Qualche mese fa abbiamo ricevuto la lieta notizia che anche il gaming รจ uno sport vero e proprio e, dunque, candidabile senza problemi alle Olimpiadi. Nel corso delle settimane successive, tuttavia, molte persone hanno espresso il parere contrario a questa decisione, come ad esempio Federica Pellegrini, stella del nuoto, e Giovanni Malagรฒ, Presidente del CONI, che hanno mostrato un certo dissenso. La speranza รจ l’ultima a morire e due pareri autorevoli, come il nostro Direttore Marco Accordi Rickards e Simone AKirA Trimarchi, caster e campione di eSport, hanno discusso in diretta televisiva sull’eventualitร di diventare competizione olimpica: la strada per i cinque cerchi รจ ancora lunghissima, ma abbiamo giร iniziato a percorrerla, con la speranza di arrivare nel 2024 a Parigi.
Essere videogiocatore professionista significa allenarsi tutti i giorni, esattamente come un calciatore, un nuotatore o qualsiasi altro atleta. Il fattore piรน importante sono sicuramente i riflessi, che nel pratico si possono tramutare in un click: bisogna valutare il piรน velocemente possibile la situazione e reagire prima dell’avversario, che si tratti di sparare, dribblare o muoversi nella direzione migliore. Quando si nomina la “violenza” nei videogame, spesso si fraintende: nessuno ha un fucile in mano, e ciรฒ che viene definito cosรฌ pericoloso รจ semplicemente muovere un cursore sulla sagoma nemica e premere un bottone. Nient’altro. Lo spirito olimpico, che ovviamente deve essere rispettato, recita piรน o meno che “l’importante non รจ vincere ma partecipare” e, al pari di ogni altro sportivo, ogni player lo sa bene. Il flame e le offese online sono diffuse, ma se ne sentono di tutti i colori anche sui campi di calcio, dove a volte una piccola botta sullo stinco รจ vendicata con un’entrata a gamba tesa sulle ginocchia.
Il mondo dei videogame รจ vastissimo e, anche dopo questa storica decisione, rimane tutto vago: possiamo fare un’analogia con il nuoto, formato da molti stili, che perรฒ fanno capo alla stessa disciplina. La situazione che ci troviamo davanti รจ esattamente questa, solo che al posto della vasche abbiamo mouse, tastiera e console. Insomma, le idee sono tutt’altro che chiare e, nonostante l’approvazione del CIO, siamo ancora in alto mare. Non va nemmeno sottovalutato il continuo rinnovarsi di titoli, che mutano costantemente: i giochi che adesso vanno di moda, fra 24-36 mesi potrebbero diventare obsoleti. Mentre non sarebbe un problema farlo con i vari FIFA, che aggiornano gameplay e rose, sarebbe triste dover accantonare prodotti famosi, che magari sono in calo d’utenza e non garantirebbero lo stesso interesse mediatico di un tempo. Calcolando che le Olimpiadi si tengono ogni quattro anni, inoltre, sarebbe imbarazzante non arrivare al picco massimo nel momento clou, dopo un quadriennio di allenamenti sfiancanti e qualificazioni. Fra tutti gli scenari possibili, questo รจ decisamente quello che nessuno si augura.
Quale sarebbe quindi la miglior tipologia di gioco per le Olimpiadi? La risposta รจ ardua e articolata, perchรฉ il mondo eSport รจ vasto e ospita tantissimi titoli. I piรน famosi, al momento, sono League of Legends, Overwatch, Call of Duty, Rocket League e FIFA, anche se una buona fetta d’utenza appartiene a StarCraft 2, Tekken, PES, DOTA 2 e PlayerUnknown’s Battlegrounds. Tutti quanti, a modo loro, possono avere successo in un’eventuale competizione olimpica, sperando che nel frattempo non passino le mode: i Paesi asiatici sono quelli che prendono piรน seriamente l’eSport, mentre le automobili che si sfidano a calcio sono nel palinsesto americano, senza contare i milioni di fan degli altri prodotti citati. Come dicevamo prima, se menzioniamo le “uccisioni”, si tratta di reagire e cliccare tasti prima dell’avversario. Anche quando nominiamo i picchiaduro, dove letteralmente bisogna annientare l’altra persona, si parla di riflessi: se ci tira un pugno, noi possiamo evitare il suo colpo o parare e contrattaccare, come succede nei tanti sport da combattimento, con la differenza che, sul tatami, incassare a volte significa anche farsi male.
Ogni disciplina poi ha il suo regolamento interno e i propri organismi, che si occupano di decidere i criteri d’ammissione e le linee guida da seguire. Senza entrare nello specifico, parliamo anche di doping: non sempre si tratta di sostanze che aumentano la muscolatura o le prestazioni fisiche. Nel caso del gaming, alcuni prodotti possono aiutare il giocatore a rimanere concentrato e, di conseguenza, piรน reattivo mentalmente. Dal momento in cui si viene riconosciuti dal CIO, vanno accettati una serie di controlli, che testino appunto che la competizione sia stata affrontata nella stessa condizione da parte di tutti i partecipanti e che, com’รจ giusto che sia, vinca il migliore. Diamo per scontato che tutti siano corretti a prescindere, ma sapete che il montepremi totale di ogni torneo รจ di svariati milioni di dollari? Purtroppo, o per fortuna, essere catalogati come sport significa essere equiparati alle altre discipline, con diritti e doveri annessi.
Di certezze ne abbiamo ancora poche, seppur importanti: il gaming รจ sport, e potremo vederlo alle Olimpiadi. Il resto รจ tutto in divenire, ma chi di dovere avrร gli anni necessari per organizzarsi al meglio, con l’obiettivo di vedere le prime competizioni giร nel 2024, durante l’evento parigino. Difficile vedere l’Italia perรฒ, visto il commento di Giovanni Malagรฒ a Che tempo che fa: “รจ una barzelletta che questi videogiochi entrino alle Olimpiadi, questo problema non c’รจ”. Ah, nella stessa intervista ha anche dichiarato “io non ho mai giocato, non so neanche come funziona”.