Anatomicamente ispirato alla forma degli arcaici telecomandi per TV Color dei primi anni ‘80, il controller progettato dalla Mattel quale primario strumento interattivo dell’Intellivision presentava uno chassis relativamente comodo da impugnare a supporto di una serie feature che all’epoca era lecito definire avveniristiche. Oltre a vantare la presenza di ben quattro “Action Button” laterali e di un aerodinamico disco direzionale proto-analogico in grado di riconoscere ben 16 direzioni direzioni, esso incorporava di fatti una particolare tastiera numerica a 12 pulsanti – comprendente i numeri da 0 a 9 più le funzioni Clear ed Enter – da sfruttare previo utilizzo degli ormai classici “Overlay”.
Una volta sovrapposti alla pulsantiera, questi coloratissimi cartoncini in plastica trasparente avrebbero di fatto conferito un ruolo ben preciso a determinati tasti, i quali avrebbero pertanto svolto funzioni differenti a seconda del gioco utilizzato. Oltre a rivelarsi particolarmente apprezzata dagli utenti dell’epoca, questa soluzione garantiva agli stessi sviluppatori l’ideale opportunità di sviluppare interfacce di comando molto più elaborate di quelle assicurate dai controller più tradizionali… Peccato soltanto che, all’epoca dei fatti, non fosse ancora possibile realizzare molti titoli il cui concept richiedesse l’impiego di una tale risorsa.
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