Non avevamo dubbi che The Witcher 3: Wild Hunt fosse un gioco adulto. Tuttavia, adesso abbiamo la definitiva conferma dall’ESRB, l’ente di classificazione americano dei videogiochi, che ha assegnato un “M for Mature” al gioco di CD Projekt. Alcuni dettagli del gioco ci vengono rivelati proprio dalla scheda riassuntiva dell’ESRB, facendo presagire che si tratterà di un titolo molto cruento.
Quando i nemici sono colpiti si verificano dei grandi spargimenti di sangue, con alcuni attacchi che risultano in decapitazioni e amputazioni. Alcune cutscene raffigurano delle decapitazioni in slow-motion e altri elementi cruenti: l’autopsia della vittima di una tortura, stanze con diversi cadaveri (per esempio: che oscillano dal soffitto, coperto di sangue nel letto, nudi in una vasca da bagno).
Come da tradizione di The Witcher non ci saranno soltanto elementi di violenza a far alzare il rating, ma anche contenuti sessuali molto espliciti.
Durante il corso del gioco, il personaggio principale può avere delle attività sessuali con prostitute e compagne di sesso femminile. Queste brevi sequenze mostrano il seno e il fondoschiena delle donne; si possono sentire dei gemiti, anche se la telecamera taglia la scena dell’atto sessuale esplicito.
Insomma, The Witcher 3: Wild Hunt sembra essere tutto tranne che un gioco per educande.
Il gioco include una side quest dove Geralt si cimenta in un gioco dove deve bere alcolici; i personaggi sono raffigurati ubriachi o svenuti. Le parole “ca**o”, “me**a” e “*f**a” possono essere sentite durante i dialoghi.
Certamente non sono questi i contenuti che rendono adulto un videogioco, ma allo stesso tempo sono anche indicativi del livello di maturità della narrazione raggiunto da CD Projekt, che possono affrontare tematiche spinose come la violenza e la sessualità come già fanno altri media come il cinema.