Recensione The Legend of Zelda: Breath of the Wild – La Ballata dei Campioni

Il 2017 รจ stato un anno fantastico per i possessori di Nintendo Switch, e il merito va in particolare aย The Legend of Zelda: Breath of the Wild. Non ce ne vogliano i fan di tutti gli altri titoli, ma il lancio di un prodotto di tale livello al dayone della console รจ stata una mossa decisamente azzeccata, in quanto l’ultima avventura di Link si รจ rivelata la compagna perfetta per il dispositivo ibrido di casa Nintendo. Potremmo lodarlo a lungo, ma oggi non siamo qui per questo, almeno non del tutto, bensรฌ per discutere del secondo e ultimo DLC, La Ballata dei Campioni, che รจ stato rilasciato di colpo durante i The Game Awards. Noi siamo tornati a Hyrule: avendo giร  sconfitto i quattro colossi sacri e Ganon, ci siamo nuovamente tuffati in quel fantastico mondo lasciato pochi mesi fa, sentendoci pronti a dire la nostra.


Una volta tornati in quel di Hyrule, una misteriosa voce ci ha invitati a tornare al Sacrario della Rinascita, il luogo dove la nostra avventura ha avuto inizio. Seguita questa breve indicazione, impugneremo una sorta di arma cerimoniale in grado di sconfiggere ogni nemico con un solo colpo. Da tale forza, perรฒ, scaturirร  la piรน grande debolezza: verrร  risucchiata l’energia vitale di Link, lasciandolo con un quarto di cuore solamente. Il nostro compito sarร  quello di ripulire quattro accampamenti nemici e completare i sacrari, e fino a qui sembrerebbe tutto normale, se non fosse che le lotte saranno il piรน classico e punitivo dei trial & error, in quanto sarร  difficile gestire i colpi provenienti da lontano, le fiamme che divamperanno e gli effetti ad area. Una volta completata questa prima fase, che sarร  ancora piรน frustrante per quelli abituati all’equipaggiamento migliore del gioco e, soprattutto, ad avere un numero di cuori spropositato, noteremo dei pilastri vicini ai colossi sacri, e sarร  nostro compito interpretare le mappe che troveremo in queste zone e replicare le gesta dei quattro campioni, riportando cosรฌ alla luce dodici sacrari aggiuntivi.

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I nuovi sacrari sono davvero ben realizzati.

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Questa fase si รจ rivelata decisamente piรน piacevole della precedente, anche grazie all’ingegno con cui sono stati realizzati ai nuovi sacrari, sensibilmente piรน interessanti di quelli base. Completata la parte, sarร  il momento di sconfiggere nuovamente i boss che dominavano i colossi, ma anche qui ci saranno pro e contro: sfortunatamente potremo contare su un equipaggiamento predefinito, ma avremo comunque l’opportunitร  di sfruttare le quattro abilitร  acquisite. Ogni volta che completeremo con successo la battaglia, il menestrello ricomporrร  un frammento della Ballata (si, quella che ha dato il titolo al contenuto aggiuntivo).

Pronti a sfrecciare a tutto gas per Hyrule?

Proprio in questo, il DLC ci ha deluso: era lecito aspettarsi una narrazione piรน corposa, e non una basata su frammenti di ricordi (per quello ci ha pensato giร  il gioco base). Invece no, Nintendo ha continuato a puntare su questo stile, ma possiamo capirla visti i risultati a dir poco eccezionali ricevuti giusto a marzo. L’ultima fase sarร  decisamente quella piรน gradevole: dovremo esplorare un nuovo colosso, e il dungeon creato ci รจ risultato di pregevole fattura, ma il vero punto di forza รจ la boss battle, decisamente piรน interessante rispetto a quelle proposte durante l’avventura principale. Al termine della quest, oltre a sbloccare alcuni indizi riguardanti la location dei nuovi equipaggiamenti, riceveremo una sorta di motocicletta ancestrale, un oggetto che stona decisamente con l’ambiente di gioco, ma al tempo stesso aggiunge quel pizzico di tamarragine che forse mancava al titolo.

Nel complesso, La Ballata dei Campioni รจ un’ottima chiusura perย The Legend of Zelda: Breath of the Wild, ma forse, con un finale piรน d’effetto, staremmo qui a parlare dell’ennesimo capolavoro, e invece ci limitiamo ad apprezzare un lavoro comunque mastodontico, considerando poi il prezzo a cui รจ venduto il season pass. Magari, l’ultima cosa che avremmo voluto sarebbero stati ancora piรน sacrari, con un livello qualitativo pari a quello proposto proprio nel DLC. Almeno per il 2017, non parleremo piรน delle avventure di Link che, a ventuno anni dall’uscita del primo capitolo, continua a stupirci sempre di piรน, ma chissร  cosa riserverร  il futuro alla saga.

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