Dopo un anno e mezzo di attesa, in cui abbiamo sentito parlare in tutti i modi di The Greatest Showman, siamo finalmente riusciti a vederlo. Il nuovo musical diretto da Michael Gracey, regista richiesto direttamente dal divo Hugh Jackman per dar vita ad un biopic musicale di P.T. Barnum, visionario che verso la metà dell’800 dal nulla creò uno spettacolo ipnotico destinato a diventare un successo mondiale, non ha minimamente deluso le aspettative.

All’inizio dell’ottocento, Phineas Taylor Barnum è il figlio di un sarto che muore catapultando il bambino nel buio di un’infanzia dickensiana. Ma P.T. crede nel sogno americano di inventarsi un’identità nobile ritagliata dalla stoffa dei sogni e il suo amore di gioventù, la dolce Charity, abbandona i privilegi della propria casta bramina per seguire le visioni di quello che diventerà suo marito e il padre delle loro due figlie. Per Barnum, convinto che ogni progetto debba essere realizzato sempre meglio e più in grande, nulla è mai abbastanza: non il Museo delle stranezze che edifica nel centro di Manhattan per lo sgomento (e la curiosità morbosa) dei newyorkesi, non il circo che porta il suo nome in cui si esibiscono la donna barbuta e il gigante irlandese, il nano Tom Thumb e i gemelli siamesi. P.T. avrà a che fare con un mondo non ancora pronto per assistere a questo tipo di spettacolo, poiché vivono in un’America discriminatoria e razzista, rappresentata, in questo caso, da un critico teatrale che non farà altro che sminuire lo spettacolo sul suo giornale. L’astuto impresario circense, entrato in affari col giovane Phillip (Zac Efron), ha per le mani il rivoluzionario progetto di un enorme circo a tre piste, con quattro palcoscenici e ventimila posti a sedere. Gli ambiziosi uomini d’affari si lanciano con entusiasmo nella realizzazione del sontuoso spettacolo, che porta in scena nuove acrobazie e fenomeni da baraccone mai visti prima.

La scelta del cast di The Greatest Showman non è affatto casuale, tra gli attori, infatti, troviamo personaggi che hanno già avuto modo di dimostrare le loro abilità canore all’interno dei musical. Hugh Jackman, famoso principalmente per il ruolo di Wolverine nei vari X-Men, non è nuovo a questo genere di film: ha già mostrato le sue doti nel film Les Miserables, per il quale è stato candidato agli Oscar. Neanche per Zac Efron è il primo approccio al musical: ha acquisito una fama mondiale con High School Musical e, successivamente, con Hairspray – Grasso è bello, sebbene negli ultimi tempi si sia dedicato maggiormente a commedie più licenziose. Tra le donne del cast spicca, come doti canore, Zendaya, vista qualche mese fa nel ruolo di M.J. nel film Spiderman: Homecoming. Incredibile è anche la voce e l’interpretazione di Keala Settle, la donna barbuta, che nel film riuscirà a spronare tutti gli altri membri del circo a non vergognarsi di quello che sono.

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Un film travolgente e ricco di canzoni che vi faranno sognare.

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11 brani musicali per 110 minuti di pellicola che si fa abbagliante nella sua scenografica e coreografata rappresentazione, con cambi di scena improvvisi e il più delle volte sorprendenti. Unica pecca del reparto musicale è la canzone Never Enough non eseguita dall’attrice Rebecca Ferguson, ma dalla cantante Loren Allred. Non ci sorprende la grandezza della colonna sonora, poiché i suoi compositori non sono proprio gli ultimi arrivati sulla scena. Stiamo parlando di Justin Paul e Benji Pasek, già famosi per aver creato le musiche di La La Land, musical uscito un anno fa nelle sale di tutto il mondo e vincitore di ben sei premi Oscar.

Molto interessante è la scelta artistica di spezzare musiche e coreografie con scene di recitazione classica, per poi essere riprese in un secondo momento. Il reparto coreografico è mozzafiato, grazie ad un corpo di ballo incredibile e a numeri di danza mescolati con acrobazie circensi che vi faranno emozionare. La storia di The Greatest Showman, raccontata tra una canzone e l’altra, è sicuramente molto interessante, ma ci sono un paio di punti morti e si sente la mancanza di un ampliamento della storia per quanto riguarda gli “emarginati” dello spettacolo, che avrebbero potuto raccontare un po’ di più della loro vita.

Per concludere possiamo dire che The Greatest Showman è sicuramente un’innovazione nel mondo dei musical e vi farà sognare ad occhi aperti dall’inizio alla fine. Nella pellicola sono presenti dei punti che sarebbero potuti essere sviluppati meglio, ma nel complesso ci troviamo davanti a un ottimo film, considerando che si tratta di un’interpretazione di una storia realmente accaduta.