Norman Reedus in una recente intervista si è espresso dei confronti di Death Stranding e del lavoro con Hideo Kojima. Queste le sue parole:
So di cosa tratta il gioco, in un certo senso. Quando finisci di provare una parte del dialogo con i copioni, ed esci con il microfono e dici: “ora ho bisogno di andare su internet e capire di cosa si trattava’. Ma all’incirca so di cosa parla il titolo, perché gliel’ho chiesto (a Kojima) un milione di volte.
Il concetto è strabiliante, perché non è semplicemente “uccidi tutti e vinci”. Si parla di connessioni. È totalmente in anticipo sui tempi. Ci sono elementi di social media in esso, si tratta dell’idea che ormai si hanno talmente tanti giochi che si resta soli nella propria stanza, e perdi il contatto fisico con il resto della società. Il gioco è ambientato in un’epoca successiva a questa realtà, dove si cerca di ristabilire questo contatto perduto.
Faccio tutto quello Hideo vuole, perché è un genio di un altro livello, quel ragazzo.
Cosa ne pensate delle parole di Norman Reedus? Sembra proprio che Death Stranding sia un prodotto mai visto prima, e che andrà a parare dove nessuno ha mai osato. Ma del resto cos’altro potremmo aspettarci da Hideo Kojima?