La nostra amata industria dei videogiochi ha un problema. E il Gamergate avrebbe dovuto farcelo capire. Ci dev’essere sicuramente qualcosa che non va quando uno sviluppatore è costretto a non partecipare a un evento. Come nel caso della sviluppatrice Brianna Wu. Dal 6 all’8 marzo, infatti, Boston ospiterà il PAX East, a cui avrebbe dovuto partecipare anche Giant Spacekat, la software house di Brianna Wu. Il team, tuttavia, ha deciso di ritirarci, a causa delle minacce di morte rivolte alla sviluppatrice.
Queste le dichiarazioni rilasciate a Polygon dalla sviluppatrice, che ha messo la scelta ai voti con il team decidendo di non presenziare all’evento.
Non ci sentiamo di essere al sicuro, alcuni dei nostri membri del team hanno delle famiglie. Due persone, nel Massachussets, hanno creato video di minacce, dicendo apertamente che mi avrebbero uccisa. La polizia non ha arrestato nessuno, e il PAX East non garantisce un adeguato livello di sicurezza.
La paura da parte di Brianna Wu è del resto comprensibile, dal momento che una fiera come il PAX East attira tantissime persone e potrebbe essere il luogo ideale per un assalto alla sua persona.
Essere nello showfloor del PAX significa avere a che fare con migliaia di sconosciuti per tre giorni. Due delle minacce più verosimili venivano proprio dal Massachussets, e come capo devo prendere sul serio tali minacce. Oltre a questo, il mio team ha paura di essere assalito da chi supporta il GamerGate.
Brianna Wu parteciperà comunque a PAX East, pur non essendo presente sullo showfloor, e incontrerà quindi la stampa. Costringere una sviluppatrice a doversi nascondere significa che qualcuno è andato un po’ troppo oltre. E che il popolo di Internet ha travalicato i suoi confini, sconfinando nella libertà altrui. Voi cosa ne pensate?