Recensione Tomb Raider (2018)

Prima degli Italian Video Game Awards, che vi invitiamo a seguire con noi visto che avranno luogo questa sera, porgiamo alla vostra attenzione una recensione di un’opera cinematografica abbastanza attigua al mondo videoludico, ovvero Tomb Raider. Il nuovo film, reboot della saga, diretto da Roar Uthaug e con un cast di livello grazie ad attori come Alicia Vikander e Daniel Wu, vuole riportare nei cinema una delle eroine piรน conosciute ed amate dal mondo,ย Lara Croft. Considerando che il titolo in questione รจ la trasposizione, piรน o meno spudorata, del primo titolo della recente trilogia videoludica, ha soddisfatto, e forse superato, le nostre aspettative, ma รจ un film da consigliare? Scopritelo grazie alla nostra recensione.


In quanti vorrebbero vedere la vecchiaย Lara? Quella che vede un pericolo e invece di scappare o pensare, inizia a sparare a tutto spiano? Beh, sarebbe bello, ma siamo consapevoli che al giorno d’oggi un’eroina del genere non puรฒ reggere. Nei primi anni ’90 poteva senza dubbio, ma ora non avrebbe senso e infatti la nuova iterazione รจ qualcosa di piรน “normale”, di piรน umano. Queste poche righe racchiudono tutta l’essenza della nuova trilogia, dapprima videoludica ed ora diventata anche cinematografica.

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La storia, o per lo meno l’incipit, รจ praticamente uguale al videogioco del 2013, chiamatoย Tomb Raider.

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La storia, o per lo meno l’incipit, รจ praticamente uguale al videogioco del 2013, chiamatoย Tomb Raider. Una ragazza indipendente, sicura di sรฉ, che riesce faticosamente ad arrivare a fine mese, grazie all’incastro di vari lavoretti, ma soprattutto, non accetta la veritร  che le รจ stata raccontata sul padre. Quando finalmente decide di indagare su quanto successo, e determinata a trovare da sola la sua strada, Laraย rifiuta di prendere le redini dell’azienda di famiglia e decide di partire in cerca del suo genitore, un avventuriero disperso da sette anni, mentre era alla ricerca di un’isola misteriosa al largo delle coste del Giappone, nel bel mezzo del “Mare del Diavolo”. Scortata dal capitano della nave Lu Ren, imbocca una via da cui non c’รจ ritorno, che la trasformerร  in un’implacabile archeologa in azione tra miti e leggende.

Una Lara combattiva.

Vediamo, invece, ciรฒ che concerne la parte piรน tecnica della pellicola. Quello che siamo riusciti a carpire, piรน di ogni altra cosa, e di cui vogliamo parlarvi assolutamente, รจ un piano sequenza che troverete a circa metร  film. Quest’ultimo tratta di uno scontro traย Lara e alcuni scagnozzi, in cui lei si trova con un arco, come ovvio che sia, mentre loro sono molto agguerriti e pronti alla lotta. Oltre a ciรฒ, vi ricordiamo che questa volta l’eroina รจ interpretata da un’attrice che ha vinto, anche recentemente possiamo dire, un Oscar, ovvero: Alicia Vikander. Nonostante molti fan si siano inalberati decantando il fatto che quest’ultima non abbia tutta l’attrezzatura, se cosรฌ possiamo chiamarla, del caso, la sua recitazione รจ ottima e rasenta quasi la perfezione. L’unica pecca, che non รจ cosรฌ grave essendo colpa, forse, della doppiatrice italiana, sono i suoi urli, i quali sembrano troppo bambineschi.

Al reparto sonoro troviamo uno dei migliori produttori musicali, ambito cinema ovviamente, sulla piazza: Tom Holkenborg (o Junkie XL). Utilizzando la sua musica techno rock/house, riesce ad amalgamare il tutto e renderlo piรน frenetico, in grado di presentare le scene d’azione in una salsa nuova e fresca, come il film vuole far sembrareย Lara. Consigliamo vivamente di vedere il film, anche in sala, per godere appieno l’esperienza, considerando sempre il fatto che se fosse durato leggermente meno (2h e 2min), saremmo stati tutti piรน contenti.

Recensione a cura di Matteo “mata_luce” Franco e Manuel “Amras” Leyva.

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