Con la diffusione dei giochi solo o preponderantemente online, c’è stato un aumento notevole di quelli che vengono chiamati comportamenti tossici da parte di chi ne fruisce. Molti sono i titoli che hanno gradualmente preso contromisure per neutralizzarli, com’è stato con Rainbow Six Siege ed è stato con Fortnite, il battle royale di Epic Games dai numeri sempre più incredibili. Tra le mosse adottate dalla casa di Tim Sweeney troviamo la rimozione del fuoco amico, che Ben Lewis-Evans, user experience lead researcher, in un’intervista concessa a Polygon, ha motivato così:
“La gente diceva: mi uccidono per prendere la mia roba, o mi uccidono per trollare. Ma abbiamo anche capito che quel comportamento, fino a quel punto, era una parte importante del genere. La decisione originale di disattivare il fuoco amico era dovuta ad un semplice esperimento. Disattiviamolo, e vediamo se è negativo oppure no.”
L’idea di Epic Games è che non importa se un’uccisione da fuoco amico sia accidentale o voluta:
“Se pensi che qualcuno abbia fatto qualcosa volontariamente, non importa se sia stata accidentale. Ha un impatto negativo sulla tua esperienza”.
Da qui l’esperimento di disabilitare il fuoco amico che, a quanto pare, sta dando già i primi risultati, se non altro in termini di soddisfazione dei giocatori.
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