusiva a una determinata ditta, mantenendo costi più o meno fissi. In questo modo, però, non si ha la necessità di rimanere vigili sulla scena perché non ci si deve più preoccupare di vendere barili a un’azienda piuttosto che ad un’altra per risparmiare preziosi centesimi.

Fare soldi è sempre bello e, avanzando, ne vorrete sempre più

Di sicuro è inaspettato quella che pare essere un simpatico easter egg dedicato a Duck Hunt, la famosa opera per NES giocabile con la pistola Zapper: quando si clicca su un uccello sullo sfondo, questo si bloccherà e cadrà a terra riproducendo una trasposizione dell’omonimo jingle. Che sia un riferimento al classico Nintendo o meno, non ci è dato saperlo, ma noi l’abbiamo apprezzato molto.

Dopo aver provato il gioco completo, non si può non essere sorpresi del modo in cui i vari apparecchi si vanno a congiungere, per arrivare ad un preciso scopo: fare soldi. Le musiche, i colori e la direzione artistica scelta hanno la capacità di tenerci incollati allo schermo per ore. Tutto sommato The Heat is On è forse un DLC che va a semplificare ancor di più una struttura che già è basilare. Per quanto introduca meccaniche e utensili nuovi, si perde spesso in un’eccessiva facilità, quasi dimenticando la sostanza stessa di Turmoil, rompendo quel sistema che lo rendeva unico nel suo genere. Il giocatore, per evitare di rendere le cose troppo scontate, a volte è costretto a evitare di utilizzare determinate funzioni. Ciò non vuol dire che non abbiamo davanti un buon contentuto, anzi, al prezzo cui viene proposto, solo 4,99€ su Steam, non potevamo chiedere di meglio, sopratutto dopo aver completato la campagna principale, ed è un modo perfetto per rispolverare un’opera dalla grande rigiocabilità e semplicità.