Potremmo definirlo un “hipster Game Designer”, un visionario od anche un matto. Eppure bisogna riconoscere che il creatore di The Stanley Parable e The Beginner’s Guide ragiona in maniera differente. Ennesima riprova di quello che stiamo dicendo è il recente Indie Panel tenuto da Wreden alla GDC 2018, dove ha ridiscusso i canoni del videogioco. Secondo Dawey, infatti, è inspiegabile come i meccanismi moderni del videogame possano ancora intrattenere:
Ho pensato molto al concetto di videoludica moderna. Perché le persone dovrebbero continuare a giocare anche quando muoiono? Perché non passano ad un altro gioco? Cosa crea tanto engagement?
Il Game Designer si è poi risposto affermando che esistono tre motivi per cui noi continuiamo a giocare anche dopo una morte: migliorarci, fare progressi e vedere maggiore contenuto.
Per me questo è successo del 99% dei titoli attuali. Questo è ciò che crea attrazione e ci tiene incollati allo schermo. Ma la vera domanda è: posso creare un gioco di successo senza questi tre elementi? Il mio scopo quindi è diventato creare un titolo divertente, in cui la gente riconosca le caratteristiche di un videogioco, ma senza che si basi sulle classiche strutture del gaming. Un gioco in cui tutte le scelte che prendo e che mi possono portare avanti in realtà complichino ulteriormente la storia, e più scelgo peggio è. Un gioco con una storia, ma senza che la sua struttura completa sia fondamentale alla comprensione di sé stessa.
Se qualcuno può rispondere a queste domande, questo è solo Dawey Wreden.
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